KING KEVIN KEEGAN E IL CALCIO INGLESE ANNI ’70 VISTO DA UN TIFOSO ITALIANO.

Maggio 1973 finale andata di coppa Uefa edizione 72/73 Liverpool- Borussia Monchengladbach. 

A quell’epoca avevo 9 anni anni ed ero davanti  alla  tv, ricordo come fosse adesso quella serata perché mi fece conoscere quello che ritengo sia stato il più grande calciatore inglese degli ultimi 50 anni:  Kevin Keegan. Fu l’inizio di una passione sfrenata per il calcio Inglese. 

Kevin Keegan era un giovane calciatore acquistato dal Liverpool, dell’allora mitico Bill Shankley, dal piccolo Scunthorpe  nel 1971.

Il passaggio ai Reds  fu l’inizio di una grandissima carriera, egli era un giocatore inglese atipico per i canoni anglosassoni del tempo: piccolo, veloce e dotato di una tecnica di base eccelsa che lo faceva sembrare piu vicino ad un calciatore sudamericano.

Era capace di coprire qualsiasi ruolo del fronte d’attacco con una  predilezione  per la fascia destra.

Nella partita citata segnò ben 2 gol e decretò  la nascita della sua stella anche a livello internazionale. Da quel momento, di pari passo alla sua crescita, ci fu l’inizio dell’epopea del grande Liverpool di Bob Paisley.

Keegan risulto’ determinante nella conquista del titolo di campione d’Inghilterra l’anno seguente, cosi’ come nell’ FA Cup del  74 e nelle due coppe UEFA del 73 ma, soprattutto, nella vittoria del 1976, contro l’emergente Bruges dove nella partita di andata trascino’ letteralmente i Reds nella rimonta da 0-2 a 3-2 ed in quella di ritorno siglo’ su calcio di punizione il gol del pareggio che sancì di fatto la vittoria inglese del trofeo.

La sua ascesa inarrestabile nel mio cuore culmino’ con il primo titolo del Liverpool  in Coppa Campioni nel 1977, nella finale vinta a Roma contro il solito  Borussia Monchengladbach (ancora lui), squadra che fu di Netzer prima e poi di Simonsen, Heynkes, Bonhof, Vogts  e che in quel periodo fu eterna rivale in Germania del grande Bayern.

A questa partita e’ legata la mia emozione più grande: dopo aver tormentato mio padre per più di 2 settimane tramite mio cugino che abitava a Roma, riuscimmo ad avere 2 biglietti per assistere alla finale, di quella serata  ricordo i 20.000 tifosi reds (ho ancora la bandiera a scacchi bianco e rossa)  che invasero Roma, il grande  Emlyn Hughes che alza la coppa, ma più di tutto vedere il mio idolo KING KEVIN KEEGAN giocare. Basti pensare che il suo manifesto campeggiava nella mia camera proprio di fianco a quello di Gianni Rivera e che divoravo qualsiasi rivista parlasse di lui.

Per far capire bene ai più giovani chi era Kevin Keegan bisogna ricordare che e’ stato 2 volte pallone d’oro nel 1978 e nel 1979, e che, dopo il trasferimento nel 1978 all’Amburgo ha vinto anche 1 titolo tedesco (Meisterschale). 

Questo fuoriclasse nel mio immaginario ha rappresentato l’apriporta della mia passione per il calcio di Oltremanica , un calcio diverso da quello di oggi.

La domenica sera, dopo la nostra domenica sportiva,  giravo immediatamente sul canale della tv svizzera perché faceva vedere i gol della giornata della allora prima divisione: con i campi fangosi,  i ritmi forsennati  e  le terraces ( le curve con solo posti in piedi) che, ad ogni gol, sembrava inondassero i campi da gioco di tifosi. L’emozione che mi dava era indescrivibile così come i mercoledì di coppe quando c’era una partita  di qualche squadra inglese, con le incredibili inquadrature della BBC dal basso verso l’alto, la pioggerellina fitta e battente ed i canti incessanti delle tifoserie.

Altro appuntamento per me immancabile sempre sulla tv svizzera o Capodistria era a maggio la finale di F.A. Cup , la prima che vidi fu nel 1975 tra il West Ham di Trevor Brooking e del padre di Lampard contro il Fulham della leggenda Bobby Moore che, ironia della sorte fu bandiera proprio del West Ham.

Vinsero gli Hammers per 2-0 con una doppietta di Alan Taylor davanti ai canonici 100.000 spettatori dell’Empire Stadium di Wembley.

Tra le tante finali viste in tv mi ricordo quella del 1979 che vide di fronte l’Arsenal di un “certo” Liam Brady e del grandissimo portiere Pat Jennings contro il Manchester United di Steve Coppell e Joe Jordan, una partita incredibile con i Gunners che in vantaggio di 2 reti all’86  furono rimontati ma riuscirono poi a vincere proprio all’ultimo minuto.

