“Non lasciare che il tuo passato determini il tuo destino”, scomodando nientemeno che Confucio, proviamo ad inquadrare quale dovrà essere lo stato d’animo che da stasera dovrà pervadere ogni giocatore dell’Inghilterra, vittoriosa in semifinale contro l’Olanda di “Rambo” Koeman al termine di una bella partita giocata finalmente da squadra vera, e proiettarsi verso la finale di domenica contro la Spagna a Berlino senza guardare alle precedenti prestazioni .
Olanda ed Inghilterra arrivate all’incontro dopo un percorso tutt’altro che brillante, hanno voluto dimostrare di non essere arrivate solo lì per caso, ed hanno dato vita ad un bell’incontro, combattuto e finalmente pieno di emozioni da una parte e dall’altra, emozioni che le due compagini hanno regalato con il contagocce nel percorso di avvicinamento alla semifinale.
L’Olanda si e’ schierata con il 1-4-2-3-1: la collaudata linea difensiva guidata dal totem Van Dijk spalleggiato da De Vrij ed i suoi esterni Ake’ e Dumfries, a protezione del centrocampo la cerniera fatta da Schouten e Reijnders, piu’ avanti Malen a destra, Simons in mezzo, Gakpo a sinistra pronti a sostenere Depay per un attacco agile e ficcante.
L’Inghilterra conferma il 1-3-4-2-1 con il rientrante Guhei nei tre dietro, Trippier che torna da esterno e poi lo stesso schieramento dell’ultimo incontro con a centrocampo il confermato Mainoo, Foden e Bellingham più avanti pronti ad armare Kane o ad inserirsi per fare male alla difesa Orange.
Il primo tempo e’ stato bellissimo: dopo appena 6 minuti il talentuosissimo Simons scippa la palla a Rice e dai 20 metri fa partire una saetta che si insacca all’incrocio dei pali alla destra di Pickford immobile.
L’Inghilterra reagisce con determinazione, i flebili miglioramenti visti con la Svizzera diventano certezze assolute, il pallone gira veloce, Foden Kane e Saka si muovono continuamente senza dare riferimenti.
Al 13° minuto, dopo un tentativo di Saka, una girata di Kane passa di poco alta dalla traversa, ma un’entrata a martello di Dumfries sul piede di Kane (che rimane a terra dolorante) costringe l’arbitro Zwayer ad andare a rivedere il contatto dopo il richiamo del Var.
Rigore solare, Kane freddo come un cobra trasforma il penalty. L’Inghilterra e’ padrona del gioco, l’Olanda si abbassa pericolosamente, probabilmente annichilita dalla reazione inglese e dal suo piccolo genio Phil Foden padrone assoluto del gioco e finalmente dentro il vivo delle azioni. Al 23° minuto, proprio Foden, dopo un uno/due micidiale si presenta davanti al portiere olandese e lo supera con un morbido tocco, ma Dumfries sulla linea evita il raddoppio inglese. Gli Orange cercano di ripartire ma fanno fatica, hanno però un’occasione su corner, quando Dumfries di testa colpisce la traversa.
L’Inghilterra stasera gioca, eccome se gioca, ancora Foden prende palla dai 25 metri sulla destra fa due passi e scaglia un tiro a giro che colpisce il palo a portiere battuto; il monologo inglese continua fino a fine tempo, con un Mainoo a centrocampo in crescita esponenziale ed un Saka pungente come sempre.
Se vogliamo trovare una nota stonata, il nome è Bellingham, troppo macchinoso, un po’ fuori dal gioco ed a tratti nervoso.
L’Olanda in affanno dopo il vantaggio iniziale, e’ apparsa passiva e poco convinta nelle ripartenze per l’aggressione alta degli uomini di Southgate che costringeva i suoi centrocampisti a lanci lunghi per gli attaccanti sempre preda dei difensori inglesi.
Il secondo tempo riprende a ritmi sensibilmente bassi, l’Olanda con Weghorst al posto di Malen riesce a tenere palla e far salire i compagni, a centrocampo Koeman fa seguire a uomo Mainoo , ridimensionando la manovra scintillante degli inglesi della prima fazione; tanto che, la prima occasione arriva sui piedi di Van Dijk che devia una punizione dalla destra ma trova Pickford reattivo che respinge il tiro pericolosissimo.
L’Inghilterra continua i suoi fraseggi fino al minuto 34 quando un cross basso di Walker per Saka viene messo in rete dall’esterno dei Gunners, l’arbitro vede un fuorigioco millimetrico e annulla.
Ad una manciata di minuti dalla fine la svolta, Southgate si prende un rischio non da poco, togliendo Kane e Foden per Ollie Watkins e Palmer, e questa non e’ una scelta casuale, Watkins e’ attaccante che dà profondità al contrario di Toney più uomo di peso e statico; ed infatti e’ quello che succede al 90° minuto quando Palmer vede il taglio del compagno verso il primo palo, Watkins controlla la sfera ed in un fazzoletto di campo si gira e scaglia un diagonale imparabile che regala di fatto la Finale di Berlino a Southgate ed ai suoi uomini.
Ollie Watkins
La tanto criticata, anche giustamente, Inghilterra raggiunge così la sua seconda finale continentale consecutiva dove troverà stavolta la Spagna dei talenti precoci.
Se riuscirà a mantenere la compattezza dimostrata e alzerà ancora di più il livello di gioco dei suoi protagonisti, come il primo tempo di oggi, vedremo una grande finale.
La sensazione e’ che la nazionale dei tre Leoni stia andando ad andatura ridotta (specialmente Bellingham) ma appena cambia marcia e accende i suoi “folletti”, d’incanto diventa irresistibile.
L’Olanda torna a casa dopo un Europeo sottotono pagando a carissimo prezzo l’ indisponibilità i tre cardini assoluti del suo centrocampo: Koopmeiners, De Roon e De Jong.
Due parole su Southgate, probabilmente terminera’ la sua avventura alla guida della nazionale inglese, bisogna pero’ riconoscergli di avere comunque fatto reagire i suoi uomini in tutte le situazioni critiche che ha attraversato durante il torneo, la mossa di oggi nel finale ha dimostrato grande coraggio, e cosa non da poco, in otto anni della sua gestione ha portato ad una semifinale mondiale ed a due finali continentali l’Inghilterra.
Olanda (1-4-2-3-1): Verbruggen; Dumfries (45’+3′ Zirkzee), De Vrij, Van Dijk, Aké; Schouten, Simons (45’+3′ st Brobbey), Reijnders; Malen (1′ st Weghorst), Depay (35′ Veerman), Gakpo. All.: Koeman
Inghilterra (1-3-4-2-1): Pickford; Walker, Stones, Guehi; Saka (45’+3′ Konsa), Rice, Mainoo (45’+3′ Gallagher ), Trippier (1′ st Shaw); Foden (36′ st Palmer), Bellingham; Kane (36′ st Watkins). All.: Southgate
Arbitro: Zwayer
Marcatori: 7′ Simons (O), 18′ rig. Kane (I), 45’+1′ st Watkins (I)
Ammoniti: Dumfries (O), Simons (O), Bellingham (I), Saka (I), Van Dijk (O)
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .