UN’APP CONTRO VIOLENZA E ABUSI NELLO SPORT GIOVANILE

Un’applicazione potrebbe essere una goccia in un mare di soprusi e di sopraffazione spesso normalizzati nello sport, dopo anni di tolleranza e incuranza verso vecchi metodi di allenamento, ormai superati dai fatti e dalla storia. Eppure, è un tentativo concreto di costruzione, di aiuto, di cambiamento per portare alla luce i valori dello sport, per diffonderli, per ricordare ai bambini e alle bambine che lo sport è divertimento, è disciplina, mai abuso, è un mondo che deve imparare a rispettare e ad ascoltare le loro voci.

I casi di cronaca ci restituiscono una visione cruda e forse parzialmente ingiusta dello sport fatto ormai di esasperazione per la vittoria, scosso da casi di violenza aperta e di processi dolorosi.

Dall’unione con la Fondazione Snaitech, con il Consorzio Vero Volley e con ChangeTheGame, è nato un progetto che parte dall’App rivolto ad atleti di tutte le età in tre rilasci, destinato ad ampliarsi con una serie di podcast pratici, di toolkit, di campagne per una svolta culturale. Si chiama ChangeTheGame e contiene giochi, consigli e soprattutto un pulsante di aiuto rivolto ai contatti di emergenza scelti dall’atleta all’interno del proprio circolo della fiducia. Un progetto che crescerà nei prossimi mesi e che cade in una fase di confusione e di smarrimento dopo la nuova legge che istituisce i safeguarder officers. Un provvedimento che resta opaco, che non mette sufficientemente a fuoco la figura del safeguarder, una figura che non sappiamo ancora chi sia veramente e quale formazione di preciso debba avere. Proprio il tema della formazione resta il nodo centrale, assente o quasi per i tecnici almeno nella parte che riguarda il rapporto con i minori, inesistente per i genitori, sfocata per gli sportivi, amatori o professionisti che siano. Le associazioni si ritrovano gravate di un ulteriore dovere ma senza gli strumenti necessari per affrontarlo.

Questo il quadro nel quale è nato il progetto legato all’app che entro l’anno si arricchirà di due sezioni, una dedicata proprio alle associazioni sportive dilettantistiche e l’altra riservata ai tecnici. Intanto è partito il primo step, quello rivolto ai più piccoli, agli under 14 e ai loro genitori o tutori, affinché’ ogni forma di disagio sia espressa prima che diventi abuso o violenza. Una grafica adatta, personaggi del mondo infantile, interattività e scopo didattico sono gli ingredienti dell’applicazione che permette la creazione di un avatar affinché ognuno si senta protagonista nel percorso che ha come sfondo il campo di calcio, o di volley o di altri sport.

Si parla molto di prevenzione, di svolta culturale, di formazione ma mancano risposte efficaci da parte delle istituzioni sportive sempre più assorbite da lotte di potere interne piuttosto che a rendere lo sport un ambiente sicuro per ogni atleta. I dati parlano di percentuali alte di abusi e violenza, in Italia 4 bambini o bambine su dieci hanno subito una qualche forma di abuso, il 60 per cento non chiede aiuto anche perché’ non sa a chi rivolgersi o ha paura di farlo. È ora di cambiare il gioco, almeno di provarci, anche scaricando l’app, gratuita e disponibile per tutti, orientata a diffondere una cultura sportiva sana e a permettere di intervenire prima, prima di leggere l’ennesimo caso, l’ennesimo abuso, l’ennesima violenza, di indignarci per mezza giornata e poi continuare esattamente come prima.

Bio: Daniela Simonetti

Daniela Simonetti, giornalista e saggista, ha fondato ChangeTheGame, organizzazione di volontari e volontarie che constrano ogni forma di violenza e abusi nel contesto sportivo, offrendo assistenza gratuita legale e terapeutica alle vittime di violenza emotiva, fisica e sessuale nel contesto sportivo. L’Associazione ha permesso l’emersione del fenomeno degli abusi e collabora con il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Daniela Simonetti ha scritto il primo libro inchiesta sul fenomeno, Impunità di gregge, vincitore del Premio letterario internazionale Città di Como con Dacia Maraini nella giuria tecnica. Quest’anno ha vinto l’Harmony Award Stop Violence e il Premio Internazionale Semplicemente Donna.

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