IL GIOCATORE DIVERSO: ALEXIS SAELEMAEKERS

In Spagna, nel Futsal – che in terra iberica è orgogliosamente chiamato “Fútbol Sala” – i direttori sportivi che progettano i roster della stagione sportiva imminente sanno perfettamente che, per costruire una squadra di successo, non è sufficiente avere giocatori tecnicamente bravi, fisicamente forti, tatticamente acuti e veloci nel pensare, con caratteristiche adatte ai ruoli (centrale con attitudine difensiva, laterale difensivo/offensivo, mancino con ottimo tiro in porta, pivot abile nel gioco spalle alla porta, ecc.). È necessario, invece, avere in rosa almeno un paio di giocatori che ho sentito definire come “diversi”.

Credo che, come spesso accade, gli amici spagnoli abbiano ragione, non a caso da decenni sono competitivi nel Calcio e nel Futsal a livello mondiale. Un ragionamento analogo può valere anche nel Calcio, motivo per cui, in fase di progettazione della squadra, è essenziale introdurre giocatori in possesso di tratti caratteristici unici, appunto, “diversi”.

Dubito fortemente che esista una definizione ufficiale di “giocatore diverso” sui manuali sportivi. Certamente le statistiche possono venire in soccorso per aiutare a inquadrare la categoria, ma credo che il giocatore diverso abbia un’aura enigmatica. Si tratta di una figura difficile da definire, ma più semplice da percepire. È colui che spicca in modo evidente per una o più caratteristiche.

Si è sovente portati a dire che nel calcio moderno non si vedono più giocatori unici e che atleti che oltre 20 anni fa erano forse considerati tra i tanti eccellenti (penso ad esempio a Gianfranco Zola o Beppe Signori), oggi sarebbero delle stelle assolute e verrebbero celebrati in ogni stadio, considerate le loro peculiari caratteristiche di gioco. Questo è certamente vero, ma a mio parere non totalmente. Anche oggi esistono dei giocatori con tali caratteristiche, sebbene in numero ridotto rispetto al passato. Il primo che mi viene in mente pensando al Milan di oggi è certamente Alexis Saelemaekers.

IL PERCORSO DI ALEXIS IN BREVE E QUALCHE NUMERO

Saelemaekers ha iniziato la sua carriera professionistica nel mondo degli adulti tra le fila dell’Anderlecht, per poi trasferirsi al Milan nel gennaio del 2020. La prima parentesi con i rossoneri è durata fino al 2023, e con loro ha vinto lo scudetto nella stagione sportiva 2021/2022. Nel 2023 Alexis si è trasferito al Bologna, con il quale ha collezionato oltre 30 presenze, segnando 4 goal. Dopo l’esperienza a Bologna si è trasferito alla Roma, dove è “esploso” realizzando una grandissima annata, contrassegnata da 22 presenze in Serie A, condite da 7 goal e 5 assist. A seguire, il graditissimo ritorno al Milan.

Alexis ha iniziato in modo egregio anche la stagione sportiva 2025/2026. Nelle prime giornate di campionato ha realizzato 1 rete nella sfida contro il Napoli e 1 assist contro il Bologna. Mister Massimiliano Allegri, dopo aver giustamente posto il proprio veto alla società rispetto a un’eventuale cessione del giocatore durante la sessione di mercato estiva, lo ha impiegato per 506’ nelle prime 6 giornate di Serie A. Le prestazioni in campo del giocatore hanno dato ragione alle scelte del mister, che lo ha sempre schierato tra gli 11 titolari.

IL GIOCATORE DIVERSO

Ho cercato di analizzare dove nasca il suo enorme talento e ho pensato subito al Futsal. A onor del vero, dalle fonti che ho consultato, non sono riuscito a capire se Alexis abbia avuto esperienze giovanili ufficiali nel Futsal da bambino e da ragazzo ma, indipendentemente da ciò, sono arrivato alla conclusione che quando scende in campo attiva la “modalità Futsal”. Ed è questo il motivo principale per cui a me piace moltissimo, visto il mio legame con lo sport del pallone a rimbalzo controllato: è un calciatore che elettrizza il gioco e sblocca situazioni che definirei di stallo. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che combina fattori legati al suo stile di gioco con le proprie caratteristiche tecniche.

Alexis, infatti, è abilissimo con il pallone ma non è un freestyler: le sue giocate non sono fini a se stesse e sono sempre finalizzate a facilitare il gioco, costantemente messe a servizio della squadra.

