La “ginga”, nel calcio brasiliano, è un concetto che va oltre la semplice tecnica individuale: si tratta di una serie di movenze, di giocate, un vero stile con caratteristiche proprie. Il termine deriva dal portoghese brasiliano e costituisce il movimento base della Capoeira, caratterizzandosi da un movimento fluido, ritmico e oscillante del corpo.
Recentemente, guardando con mio figlio un film sulle vita di Pelé, giocatore che ha, peraltro, sempre speso parole di elogio verso il Futsal, ho notato quanto la Ginga costituisse un tratto distintivo ben preciso di O Rei, un vero punto di forza.
Che cos’è la Capoeira?
La capoeira, come già accennato, é un’arte marziale apparentemente ascrivibile ad una lotta danzata: è proprio qui che la Ginga prende forma. Gli atleti effettuano una sorta di passo oscillante che ha come finalità quelle di provare ad indurre all’errore l’avversario provando a confonderlo.
Agli inizi del 1900 gli atleti brasiliani originari dell’Africa cercavano di includere la Ginga all’interno del loro stile calcistico, con l’obiettivo di mantenere la propria identità culturale in un mondo dove questo sport veniva considerato un’esclusiva dell’élite bianca.
Questo stile li agevolava sopratutto nella finta, nel dribbling e negli uno contro uno per via dei movimenti fluidi, dinamici e del ritmo ingannevole.
Quando si guarda al Brasile, che oltre ad essere la patria del Calcio è soprattutto la patria del Futsal, non si può non notare uno stretto collegamento tra quest’ultimo e la Ginga:
• Agilità e ritmo: tutti gli atleti Brasiliani di Futsal si muovono con naturalezza, come se danzassero;
• Creatività: avendo a disposizione pochissimi spazi i giocatori sono costretti, in alcuni casi, a provare delle giocate imprevedibili, fuori dall’ordinario. I tocchi di palla devono essere leggeri, i giocatori devono effettuare continui cambi di direzione rapidi ed imparare ad utilizzare la suola;
• Esplosività e controllo: questo è uno degli elementi più rappresentativi anche del Futsal: la capacità di passare da un ritmo regolare ad un’azione fulminea, da zero a cento, come si suole dire, in brevissimi istanti;
• Espressione personale: ogni giocatore che scende in campo con uno stile Ginga ha un’unicità intrinseca.
Alessandro Rosa Vieira “Falcao”: O Rei del Futsal!
Ho recentemente avuto modo di visionare, dopo tanti anni, una famosa campagna pubblicitaria di inizio anni 2000 realizzata da un famosissimo brand di abbigliamento sportivo, in cui si metteva in evidenza il legame tra la Ginga ed il talento delle stelle brasiliane di quegli anni. Ricordo chiaramente che la stella del calcio emergente all’epoca era Robinho.
Tra i protagonisti di questo video, dove venivano mostrati controlli aerei, tunnel, pallonetti, sombreri agli avversari, agilità, ritmo, esplosività vi era anche Alessandro Rosa Vieira “Falcao”, il più grande giocatore della storia del Futsal, celebre altresì per indossare la casacca 12, un numero insolito per un giocatore di movimento.
Nato a San Paolo l’8 giugno 1977, Alessandro Rosa Vieira ha iniziato a giocare a futsal nella squadra giovanile del Guapira negli anni ‘90, attirando rapidamente l’attenzione del Corinthians. Si dice che il soprannome “Falcão” gli sia stato assegnato in onore del padre, soprannominato in questo modo per via della somiglianza con il calciatore Paulo Roberto Falcão.
Falcao ha avuto una carriera strepitosa militando per Corinthians, GM‑Chevrolet, Atlético Mineiro, São Paulo, Banespa, Jaraguá, Santos, Intelli e Sorocaba per le quali ha vinto trofei nazionali ed intercontinentali. Ma è stato soprattutto con la Nazionale Brasiliana di Futsal che Falcao ha mostrato tutto il suo fenomenale valore, vincendo tantissime competizioni: Coppa América (2000, 2008, 2011), Giochi Panamericani 2007, Grand Prix di Futsal (5 volte), Mondiali FIFA Futsal (2008 e 2012). Con la nazionale brasiliana Falcao ha realizzato 401 goal in 258 presenze, di cui 48 durante le esibizioni della FIFA Futsal World Cup. Un vero record.
Nell’immaginario comune il giocoliere è considerato un giocatore un po’ “sterile”, le sue giocate sono fini a se stesse, belle da vedere ma poco utili per la squadra. Falcao, invece, da vero numero uno, ha sempre avuto il merito di saper associare spettacolarità e concretezza: sfoggiando in campo l’estro ed il suo stile Ginga, ha creato superiorità per avvantaggiare la propria squadra attraverso giocate inusuali. Tutto ciò generava spettacolo ed attenzione attorno a se stesso ma anche e sopratutto per il Futsal, e le squadre in cui giocava vincevano praticamente sempre. Le sue giocate individuali e la sua padronanza del pallone, alle volte quasi oltre i limiti umani, gli hanno consentito anche di essere nominato 4 volte miglior giocatore del Mondo nonché di essere premiato alla “FIFA Futsal World Cup Golden Ball”.
È l’inventore della celebre “Falcão dribble”, imitata anche nel calcio a 11, che è una delle maggiori prove del suo stile di gioco Ginga.
In conclusione, ritengo che la Ginga sia assimilabile ad una caratteristica immateriale, quasi spirituale, del calcio brasiliano. Un qualcosa che si percepisce, si vive: un mix di danza, lotta, ritmo e gioco che aiuta i giocatori che la praticano a spingersi oltre i propri limiti. La Ginga è stata strumento di espressione di libertà e di divertimento, grazie ad essa è stato facilitato lo sviluppo del talento di alcune generazioni di brasiliani.
In questo articolo abbiamo evidenziato il legame tra Ginga, Capoeira, Calcio, Futsal e Talento: Falcao ne è un valido esempio.
In Brasile, fatto ormai risaputo, tutti praticano il Futsal già in tenera età: ne deduco quindi che il binomio Futsal e Ginga sia vincente e consenta ai giocatori della nazione verdeoro di avere delle carriere formidabili, indipendentemente dal fatto che diventino dei professionisti della disciplina a rimbalzo controllato o dei campi in erba.

Bio: Luca Innocenti
Ex giocatore di Calcio a 5 in campionati nazionali. Da ragazzo, nella stagione 2002/2003, ha vinto insieme al Seregno calcio a 5 uno storico scudetto Juniores, laureandosi Campione d’Italia. Ha collezionato alcune presenze con la Nazionale Italiana di calcio a 5 (Under 18 ed Under 21).
Istruttore qualificato di scuola calcio, da diversi anni allena e coordina progetti calcistici (aventi un taglio “Futsal”) giovanili, anche collaborando con professionisti provenienti da altre nazioni europee. É allenatore e Responsabile dell’attività di base dei Saints Milano.
Ha scritto il libro “L’allenatore di Futsal nelle categorie giovanili” ed è autore nel blog: betterfutsalcoaching.wordpress.com.
Da decenni è sostenitore e promotore dell’insegnamento del Futsal anche nei settori giovanili di calcio.
Detesta l’esasperazione della competizione in ambito giovanile e crede fortemente che il vero successo di un allenatore (e di una società sportiva) consista nel creare in primis un clima di armonia, dove tutti si sentano partecipi, e che la valorizzazione, la passione e l’entusiasmo dei propri atleti valgano molto di più della vittoria di un trofeo.