Il fascino che emanava la finale di F.A. CUP non aveva eguali, basti pensare che prima dell’avvento della Premier League era più prestigiosa del campionato, il sogno di ogni capitano di qualsiasi squadra inglese era ricevere la coppa dalla Duchessa di Kent dopo aver salito i mitici 39 scalini che portavano al palchetto della premiazione .

Parallelamente alle grandi soddisfazioni che davano le squadre di club vincitrici a ripetizioni di Coppe internazionali  c’era l’incapacita’ cronica da parte della Nazionale dei 3 leoni a primeggiare, il mio primo triste ricordo e’ infatti legato all’esclusione dai Mondiali del 74 ad opera della grande Polonia di Lato , Deyna  e Tomaszewski  che nella partita decisiva a Wembley terminata 1-1 ne decreto’ l’esclusione; questo Karma negativo per la Nazionale non me lo sono mai spiegato in quanto le squadre di club che dominavano le coppe erano comunque tutte composte da  giocatori inglesi con qualche altro britannico  per cui non furono certamente gli stranieri a fermarne la crescita.

Anni  dopo seguì a ruota un’altra cocente esclusione da parte questa volta dell’Italia nel 1978 con unica perla il gol di testa di Keegan nella partita di ritorno a Londra contro gli Azzurri. 

La fine di quel decennio per me epico vide un’altra bellissima storia compiersi quella del Nottingham Forest: squadra guidata da una leggenda  del calcio Inglese  Brian Clough (vedere film “Il maledetto United”) che fu capace di vincere per ben 2 edizioni consecutive la Coppa dei Campioni annoverando nelle sue file campioni del calibro di Shilton, il metronomo Mc Govern, , il  grandissimo Trevor Francis e  Viv Anderson il primo giocatore di colore a giocare per l’Inghilterra. Ultimo ricordo personale IL MERCHANDISING,  negli anni 70 qua da noi era praticamente inesistente ed era fantascienza trovare maglie originali o sciarpe  stilizzate con lo stemma della squadra del cuore, gli inglesi erano avanti in quello, avevano già i loro stores.

Ebbi la fortuna di acquistare (appena arrivate in Italia) la maglia della nazionale del 1976  rigorosamente marchio Admiral, subito dopo arrivarono i marchi Umbro, Gola, i mitici palloni bianchi Mitre e gli scarpini Patrick.

In conclusione questi sono alcuni aneddoti da me vissuti in un decennio per tanti versi irripetibile dal punto di vista calcistico e umano perche’ visti con gli occhi di un ragazzo innamorato del calcio Inglese in un’epoca dove tutto aveva il sapore di mitico e inaccessibile e che ha avuto un unico grande fantastico colpevole KING KEVIN KEEGAN.  

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997  lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70  e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .   

13 risposte

  1. Anche se fosse stato anonimo, avrei attribuito l’articolo a Stefano. Per la dovizia dei particolari, per la descrizione delle condizioni meteo di quei campi, per le maglie con i loghi admiral e umbro. La sua, da sempre, smisurata passione per il bellissimo calcio oltremanica, e’ stata contagiosa al punto che quando giocavano tra amici, tentavamo di ripetere, sia nell’abbigliamento, che in campo (specialmente con la pioggerellina…), le gesta tipiche del calcio anglosassone. Grazie Stefano per l’articolo che mi/ci ha riportato indietro di qualche annetto. “Maga”

    1. Grazie Cecco, una piccola citazione c’è ..quando racconto di una finale di fa cup, …al tempo …figurati se non menzionerò chi con il suo nickname mi accompagna da più di 40 anni

  2. Bellissimo articolo che mi riporta indietro di un po di anni a quel calcio che non esiste più e con cui sono cresciuto. Conosco Stefano da qualche anno e condivido con lui la passione per il calcio, specialmente per quello Inglese. Nel tempo ho potuto apprezzare la sua grande conoscenza del calcio di oltremanica e la sua incredibile memoria (si ricorda praticamente tutto). Sono felice che abbia trovato uno spazio per condividere con tutti noi le tante fantastiche storie, anche le meno conosciute, che ci ha regalato il calcio Inglese e sono ansioso di leggere il suo prossimo articolo. Grande Stefano in bocca al lupo

  3. Ciao, complimenti per l’articolo, la finale di fa cup del 79 se ricordo bene era in contemporanea su rai uno e tele monte carlo, mi hai fatto rivivere un’epoca credo irripetibile!

    1. Grazie …. si a fine anni settanta anche tele Montecarlo inizio’ ad interessarsi al calcio inglese con telecronisti Luigi Colombo e Giacomo Bulgarelli

    2. Grazie …. si a fine anni settanta anche tele Montecarlo inizio’ ad interessarsi al calcio inglese con telecronisti Luigi Colombo e Giacomo Bulgarelli

    3. Devo comunque ringraziare Filippo che mi ha dato questa opportunità di raccontare una passione smisurata, non sono un giornalista cerco di fare del mio meglio

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