LA FIGURA DEL MANAGER SPORTIVO: IL PERCORSO FORMATIVO PROPOSTO DA FONDAZIONE ITS AMMI – PARTE 1

Lo sport in Italia genera ricavi annui per 100 miliardi di euro (3,5% del PIL), e dà lavoro a quasi mezzo milione di persone. L’impatto della filiera è importante anche a livello socio-culturale, perché la pratica sportiva accresce salute e coinvolgimento dei giovani e l’organizzazione di eventi valorizza intere aree del territorio.

Il comparto sportivo, che oggi è tornato ai livelli pre-Covid, continuerà a crescere fortemente nei prossimi anni, grazie all’aumento di investimenti stranieri (come quello di aziende legate alle criptovalute nel calcio), l’esplosione della popolarità di betting sportivo e e-sport, e il crescente interesse dei fan per esperienze immersive (AR e NFT).

L’accresciuto livello di aspettative di utenti e di investitori, insieme con la crescente complessità degli eventi sportivi, renderanno necessario un livello di competenze manageriali molto maggiore di quello attuale. Sarà necessaria anche la padronanza di strumenti tecnologici per misurare e ottimizzare la performance e prevenire infortuni; la capacità di applicare criteri statistici oggettivi alla disamina del gioco (sport analytics); la sensibilità a temi sociali come sostenibilità e inclusività.

La figura del manager sportivo oggi in Italia non ha ancora raggiunto un “paradigma di professionalità”: i livelli competenziali e gli standard curriculari sono ancora in fase di definizione, e restano molto diversi fra di loro a seconda della disciplina sportiva e dell’area geografica.

Questo vale anche per il mondo del calcio, che pur restando di gran lunga lo sport più seguito e praticato dagli italiani, conosce numerose aree di criticità, alcune delle quali sono riconducibili a carenze gestionali (diminuzione del numero di tesserati e di squadre, crescenti deficit di bilancio, perdita di prestigio rispetto a top league di altri paesi).

“La (crescente) complessità del calcio”, per parafrasare il titolo del blog che ci ospita, ci impone di ragionare sulla formazione di giovani manager che siano in grado di gestirla nei suoi aspetti non solo tecnici ma anche digitali, politici, finanziari e sociali.

Il corso per Sport Manager della Fondazione ITS AMMI è stato progettato per rispondere a questa necessità.

I percorsi ITS (Istruzione Tecnologica Superiore) sono alternativi a quelli universitari, e si distinguono per la concretezza didattica, il coinvolgimento di aziende e la durata biennale; essendo accreditati e finanziati da UE, MIM e Regione, costituiscono la soluzione ideale per chi voglia seguire una formazione d’eccellenza che sia anche veramente professionalizzante e dia sbocchi lavorativi immediati (97% dei diplomati trova lavoro entro sei mesi).

Il management dello sport si presta perfettamente a questo approccio didattico di virtuosa ibridazione fra fare e sapere; Fondazione AMMI propone un misto unico nel suo genere di teoria e pratica, di analisi digitale e sul terreno di gioco, di testimonianze dirette di grandi protagonisti (fra i quali Filippo Galli) e di manager di società sportive di spicco (AC Monza, Verovolley). La didattica è arricchita da strumenti digitali e di misurazione della performance di ultima generazione.

Il percorso parte, con un numero chiuso di max. 25 persone per classe, nel mese di ottobre 2023 a Monza; la prima edizione a Milano avrà inizio nel mese di ottobre 2024.

BIO Pierpaolo Massone:

Dopo vent’anni come manager di multinazionali in Europa, Pierpaolo Massone è diventato imprenditore nel settore education, creando a Milano e Monza: Essence Academy (unica scuola professionale al mondo ad essere riconosciuta come Apple Distinguished School), APEO (per migliorare la qualità di vita di pazienti oncologici con trattamenti di wellness specialistici) e Fondazione ITS AMMI (che propone il corso trattato in questo articolo). 

Pierpaolo.massone@ammi.education

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