Tutti rotti, ma non si gioca troppo…
Negli ultimi giorni si sono infortunati gravemente Duvan Zapata, Dani Carvajal, Gleison Bremer. In particolare la dinamica dell’incidente di quest’ultimo, rispetto alla gravità della diagnosi, ha lasciato allibiti, ma se guardate le immagini di ciò che è accaduto ai giocatori di Torino e Real Madrid le considerazioni non saranno poi molto differenti.
Si torna sempre lì, al punto di partenza, alla madre di tutte le domande: si gioca troppo? Luciano Spalletti, C.T. della Nazionale azzurra, non è di questo avviso: secondo lui la questione è che i suoi colleghi non hanno coraggio sufficiente (tra le righe magari la critica è ancora più severa) per fare turnover. Si fidano sempre degli stessi. Carlo Ancelotti, per contro, è il capo crociata tra quanti sostengono che il calendario è troppo fitto, non consente di allenarsi come si deve e aumenta di conseguenza il rischio di lungo degenze.
Per quanto mi riguarda, attraverso conversazioni con medici dello sport, allenatori, giocatori ed ex, non ho dubbi che la verità non stia affatto nel mezzo: si gioca troppo, c’è un’inflazione di partite. Fifa, Uefa, ma anche leghe e federazioni come le nostre che non ci sentono a proposito di ridurre il numero di club in serie A e in serie B, continuano a buttare carbone in una locomotiva a che ha perso il controllo della velocità e rischia di non fermarsi più.
Champions e Europa League annoverano ormai tutte le prime squadre classificate nei vari campionati, la Conference ha esteso la partecipazione anche alle seste, alle settime, alle ottave… Il Mondiale per club, una volta l’esclusiva Intercontinentale che metteva di fronte le vincitrici della Coppa dei Campioni europea e sudamericana, dal 2007 sono un guazzabuglio che comprende tutto il pianeta e adesso convoca indiscriminatamente le squadre a seconda del ranking e non dei trofei: fa niente se, a poco più di 8 mesi dalla nuova edizione, sponsor e diritti televisivi sono in alto mare e sé molte società, a partire proprio dal Real Madrid, hanno minacciato seriamente di boicottarlo.
Si gioca troppo, checché ne dica Spalletti: lui il turnover (da C.T.) è costretto a farlo e in buona parte proprio a causa degli infortuni. Sono abbastanza certo che se allenasse ancora un club, la penserebbe diversamente. Il fatto è che, a parte Ancelotti, gli altri allenatori (e dirigenti, e giocatori) parlano di questo tema solo quando vengono coinvolti in prima persona da qualche magagna: gare ravvicinate, stanchezza, di nuovo infortuni…
Io credo che su questo tema, ma anche quello del regolamento e sull’utilizzo del VAR, sia tempo di organizzare un congresso mondiale tra leghe, federazioni, società, esteso naturalmente a tecnici e capitani, per discutere a bocce ferme di tutte le criticità del calcio e prendere decisioni collegiali. Non è possibile infatti una conduzione dispotica che non salvaguarda più né meritocrazia né spettacolo, volta soltanto a incassare.
Certo, fino a quando i dividendi con i club manterranno in vita anche quelli più indebitati, sarà difficile conciliare le esigenze di competitività con quelle commerciali, ma stiamo andando verso un intasamento irreversibile che impoverisce il tasso tecnico, la passione, l’affezione e il valore delle competizioni. La gente se ne sta accorgendo e – presto o tardi – finiremo col pagarne le conseguenze ancor più duramente rispetto ad oggi, quando il conto è già abbastanza salato.

BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.
Una risposta
Buongiorno Luca. Dette cose sacrosante e condivido in pieno. Io avrei anche una motivazione in più sugli infortuni e magari risulta una cosa inesatta. Negli infortuni muscolari soprattutto, quanto può incidere il campo sintetico ? Alcuni bimbi che ho allenato in questi anni ,facevano fatica ,gli venivano una specie di bozzoli . Il campo duro e particolare ,giocando anche molto di più ( parlo dei grandi ) , può sforzare e affaticare di più i muscoli. Ripeto ,chiedo scusa se ho scritto qualche inesattezza e attendo una vostra risposta. Un grande abbraccio e a presto.