La sfida tra Manchester City e Juventus, in programma il 26 giugno alle 21 italiane al Camping Stadium di Orlando, mette in palio molto più del primo posto nel Gruppo G del Mondiale per Club. Entrambe le squadre arrivano a punteggio pieno con due vittorie su due e una differenza reti identica (+8), ma i bianconeri sono davanti grazie a un gol segnato in più. Ai bianconeri basterebbe un pareggio per chiudere al primo posto, ma il City di Guardiola non si presenta certo con l’intenzione di fare calcoli.
Il percorso dei Citizens
Il Manchester City è oggi una delle superpotenze del calcio mondiale. Nato nel 1894, ha vissuto decenni di alti e bassi prima del definitivo salto di qualità nel 2008, con l’arrivo della proprietà emiratina. Da quel momento il club è stato trasformato in una macchina vincente.
Il percorso al Mondiale per Club finora è stato netto ma gestito in modo radicalmente diverso rispetto alla Juventus. Guardiola ha stravolto l’undici iniziale tra le due gare: ha vinto 2-0 contro il Wydad Casablanca e poi rifilato un 6-0 all’Al Ain con una formazione completamente rinnovata. Il turn-over integrale ha permesso di valutare ogni singolo elemento della rosa, mantenendo alta la competitività e dando minuti anche ai nuovi acquisti.
I protagonisti dei primi due match
Tra i volti nuovi più in evidenza ci sono Tijjani Reijnders, ex Milan, subito efficace nel dettare i tempi a centrocampo, Rayan Cherki, trequartista dall,alto coefficiente tecnico appena arrivato dal Lione e Rayan Aït-Nouri, terzino sinistro dal grande dinamismo e ottima spinta. Tutti e tre si sono adattati velocemente ai meccanismi di Guardiola. A brillare è stato anche Phil Foden, tornato protagonista con giocate decisive e leadership tecnica. Jeremy Doku, sulla fascia, ha offerto velocità e imprevedibilità, mentre in difesa l’alternanza tra Ruben Dias e gli altri centrali ha garantito solidità e costruzione dal basso.
Nel confronto diretto più recente tra le due squadre, in Champions League sei mesi fa, la Juventus aveva vinto 2-0. Ma nel frattempo è cambiato tutto: i bianconeri hanno cambiato allenatore affidandosi a Igor Tudor, si sono rinforzati nel mercato di gennaio (con Kolo Muani su tutti), mentre il City ha modificato il suo assetto inserendo tre nuovi titolari. L’approccio delle due squadre al torneo è stato differente: Tudor ha schierato due volte la stessa formazione, puntando sulla continuità; Guardiola ha variato tutto, puntando sulla profondità e sull’intelligenza tattica del suo gruppo.
Clima incandescente ad Orlando
A rendere ancora più impegnativa la sfida per entrambe sarà il clima di Orlando, con temperature che toccano stabilmente i 30 gradi. La Juventus ha già dovuto adattarsi, modificando i programmi d’allenamento con sessioni in palestra dopo pochi minuti all’aperto. La gestione fisica della partita potrebbe rivelarsi decisiva, specialmente nei minuti finali.
La posta in gioco è alta: il primo posto del girone evita incroci pericolosi nei quarti di finale e offre un cammino più morbido verso la finale. Il City vuole confermare il suo status di campione in carica e di squadra più completa al mondo. La Juventus cerca invece di dimostrare di essere tornata stabilmente nell’élite internazionale.
I bianconeri sono già qualificati agli ottavi ma contro il Manchester City si giocano il primo posto nel Gruppo G.
Due vittorie su due, un solo goal subito. Il cammino della Juventus al Mondiale per Club è stato fin qui quasi perfetto.
Eppure i bianconeri, già qualificati matematicamente agli ottavi di finale, non sono ancora sicuri del primo posto.
BIO: Federico Locarno, 20 anni, è uno studente di Management dello Sport con una grande passione per il calcio. Scrive articoli circa da due mesi e si dedica con entusiasmo e curiosità ad esplorare e analizzare il mondo del calcio, sia quello attuale che quello passato. Condividendo quotidianamente i suoi pensieri e approfondimenti sul calcio tramite Instagram e LinkedIn.
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