NON HO VISTO BARCELLONA – INTER

Ieri sera non ho avuto modo di vedere la semifinale di andata di Champions League tra Barcellona ed Inter, perché impegnato in un evento per la promozione di un libro.

Facendo parte di diverse chat, alcune di amici rossoneri, altre di allenatori di varie categorie, altre con giornalisti, altre ancora di appassionati di calcio, ho ricevuto centinaia di messaggi che descrivevano la gara.

Tra i tanti ne ho scelti due che rappresentano due modi differenti di interpretare il gioco del calcio.

Il primo (A) è arrivato alla fine del primo tempo

A

“Guardando Barcellona Inter è lampante come, anche la singola partita, sia un “processo emotivo” in cui ci si approccia alla gara cercando di scoprire, da una parte, i vantaggi che si possono sfruttare, dall’altra provare a capire se le conoscenze, a cui ci affidiamo, possano scalfire quelle che i nostri avversari mettono in campo…Possiamo verificare la capacità di adattarsi ad un contesto mutevole con le mille variabili che sappiamo possono intervenire…verificare quanto siamo resistenti agli eventi avversi e quale sia la nostra capacità di reagire.”

“Di tutto questo primo tempo a me la sensazione più grande che rimane impressa nella mia mente è la serenità del Barcellona di giocare come se non fosse sotto di 2 goal”. Le considerazioni a fine gara sono state pressoché le stesse”.

Ecco invece il secondo (B), arrivato questa mattina.

B

“Bella partita ieri sera, partita che dimostra che l’Inter è veramente forte.

Squadra compatta e gioco all’italiana efficace. Qualificazione aperta, certo dopo i primi due gol, l’atmosfera era diversa ma il Barca ha un attacco, pur senza Leva, che fa paura.

Comunque dimostrano (l’Inter) di poter andare in finale meritatamente. Poi a volte il calcio è una questione anche di pochi centimetri.

Squadra che secondo il mio parere, rappresenta degnamente l’Italia in Champions League.

Ora vorrei fare un gioco con voi. Non lasciatemi a giocare da solo, mi raccomando.

Mi piacerebbe che metteste accanto a queste parole la lettera A o la lettera B

Milanista

Interista

32enne

62enne

Allenatore

Libero professionista

E poi, chiaramente, mi piacerebbe sapere che partita avete visto.

Una risposta

  1. Partecipo volentieri al gioco, non essendo tifoso di nessuna squadra ma solo umile studioso del gioco, con la speranza di diventare allenatore(per ora ho solo la Licenza D).
    Per quanto riguarda le prime parole e cioè Milanista ed Interista, non saprei dire; perché se da alcuni stralci si potrebbe essere portati a desumere che la lettera B sia stata scritta da un milanista; quando scrive come se non fosse un tifoso coinvolto:”…potrebbero andare in finale”, ma in altri si potrebbe pensare che si tratti di un interista orgoglioso:”squadra che rappresenta degnamente l’Italia”.
    Sono abbastanza sicuro che alla parola “Allenatore” possiamo associare il messaggio A, mentre a Libero professionista, il messaggio B.
    Sull’età è difficile, ma tendenzialmente, una rivendicazione quasi ideologico/filosofica, in riferimento al :”calcio all’italiana”, mi fa dedurre che il 32enne sia l’autore del messaggio A ed il 62enne di quello B.
    Per quanto concerne la partita, la mia opinione è che si sia trattato di una partita che ha messo in luce tantissimi aspetti interessanti. Intanto che il calcio dovrebbe sempre emozionare. Perché è attraverso quelle scariche adrenaliche, che questo gioco meraviglioso ed unico al mondo, può attrarre e conquistare nuovi appassionati. Quando sento dire:”eh ma ci sono stati errori marchiani…”intanto mi chiedo quali siano e soprattutto quali competenze abbiano quelli che vorrebbero metterli in risalto e poi penso che, in Serie A; non si vedono tanti “errori”(non è neanche vero, tra l’altro; perché si vedono reti imbarazzanti talvolta), in quanto spesso non si fa assolutamente niente e si sta in uno stato d’inerzia permanente; che priva la partita di qualsiasi contenuto. A me sembra che il Barcellona abbia difeso di squadra in modo eccellente; soprattutto nel 1° tempo. Portando pressioni molto ben eseguite e riaggressioni feroci, che costringevano i giocatori dell’Inter a buttare via il pallone, anche quando non lo volevano fare. Hanno subìto dopo 30”, anche a causa di uno scivolone di Iñigo Martinez e su un piazzato, ma per i restanti minuti, hanno letteralmente fagocitato l’Inter; impedendo ai giocatori di Inzaghi di proporsi seppur sporadicamente. Nella ripresa-quando l’intensità di queste pressioni e riaggressioni è venuta meno-si è vista un’Inter più propositiva; più intraprendente e capace di ripartire con tanti giocatori; riempiendo bene l’ultimo ⅓ offensivo. Il Barcellona ha comunque continuato ad attaccare e cercato di sfruttare gli isolamenti su Yamal e Raphinha, ma è stato meno efficace. Vista l’indisponibilità di Balde io, se fossi in Flick(ovviamente senza conoscere la situazione dall’interno e quindi potendo sbagliare), proverei una soluzione estrema, in vista del ritorno. Se recuperasse Lewandowski, metterei il polacco e più a lato Ferran Torres; schierando Raphinha come laterale basso, di partenza. Tanto si tratta solo di una posizione formale, visto che poi i blaugrana attaccano con una struttura molto dinamica; spesso lasciando 2 uomini e talvolta pure uno solo. Ma volendo pensare ad un assetto più tradizionale; Eric Garcia; Cubarsì ed Iñigo o Araujo; più De Jong in posizione di attrattore/costruttore; Pedri ed Olmo come mezzali/appoggi ed appunto Lewandowski; Yamal; Ferran e Raphinha, in prima linea, ovviamente scaglionandosi e muovendosi, alternativamente per andare a fissare le ampiezze; occupare i mezzi spazi etc.
    La saluto e la ringrazio per tutto ciò che di buono fa per il calcio italiano. Un abbraccio

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