MILAN – LAZIO 1-2 – I ROSSONERI DICONO ADDIO ALLA CHAMPIONS

FOTO DI COPERTINA DA ANSA.IT

A tre giorni dalla sconfitta di Bologna, ennesima delusione ed occasione persa per rimettere in carreggiata questo campionato, 

il Milan si apprestava ad affrontare un ulteriore snodo della sua sciagurata stagione. Avversario la Lazio, squadra in lotta, come i rossoneri, per un posto nelle Coppe Europee.

Il clima intorno alla società , tecnico e squadra era pesantissimo come non mai, il comunicato della Curva Sud non lasciava spazio a dubbi interpretativi: tutti sotto accusa,  ad iniziare dal Management , dalle sue scelte e dalle sue strategie con il passaggio finale rivolto alla squadra forse la parte in assoluto più significativa:

“SE NON VEDREMO CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLE PRESTAZIONI e SOPRATTUTTO NELL’ATTEGGIAMENTO, ARRIVEREMO AD ABBANDONARVI TOTALMENTE, LASCIANDOVI SOLI CON LA VOSTRA VERGOGNA”. 

In aggiunta al clima raggelante dello stadio , le voci su un possibile esonero di Mister Conceição ed il valzer sui possibili sostituti, un clima che noi, popolo rossonero, non avremmo mai voluto vedere ne vivere e che, soprattutto, non meritiamo. 

Il Calcio non è un gioco semplice, mi spiace contraddire il nostro tecnico, ma un insieme di tanti fattori che devono relazionarsi tra loro con molteplici variabili spesso improvvise, in primis da parte di coloro che scendono in campo; facendosi trovare pronti, proattivi e soprattutto flessibili, approciandosi al match con un atteggiamento mentale propositivo e concentrato, pronti anche a soffrire, se necessario, e per chi dirige la squadra dalla panchina;  saper leggere minuto dopo minuto le varie fasi di un incontro ed eventualmente porre prontamente rimedio.

Il Milan stasera ha dovuto fare a meno ancora di Walker, al centro tornava Gabbia con Pavlovic, rientrava titolare Pulisic per Joao Felix. La speranza era dare un supporto più consistente a Gimenez. Nella Lazio importante l’assenza di Castellanos in avanti, al suo posto Tachouna falso nueve ma con Isaksen, Zaccagni e Dia pronti a ribaltare l’azione.

PRIMO TEMPO

In uno stadio ammutolito per le ragioni precedentemente esposte, l’inizio è quanto di peggio ci potessimo aspettare, la squadra bloccata mentalmente e fisicamente viene aggredita dalla Lazio che nei primi 5 minuti sfiora il vantaggio due volte: la prima occasione salvata di piede da Maignan su Dia messo davanti al nostro portiere da una bella imbucata di Rovella, tre minuti dopo la percussione sulla sinistra di Nuno Tavares, strabordante stasera, che irrompe in area e tira da posizione angolata addosso a Maignan.

La nostra squadra completamente attonita e priva di reazione. Musah al 12 minuto,  si fa sradicare, ingenuamente, la palla dai piedi da Dia che si invola solo verso Maignan, il rossonero con la punta del piede recupera miracolosamante.

Nessuna reazione nè mordente, ci affidiamo a ripartenze confuse senza convinzione, Reijnders centrale dei tre dietro a Gimenez non riesce a dare lo spunto giusto alla nostra azione, Leao latita a sinistra cosi come Pulisic dalla parte opposta che non riesce mai a sfondare. Gimenez è costretto a svariare in fascia per cercare palloni giocabili. Al 18 minuto l’unico squillo rossonero con un’ incursione di Leao che serve Reijnders il cui tiro viene deviato dal portiere laziale Provedel. Arriviamo cosi’ al 28 minuto, la svolta: Isaksen, ispiratissimo e guizzante, vede l’arrivo di Marusic che si inserisce indisturbato (Theo Hernandez lo segue in surplace) tira in diagonale, Maignan respinge ed in tap in Zaccagni deposita in rete a porta vuota. Conceição opera un cambio togliendo il confusionario Musah per Joao Felix,  la manovra appare leggermente piu sciolta, ma è ancora la Lazio con Zaccagni a sfiorare il raddoppio con un tiro dai venti metri che va di poco fuori.  

