MONDIALE PER CLUB 2025 – 18 POSSIBILI PROTAGONISTI

FRANCO MASTANTUONO – River Plate

Fin troppo facile e scontato iniziare da lui. È l’ennesimo gioiello di questo calcio argentino capace come nessun altro di produrre campioni in serie.

Con lui, Nico Paz, “El diablito” Echeverri e Thiago Almada il dopo Messi non è un problema insormontabile.

Per il numero 10 del River sarà la passerella d’addio con i “Millionarios” con Xabi Alonso e il Real Madrid ad attenderlo a braccia aperte a conclusione del torneo.

Di lui e delle su doti tecniche si sa ormai tutto. Dribbling, visione di gioco e un sinistro letale sui calci piazzati e in grado di scardinare qualsiasi difesa. Ma è un’altra la qualità che farà la differenza nella carriera di questo ragazzo: la personalità.

Vuole sempre la palla, non si nasconde mai, dopo una giocata non riuscita gioca quella successiva con la stessa determinazione. La palla per lui “non scotta mai”. Questo spesso conta più di tanti altri aspetti.

KEVIN ZENON – Boca Juniors

Un altro mancino di altissima classe, una visione di gioco sublime e quella capacità, come diceva il grande Boskov, di “vedere autostrade dove altri non vedono neppure i sentieri”. Gioca prevalentemente sulla fascia sinistra del centrocampo ma in diverse occasioni ha ricoperto il ruolo di centrocampista centrale che è dove, a mio personalissimo parere, troverà la sua collocazione definitiva anche perché non disdegna affatto la fase difensiva.

RODRIGO MORA – Porto

Diciotto anni appena compiuti e un altro giocatore con un futuro assicurato ai massimi livelli del panorama calcistico mondiale. Piccolino, rapidissimo e capace di giocare sia da trequartista centrale classico che come esterno d’attacco ma in grado anche di arretrare e di impostare il gioco partendo da dietro. Il suo cartellino vale già 40 milioni di euro…dopo questo Mondiale per Club ancora di più.

ESTEVAO – Palmeiras

Altro diciottenne terribile. La risposta brasiliana a Franco Mastantuono. Anche lui mancino ma con caratteristiche diverse. Ama partire dalla fascia destra e in Coppa Libertadores ha fatto vedere cose straordinarie. Forse anche per questo si è conquistato il soprannome di “Messinho”. Un altro per il quale a fine torneo ci sarà la fila tra le big del calcio europeo per assicurarsi il suo cartellino.

BENJAMIN CREMASCHI – Inter Miami.

Centrocampista box-to-box stile Steven Gerrard. Ha 20 anni e Stati Uniti e Argentina se lo stanno contendendo. Recentemente si è ritagliato un posto fisso a fianco di Sergi Busquets nel centrocampo del team di Leo Messi. Ha ancora un valore di mercato abbordabile e per il suo stile sembra perfetto per la Premier League.

Nota: a lottare con Cremaschi per un posto in squadra c’è Federico Redondo, figlio dell’immenso Fernando. Reduce da un brutto infortunio al ginocchio è ormai vicino alla forma ideale. Il classico “5” sudamericano, quello cioè che gioca davanti a due difensori centrali proteggendoli e facendo ripartire l’azione. Fisico invidiabile (188 cm.) e visione di gioco “marchio di famiglia”.

OBED VARGAS – Seattle Sounders

Altro ventenne ad altro centrocampista abbordabile ma con immensi margini di miglioramento. Nato negli USA ha già esordito con la nazionale del Paese dei genitori, il Messico, e ne diventerà presto una colonna fondamentale. Centrocampista completo, abile nel far ripartire l’azione, elegante nei movimenti e molto determinato nella fase di recupero del pallone. Unica lacuna: calcia praticamente solo di destro.

CAMILO REY DOMENECH – Boca Juniors

Classe 2006. Lanciato da Ferndando Gago nel suo breve periodo sulla panchina del Boca, Camilo ha incantato per la sua eleganza, la sorprendente intelligenza tattica e la sua visione di gioco. Un altro “5”, un “volante difensivo” di spessore. Blindato da Roman Riquelme, presidente degli “Xeneizes”, fino al 2029 ma con una clausola rescissoria (20 milioni di euro) che fra pochissimo tempo potrebbero sembrare…noccioline.

NONI MADUEKE – Chelsea

Per i “malati” della Premier è tutt’altro che un nome sconosciuto. Si è già ritagliato il suo spazio in prima squadra a forza di grandi giocate, di “strappi” di velocità e potenza. E’ un mancino che parte da destra con un potenziale ancora parzialmente inesplorato anche perché tatticamente è ancora un po’ ingenuo e non sempre fa la scelta consona alla situazione della partita nonostante con i suoi 23 anni non sia più di primo pelo.