La fisicità lo aiuta certamente a esaltare il suo stile: è alto 1,80 metri. Non è da considerarsi basso, ma rispetto all’altezza di altri giocatori in campo questo lo aiuta ad abbassare il baricentro, a essere molto agile negli spazi stretti, ma allo stesso tempo anche forte in campo aperto. Inoltre, sempre negli spazi stretti, grazie al suo controllo di palla delizioso e all’utilizzo della pianta del piede, è in grado di effettuare rapidi e repentini cambi di direzione.

Il dribbling lo aiuta molto nelle situazioni di pressing da parte degli avversari. Anche in questo caso, l’utilizzo della “suola” e la capacità di effettuare finte rapide lo rendono sostanzialmente formidabile nell’uno contro uno, poiché è capace di disorientare facilmente gli avversari. Per i difensori avversari, sottrargli la palla quando ti punta è un compito pressoché impossibile.

È un giocatore dinamico, in continuo movimento, che si muove negli spazi, offrendo continuamente linee di passaggio ai compagni in possesso del pallone. In questo modo facilita passaggi corti e precisi, evitando che essi debbano ricorrere a traversoni che per definizione sono più difficili da controllare e più rischiosi nelle dinamiche del gioco. Benché la sua forza risieda nella finta e nel dribbling, è altresì un giocatore costantemente al servizio dei compagni, essendo un perfetto punto di incontro tra la difesa e l’attacco.

Ultimo, ma non meno importante, è bravissimo a fare entrambe le fasi. Spesso ci si focalizza sulla fase offensiva, ma se lo si osserva attentamente è il primo a mettere pressione sul portatore di palla avversario ed è molto difficile da superare nei duelli uno contro uno.

IL MIO PENSIERO: IL MILAN POTREBBE AVERE IN CASA IL SUO TREQUARTISTA?

È risaputo, in Italia tutti pensano di essere allenatori. Ci tengo a puntualizzare che non ho la presunzione di dire di conoscere il calcio meglio di Mister Allegri, né tantomeno di criticarlo rispetto alle scelte che effettua. Dopotutto, se ha vinto tutto ciò che ha vinto, un motivo ci sarà. Al contrario, lo stimo e lo ritengo un vero allenatore di successo. Quella che segue vuole solo essere una libera idea. Ho notato che inizialmente il Mister ha schierato Alexis Saelemaekers in posizione di esterno, per poi testarlo, nella partita con il Lecce, anche in posizione di trequartista. Considerate le sue caratteristiche tecniche che lo rendono un giocatore in “modalità Futsal” – e pertanto il fatto che a mio avviso è il “giocatore diverso” che può aiutare a sbloccare delle situazioni di gioco – personalmente ritengo che da trequartista Alexis potrebbe diventare un giocatore ancora più devastante. Negli ultimi 20-25 metri del campo, infatti, avrebbe la possibilità di dare libero spazio alla propria creatività e libero sfogo alla propria forza esplosiva, effettuando degli uno contro uno, servendo i compagni con degli assist utili a mandarli a rete, e calciando da posizione più ravvicinata alla porta, aumentando contestualmente la propria media reti. È chiaro che il modulo di gioco non andrebbe snaturato per soddisfare le caratteristiche di un solo giocatore, ma se il mister ritenesse opportuno, nel bilanciamento delle posizioni e nelle logiche tattiche, il cambio di ruolo, credo che il Milan potrebbe (ri)avere dopo tanti anni un trequartista degno di essere definito tale. E la storia del Milan ci insegna che quando i rossoneri hanno avuto grandi trequartisti, difficilmente non sono arrivati contestualmente anche grandi successi.

BIO: LUCA INNOCENTI:

Manager, Coach e Mentor. Ex giocatore di Calcio a 5 in campionati nazionali. Da ragazzo, nella stagione 2002/2003, ha vinto insieme al Seregno calcio a 5 uno storico scudetto Juniores, laureandosi Campione d’Italia. Ha collezionato alcune presenze con la Nazionale Italiana di calcio a 5 (Under 18 ed Under 21). 

Istruttore qualificato di scuola calcio, é ideatore da diversi anni di progetti calcistici (aventi un taglio “Futsal”) giovanili, anche collaborando con professionisti provenienti da altre nazioni europee. Tra le esperienze sportive, allenatore dell’attività di base dei Saints Milano (Serie A2 Élite Calcio a 5).

Ha scritto il libro “L’allenatore di Futsal nelle categorie giovanili”, è autore nel blog betterfutsalcoaching.wordpress.com e scrive per il blog “La complessità del calcio”, di Filippo Galli. 

Da decenni è attivo nel sostenere l’importanza dell’insegnamento del Futsal anche nei settori giovanili delle società calcistiche.

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