SECONDO TEMPO

La ripresa inizia con Walker al posto di Jimenez, ed i rossoneri anche se più con la forza dei nervi che non con quella del gioco provano a reagire, il risultato è un alternarsi di occasioni da una parte e dall’altra: al  50 minuto una galoppata prepotente del solito Nuno Tavares mette Gigot nella condizione di battere di piatto a centro area, il tiro fortunatamente è lento e Maignan blocca a terra; al 51 minuto bello spunto di Pulisic che dalla destra trova Felix al centro, girata del portoghese di poco alto, il Milan spinge sbilanciandosi inevitabilmente ma rischia, al 54 minuto, con Zaccagni che a giro va vicino al gol. Un minuto dopo è Pulisic che non trova la porta dopo l’assist di Felix. La Lazio quando parte fa paura, Isaksen e Zaccagni sono spine nel fianco, Rovella e Guendouzi due dighe insormontabili, noi cerchiamo di reagire ma, come detto, senza un filo logico.

Arriviamo cosi al 67 minuto, quando Isaksen, trovato in velocità dal solito Guendouzi, vola sulla nostra sinistra, Pavlovic entra deciso e lo atterra…rosso diretto per Manganiello (con più di qualche dubbio), piove sul bagnato.

Entrano Thiaw e Chukwueze per Fofana e Pulisic, proviamo a forzare ma non è facile, Chuku dà brio e incisività all’azione rossonera e dopo qualche rischio della nostra difesa all’84 minuto, quando tutto sembrava perduto un cross di Reijnders trova sul lato destro dell’area proprio Chukwueze che, di testa, batte Provedel, per un pareggio insperato.

Conceição prova a vincerla mettendo anche Jovic, giochiamo con cinque attaccanti, ma in una ripartenza dei biancocelesti ancora Isaksen in contropiede, si invola in area, salta il portiere rossonero che, sì lo tocca, ma il pallone era ampiamente uscito dal terreno di gioco e non più giocabile: Manganiello richiamato, va a rivedere l’azione e concede il penalty. Tira Pedro e condanna il Milan alla sconfitta.

E’ difficile a mente ancora calda analizzare una prestazione sicuramente insufficiente e lacunosa, con un primo tempo che ha lasciato allibiti per la passività e la rassegnazione di tutti i ragazzi. Nel secondo tempo c’è stata una reazione anche se frutto della tensione nervosa liberata. Sia chiaro, non voglio mettere in risalto le decisioni arbitrali la nostra partita è stata insufficiente nel suo complesso, però non è possibile fischiare un rigore su una palla, lo sottolineo e ripeto, già destinata fuori, con il portiere in tuffo che non può smaterializzarsi, dopo aver, in precedenza, lasciato correre, un’evidente spallata volontaria da dietro in piena area, ad un nostro giocatore in possesso di palla.

Guardiamoci negli occhi questo sara’ un finale di stagione difficilissimo. Non è possibile però sentire parlare di giocatori intimoriti dal clima attorno alla serata. abbiamo fior di nazionali con alle spalle centinaia di partite. Occorre tirare fuori l’orgoglio o quello che ne rimane. Rischiamo di perdere anche il treno per l’Europa League ed è inammissibile!

FORZA MILAN SEMPRE!!!

