CALCIOMERCATO: LOOKMAN 50 MILIONI, JASHARI 40, LEONI 35… CHI VALE QUANTO?

La scorsa settimana in un paio di interventi in radio, in tv e in un articolo, ho espresso il mio pensiero provocatorio: mai più affari con il Bruges! I belgi sono mercanti a tutti i livelli, non fanno sconti, prendono per il collo. Per definizione, una provocazione provoca… Se funziona. In effetti le reazioni a quel pensiero sono state molte e disparate: i tifosi del Milan in grande maggioranza hanno accolto favorevolmente il diktat, “questi ci hanno rifilato DeKetelaere 3 anni fa e adesso ci provano con Jashari”, ma una bella fetta non è d’accordo: “Fanno il loro mestiere, se vuoi comprare paghi quello che vogliono, se no te ne vai a cercarne un altro”. Non ho mai pensato in vita mia che la verità stia nel mezzo: la verità è sempre una sola in quanto tale, anche e soprattutto in risposta a un assunto così tagliente. Se un club crede fortemente in un calciatore per quanto giovane, inesperto, ancora tutto da scoprire, fa bene a puntare quello che ritiene giusto, mentre per gli stessi identici motivi il club che lo vende fa bene a chiedere quello che gli pare. Nello specifico, nell’affare Jashari sono subentrate altre variabili, come ipotetiche offerte di società inglesi opposte alla ferrea volontà del centrocampista svizzero che intende indossare la divisa rossonera  e nessun’altra.

Non è su di lui che vorrei focalizzarmi, però, perché nel frattempo sono sbocciate altre valutazioni su diversi giocatori (solo per stare alla stretta attualità, naturalmente, perché l’elenco altrimenti sarebbe lunghissimo) ed è di queste che interessa cercare di capire. Jashari ha 23 anni, 5 dei quali vissuti nel Lucerna B e nella prima squadra dove ha giocato 89 partite segnando 7 gol. Poi, una sola stagione al Bruges con 35 partite e 3 gol. Personalissimo parere: 40 milioni sono troppi. Il miglior giocatore del Milan delle ultime 2 stagioni, il nazionale olandese Reijnders (73 partite e 13 gol nelle 2 stagioni rossonere), è stato venduto per 55… Vale lo stesso per Giovanni Leoni, valutato – mi attengo a ciò che leggo e a qualche informazione di bene informati – 35/40 milioni: il difensore del Parma ha giocato nella penultima stagione 12 partite nella Sampdoria e nell’ultima 17 con la formazione emiliana… 35/40 milioni? Dan Ndoye, 25enne esterno offensivo del Bologna – a lungo inseguito dal Napoli questa estate – è finito al Nottingham Forest per 50 milioni. Ha un anno in meno di Leao e gioca (per lo più) nel suo ruolo: quanto vale allora Leao? Proprio alla valutazione che la squadra inglese ha formulato per Ndoye mi sono rifatto per rispondere a una domanda di Michele Criscitiello in diretta, sere fa su Sportitalia: “Lookman vale 50 milioni?”, richiesta fatta dall’Atalanta all’Inter. Senza esitazioni ho risposto sì: nazionale nigeriano (8 gol in 29 partite), parliamo di un campione di 28 anni che – dopo i primi bassi nel Charlton a soli 18 anni – ha giocato nell’Everton, nel Lipsia, nel Fulham e nel Leicester prima di esplodere nell’Atalanta dove, dal 2022 ad oggi, non solo ha segnato la bellezza di 39 gol in 92 partite, ma è stato il mattatore dell’Europa League vinta un anno fa dai nerazzurri orobici. 

Insomma, quali sono i parametri per stabilire il valore di mercato di un calciatore? Vi sono siti e studiosi, algoritmi ed esperti, che elaborano calcoli al dettaglio sommando skill di ogni genere (l’aspetto caratteriale non mi risulta, sebbene un influencer di 21 anni mi abbia spiegato che si può rilevare dai cartellini gialli e rossi ricevuti… Mi sono arreso di fronte a tanta sapienza quantistica). Ci sono i procuratori che fanno la loro parte e – mi dispiace dirlo – giornalisti che stanno al gioco della parti, in qualche caso buttando lì cifre a casaccio per vedere l’effetto che fa. La verità è che i belgi del Bruges fanno scuola, esatto, proprio loro: il prezzo lo fa il venditore, punto. Ecco perché i direttori sportivi più bravi sono quelli abili nelle cessioni prima ancora che negli acquisti. 

Volete un esempio? 

Mi sono imbattuto in un post social, senza il tempo di verificare le cifre che comunque spostano poco il senso. Si parlava di Giovanni Sartori, DS del Bologna che per l’appunto ha venduto Ndoye al Nottingham per 40 milioni, avendolo acquistato a 10 solo 2 anni fa. Ha venduto Beukema al Napoli per 31 milioni (preso 2 anni fa a 10), e poi Zirkzee acquistato a 8.5 e rivenduto a 42.5, Calafiori preso a 4.5 e ceduto per 45, Arnautovic a 11 pagato 6, Schouten 12.5 contro i 2 spesi per averlo. Infine 3 dei quali mi ero completamente dimenticato (e con me anche il calcio europeo…): Theate a 19 contro 6, Hickey 14.2 contro 1.7, Svanberg 9.5 pagato 4. Con 9 giocatori venduti, Sartori ha messo a segno ricavi per 173 milioni, riuscendo nel frattempo a riportare il Bologna in Champions e fargli vincere una Coppa Italia. 

La lezione finisce qui. La lezione di Giovanni Sartori, non la mia. 

BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.

5 risposte

  1. Eccellente pezzo Luca! Disamina tassonomica e statisticamente senza una sola sbavatura. Del resto la Storia con la S maiuscola insegna, i Veneziani ai tempi dei Dogi erano i più grandi mercanti nel mondo delle spezie mentre ad oggi i Fiamminghi lo sono nel mondo di questo Calcio sempre piú indecifrabile!
    Buona giornata.

    Massimo 48

  2. Grazie Luca! E comunque anche a me capita di arrendermi alla sapienza quantistica di alcuni rampanti influencers… Largo ai giovani…ma anche meno

  3. Buonasera a tutti, concordo con quanto espresso da Luca Serafini. Mi chiedo però perché il Milan insiste con Jashari: sembra il giocatore più forte d’Europa, ma le cifre al momento dicono altro. Se Jashari vale 40 milioni, Furlani dovrebbe dare immediatamente le dimissioni perché non ci possono essere solamente 15 milioni di differenza con il calciatore che noi abbiamo ceduto in tutta fretta al M.C.

  4. Complimenti, Luca.

    ‘Amar en tiempos revueltos’ è una telenovela spagnola con 1716 puntate, ambientata tra il 1936 e il 1957. Ha perfino generato uno spin-off, Amar es para siempre. L’affaire Jashari rischia di seguirne le orme — sia in durata che in sviluppi narrativi. E il suo potenziale spin-off potrebbe chiamarsi Javi Guerra…

    Una domanda di campo, più che di mercato quindi: a tuo avviso, quali sono le differenze tecniche e tattiche tra Jashari e Javi Guerra? E cosa cambierebbe con l’arrivo dell’uno rispetto all’altro — ammesso che ne arrivi davvero uno.

  5. Mi permetto di aggiungere che cercare di comprare un giocatore(Jashari) che, attualmente sotto contratto con un’altra squadra, si comporta così, non è una bella cosa. Domani potrebbe farlo con noi…

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