VARrà la pena continuare?
Faccio una provocazione, di quelle che farebbero strabuzzare gli occhi anche a Collina: e se invece di fermare arbitri e varisti, fermassimo il VAR per un mese? Una specie di “mese detox”, come si fa con lo zucchero o con i social. Tanto per vedere l’effetto che fa un calcio senza l’occhio del Grande Fratello puntato su ogni tacchetto fuori posto.
In queste prime otto giornate di campionato, ma la scorsa stagione non è stata da meno, di VARrori ne abbiamo visti tanti, troppi e clamorosi. Perché ormai la tecnologia sembra più confusa di un arbitro di periferia in un derby di paese. Ci promettevano giustizia, precisione, serenità. Ci hanno regalato invece un nuovo sport: il “gol in differita”.
Segni, esulti, abbracci l’amico, rovesci il bicchiere di birra… e poi arriva la frase più temuta del calcio moderno: “Aspetta, check in corso”.
E lì il tempo si ferma. Rimani con il sorriso congelato, tipo foto tessera. Ti aggrappi alla speranza come un naufrago al salvagente. Poi, dopo tre minuti e ventisette replay, l’arbitro disegna un quadratino nell’aria: la condanna. Gol annullato.
E ti resta solo la sensazione di aver urlato troppo presto, di aver amato un’illusione.
Ma ne vale davvero la pena tutto questo?
Ci hanno tolto l’errore, dicono, ma sarà vero? A me non sembra. Ma anche la spontaneità, la rabbia, la discussione. Prima si litigava al bar per un fuorigioco non dato, adesso si litiga per capire dove finisce l’ascella di un centravanti.
E poi diciamocelo: possibile che tutti gli arbitri, da un giorno all’altro, siano diventati scarsi? Non ci credo. Il problema è che ormai non arbitrano più: eseguono protocolli. Passano più tempo ad ascoltare voci nell’auricolare che a seguire la partita. Sembrano centralinisti del calcio, non direttori di gara.
E allora sì, forse bisognerebbe provare un esperimento: spegnere tutto. Un mese senza VAR. Un mese di fischietti, bandierine e istinto. Magari scopriremmo che il calcio, anche con i suoi errori, era più bello quando non c’erano dieci telecamere a dirci se un alluce era in fuorigioco di tre centimetri.
In fondo, il calcio non è nato per essere giusto. È nato per farci battere il cuore.
E allora, prima che ci venga voglia di controllare anche se l’esultanza è regolare, chiediamoci:
VARrà davvero la pena continuare?

BIO: Franco Morabito
Nato a Milano nel 1970, vive in provincia di Milano e, oltre ad essere milanista da sempre, è amante della lettura, dei viaggi e dello sport in generale e del calcio in particolare.
‘’Ogni libro che leggo, ogni luogo che visito e ogni sfida sportiva che affronto mi regalano nuove emozioni, che cerco di trasformare in storie da condividere con chi ama lasciarsi trasportare dalla fantasia e dall’avventura’’.
E’ l’autore del romanzo ‘’Il sogno di Moleque’’ e lavora come impiegato in una struttura ospedaliera di Milano.










6 risposte
Bravo Franco!👏👏
VAR acronimo di: Vivisezione
Analitica Randomica🤔🤔??
Temo proprio sia così!!
Si stava meglio quando si stava peggio!
Buon weekend!
Massimo 48
È proprio così, ricordo sempre un epitaffio su una lapide al cimitero: “stavo bene, per stare meglio sono qui”.
Direi che rende l’idea 😄
Idea interessante. Poi però ci scontreremo con gli interessi di carriera: se sbagli con il Lecce, pazienza, se sbagli con la Juventus non diventerai mai un internazionale…
Buongiorno Gian Paolo, la medaglia ha sempre due facce, quindi ci sarebbe comunque sempre da discutere ma sull’arbitro che non vede dal campo ci possono essere molte giustificazioni, mal dal video con tutte le angolazioni no. E poi ci hanno tolto la genuinità dell’esultanza 😢
Buonasera Franco, ma infatti l’idea è ottima.
Salve.
Direi senza ombra di dubbio che questo sistema di Var Avar visione al Var Spiegazione a centro campo dell’arbitro con annesso gesto del video siano una buffonata senza senso. Arbitro 2 segnalinee 4° uomo bastano eccome.Non me ne vogliano ma tutto questo casino lo ha
hanno creato i giornalisti. PUNTO.