Nota: parlare del Chelsea e non citare Cole Palmer può sembrare assurdo. Solo che qui parliamo di “promesse” e di “possibili rivelazioni” … non di uno che è già tra i più forti calciatori del pianeta come il ragazzo nato a Manchester e incredibilmente “sfuggito” dalle sapienti mani di Pep Guardiola …

IKER FIMBRES – Monterrey

Il mio amico messicano Camilo, anche se tifoso dei Chivas di Guadalajara, mi racconta meraviglie di questo centrocampista dotato di una tecnica sopraffina ma che al dribbling e all’abilità nei passaggi sa unire una capacità non comune tra i trequartisti classici di sapersi inserire “senza palla” ovvero dettando lui stesso il passaggio in profondità.

Si parla di lui come di uno dei calciatori potenzialmente più forti della storia recente del calcio messicano. Ha appena compiuto 20 anni, è un destro naturale e ha anche un eccellente “tiro da fuori”.

JOBE BELLINGHAM – Borussia Dortmund

Quando ti formi in uno dei campionati più “fisici” del pianeta (la Championship inglese) e riesci comunque a mettere in mostra tutte le tue doti, tecniche e fisiche, non puoi avere paura di nulla.

Jobe Bellingham, artefice principale del ritorno del Sunderland in Premier League, ne è l’esempio più calzante in assoluto…e finito questo mondiale per Club scommettiamo che in tanti la smetteranno di chiamarlo “il fratello di quello del Real Madrid?”. A 20 anni non ancora compiuti il futuro è suo. Nota: è il secondo acquisto più caro nella storia del Borussia Dortmund. Il più costoso? Ousmane Dembèlè.

OSCAR BOBB – Manchester City

Non partirà da titolare vista la quantità di calciatori nel suo ruolo a disposizione di Pep Guardiola ma sono assolutamente convinto che basterà qualche scampolo di partita per rendersi conto che questo ragazzo norvegese farà molto presto parlare di sé, con il City e con la Nazionale norvegese dove ha già esordito e nella quale è già andato a segno.

È un esterno d’attacco che può giocare anche alle spalle della prima punta. E ha un’altra dote importante e ormai “rara”: un mancino che AMA giocare a sinistra!

JOAQUIN PIQUEREZ – Palmeiras

E’ il più “vecchietto” della compagnia con i suoi 26 anni ma per le sue caratteristiche questo difensore uruguaiano è perfetto per diverse squadre in Italia e in Europa. 185 centimetri, mancino, può giocare sia da terzino in una difesa a “4”, sia da “quinto” e si disimpegna in maniera eccellente anche da difensore centrale. Un altro che sotto la sapiente guida di Marcelo Bielsa è cresciuto esponenzialmente.

MATIAS SEGOVIA – Al Ain

Concludiamo questa piccola passerella con l’ennesimo mancino puro ricco di talento, tecnica, velocità e creatività. Nazionale del Paraguay (praticamente già qualificato per i prossimi Mondiali). Piccolino (164 cm) ma che non teme minimamente i contrasti più ruvidi. Di lui colpiscono il controllo di palla in piena velocità e i cambi di direzione davvero imprevedibile. È in prestito dal Botafogo ma le sue doti sono perfette per un buon team della Liga spagnola.

ALTRI NOMI in ordine sparso.

OSCAR GLOUKH – Salisburgo. Il “Messi di Israele”. E’ un esterno che spicca per la capacità di saltare l’avversario e di creare superiorità numerica.

MARCOS LEONARDO – Al Hilal. Centravanti. Non altissimo, rapido, opportunista e sorprendentemente bravo nel gioco aereo.

ELIAS MONTIEL – Pachuca. Ventenne centrocampista perfettamente a suo agio in tutte le fasi di gioco. Un altro con destinazione Europa molto presto.

SAMUEL AGHEHOWA – Porto. Origini nigeriane ma spagnolo di passaporto. Centravanti di grandi doti. Sarà lui il “9” della Spagna per parecchie stagioni a venire.

IGOR JESUS – Botafogo. Finito il Mondiale per club andrà al Nottingham Forest. E Carlo Ancelotti lo ha già convocato nel suo nuovo Brasile. Ha 24 anni e sa dove si trovano i pali di una porta.

BIO: Remo Gandolfi e’ nato e vive a Parma. Ha gia’ 9 libri all’attivo. Dopo “Matti miti e meteore del calcio dell’est” che aveva fatto seguito al precedente libro di gran successo intitolato “Matti, miti e meteore del futbol sudamericano”, Remo, in collaborazione con Cristiano Prati, figlio dell’indimenticato campione, ha scritto, pubblicato da Urbone Publishing: “PIERINO PRATI – Ero Pierino la Peste” . L’ultimo suo lavoro era: “IL CALCIO DIMENTICATO – Tragedie, leggende e follie del pallone”.

Ha una rubrica fissa sul popolare Calciomercato.com (“Maledetti calciatori”) e con gli amici di sempre gestisce un blog www.ilnostrocalcio.it . Quanto all’amato pallone, e’ profondamente convinto che la “bellezza” e “il percorso” contino infinitamente di più del risultato finale.

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