IL TABELLINO

Milan (1-4-2-3-1): Maignan; Jimenez (1′ st Walker), Gabbia (38′ st Jovic), Pavlovic, Theo; Musah (37′ Joao Felix), Fofana (25′ st Thiaw); Pulisic (25′ st Chukwueze), Reijnders, Leao; Gimenez. A disp.: Sportiello, Torriani, Tomori, Bartesaghi, Bondo, Terracciano, Camarda, Abraham, Sottil. All.: Conceiçao

Lazio (1-4-2-3-1): Provedel; Marusic (1′ st Lazzari), Gigot (34′ st Patric), Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia (43′ st Noslin), Zaccagni (34′ st Pedro); Tchaouna (13′ st Vecino). A disp.: Mandas, Furlanetto, Belahyane, Provstgaard, Ibrahimovic. All.: Baroni

Arbitro: Manganiello

Marcatori: 28′ Zaccagni (L), 40′ st Chukwueze (M), 53′ st rig. Pedro (L)

Ammoniti: Gimenez (M), Leao (M)

Espulsi: Pavlovic (M)

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997  lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70  e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .   

12 risposte

  1. Che tristezza, ieri sera è stata la serata più difficile della stagione. Prova insufficiente, arbitraggio discutibile nei momenti chiave e ovviamente la fortuna che non ci assiste. Serve una scossa perché altrimenti si rischia di finire questa stagione peggio. C’è una Coppa Italia da onorare e un piazzamento europeo da centrare. Il treno per il quarto posto è sfumato da tempo. Vedremo… Analisi della partita perfetta carissimo Stefano!

  2. Nelle stagioni disgraziate tutti gli episodi girano a sfavore. Una volta un’espulsione, la volta dopo un rigore, la volta dopo un errore arbitrale, la volta dopo ancora banale errore tecnico Sembra sfortuna ma non è cosi. È l’energia che la squadra, non solo per colpe esclusivamente tecniche , non riesce a incanalare nel modo giusto per conquistare una vittoria. È bene che questa stagione finisca presto e che in società ci sia la voglia di costruire qualcosa e di buttare giù un progetto sportivo serio e appassionato , perché una squadra di calcio, perlomeno in Italia non è soltanto un azienda

    1. concordo Gianluca la stagione sta andando per alcuni obbiettivi, ma dobbiamo cercare di salvare il salvabile con una coppa italia dignitosa e un fine campionato degno del nome Milan

  3. Ottima analisi. Gli errori arbitrali stanno diventando un fattore decisivo – e quelli possono pesare sulla testa dei giocatori anche più del clima di San Siro – e secondo me su questo anche i tifosi dovrebbero farsi un esame di coscienza. Non è una giustificazione ma un fatto.

  4. Si ripete la stessa solfa di due stagioni fa quando tra il 25 gennaio ed il 5 febbraio il Milan perse 3 gare di fila: con la Lazio all’Olimpico 0-4, cui fece seguito la sconfitta in casa col Sassuolo per 2 a 5 ed infine il Derby perso 1 a 0. Ma allora c’era sulla tolda del vascello Diavolo un certo
    Orazio Nelson alias Stefano Pioli
    (1 scudetto, 2 secondi posti, semifinali Champions, 27 gare consecutive senza sconfitte)
    Ora c’è un maramaldeggiante lusitano, fotocopia in b/n di un altro suo conterraneo attualmente in preda ad una autentica crisi di nervi, che emula con la sua confusione mentale le perdenti gesta del comico Capitan Fracassa!
    Qui caro Stefano… L’è tutto da rifare!! Tranne il tuo articolo bello e realistico come sempre!
    Un caro abbraccio.

    Massimo 48

    1. Stefano articolo ben fatto con cronaca puntuale e critica quanto è giusto.
      Il pesce puzza dalla testa ma anche l’allenatore ci mette del suo. Ad esempio è possibile che non si riesca a trovare un rimedio alla faccia destra? I ns. Avversari sembrano fuoriclasse vedi Nunes e Zaccagni, per ultimi!
      Spero anch’io in un finale di campionato dignitoso ma dopo si dovrà fare chiarezza a partire dagli incarichi e poteri in dirigenza, affidandosi a manager di comprovata esperienza.

      1. grazie Alessio sì c’è da fare tamara tanta chiarezza e soprattutto creare una struttura societaria che al momento non esiste

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