ALLEGRI, VICE ET VERSA

Confesso che con Massimiliano Allegri non ci lasciammo benissimo. Non dimenticherò mai che all’alba di una mattina di ottobre del 2012, il primo sms di condoglianze per la scomparsa di mia mamma fu il suo: l’uomo è assai oltre la valutazione sull’allenatore. Gli rimproverai però tre cose che si sarebbero potute gestire diversamente: anzitutto, lo scudetto perso proprio in quel 2012, con una squadra più forte della Juventus.

Non ho mai inserito il gol annullato a Muntari – nello scontro diretto – tra i primi 10 motivi per cui quel tricolore andò a Torino: si era verificato un calo di motivazioni insopportabile all’interno dello spogliatoio, non so perché, e furono persi Ibra e Thiago Silva in un’inutile gara di ritorno in Coppa Italia, proprio contro la Juve che aveva già vinto all’andata. Gli altri eventi furono la mancata opposizione all’epurazione che, sempre nel 2012, in estate allontanò dal Milan in un colpo solo Gattuso, Inzaghi, Seedorf, Nesta, Ibra, Thiago Silva, Zambrotta, Van Bommel ma, soprattutto, la decisione stolida di lasciar partire Andrea Pirlo nel 2011: diventò uno degli artefici dello scudetto bianconero del 2012…

Allegri concluse la sua esperienza con un esonero nel gennaio 2014 dopo una bruciante sconfitta a Sassuolo. Ne è passata di acqua sotto i ponti… Nel frattempo Max ha vinto a Torino 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, raggiungendo 2 volte la finale di Champions persa in entrambe le occasioni, a Berlino contro il Barcellona e a Cardiff contro il Real Madrid. Un’evoluzione, una maturazione esponenziale visto che al Milan era arrivato dopo una lunga gavetta da tecnico, coronata da 2 buone stagioni al Cagliari in serie A.


Carattere toscano fumantino, un po’ permaloso al cospetto della stampa, Allegri (suo malgrado) ha spaccato il calcio in uno stucchevole bipolarismo ideologico, suggellato dall’orrenda definizione giornalistica che ha diviso le fazioni in giochisti e risultatisti. Un’aberrante licenza letteraria per definire chi preferisce il bel gioco al pragmatismo. Mi appare un’idiozia per definizione: trattasi di un distinguo talmente stupido da far cadere le braccia e non solo quelle, purtroppo però – come molto pessime abitudini linguistiche e filosofiche – cavalcato dai commentatori con una prosopopea insopportabile.

Si diceva infatti che la Juventus degli scudetti di Allegri vincesse molto senza giocare bene, tanto che alla fine gli stessi tifosi bianconeri preferissero svoltare senza certezze di vittoria, ma divertendosi. Non entro in questo baratro mentale, lasciandolo volentieri ai tecnici come Filippo..Per il momento mi limito a dire che Allegri che torna al Milan non è la solita minestra riscaldata, è un percorso assai diverso finalmente con un senso. Non è un momento storico in cui scommesse come Italiano, De Zerbi, Motta avrebbero avuto chances perché quando fai una scelta così innovativa in un club come quello rossonero, devi avere un supporto societario totale.

Berlusconi non prese mai allenatori italiani consacrati, prima di Ancelotti il quale comunque arrivava da esperienze contraddittorie: Sacchi da un Parma a metà classifica in serie B, Capello che aveva guidato solo la Primavera e faceva il dirigente, infine proprio Allegri del quale ho detto il Palmares che lo precedeva prima dell’approdo a Milano.

Non ho dubbi che in questa fase, solo Allegri o Conte sarebbero potuti essere gli allenatori del Milan, specie con alle spalle un uomo di calcio e di ufficio, di campo e di scrivania, come Igli Tare. C’è da sperare che dall’ultima sconcertante gestione, la strada imboccata significhi aver capito la lezione.

BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.

6 risposte

  1. Complimenti al grande Luca Serafini per l’ottimo articolo. Condivido soprattutto l’idea che certamente Allegri ha dalla sua risultati e un certo spessore tecnico.
    E probabilmente può essere più facile e congeniale il suo modo di pensare al calcio per la rosa attuale.
    Però… sinceramente, io credo che ci fosse bisogno di un nome e di un progetto diverso, più coraggioso, ma in grado di creare entusiasmo.
    Evidentemente, si è andati su un profilo più collaudato. Personalmente, una scelta che mi ha deluso. Ma ormai è andata. Speriamo di avere fortuna.

  2. Analisi autentica di un allenatore che dopo di noi ha continuato a vincere, in questo momento potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza.

  3. Buongiorno Luca e buongiorno a tutti. La scelta di Allegri in questo momento(a mio parere) è “obbligata” nel senso che dopo aver combinato innumerevoli “marachelle”, questa dirigenza doveva andare su un uomo di esperienza, anzi due, perché c’è anche Tare. La domanda è: quanto la società abbia scelto questi due elementi esperti, per assecondare le richieste e, quanto invece per calmare una piazza inferocita, come nemmeno ai tempi della seconda retrocessione?. Resto sempre dell’idea che questa dirigenza sia un danno per il Milan. Infatti ad oggi Reijnders è sul mercato, mentre Leao resta al Milan. Credo che vada fatto un discorso di professionalità e serietà e quello che ho appena scritto, fa a pugni con professionalità e serietà…

  4. Gran bell’articolo Luca, Chapeau!
    La speranza per tutto il popolo amante dei colori del Diavolo è quella di ritrovare quel connubio da bella epoque tra scrivania e panchina che ha caratterizzato un quarto di secolo di successi al nostro Milan. Il nuovo, ma navigato duetto Tare Allegri, dovrebbe teoricamente garantire barra dritta e pedalare! Sicuramente seguiranno tanti se, altri forse ed i mai morti ma! Però l’imperativo sarà di certo quello di non sbagliare il traguardo minimo fin da subito, ovvero il ritorno in Champions per non causare danni irreparabili oltre a quelli già in corso. Auguriamoci dunque quanto di meglio sarà possibile ottenere!
    Buona giornata.
    Massimo 48

  5. Ottima articolo, lascia intravedere prospettive di miglioramento. Grazie Luca, per il tuo essere milanista autentico, competente, e con la schiena dritta.

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