All’evento organizzato dalla Digital Soccer Panini tenutosi a Brescia mercoledì 28 maggio, sono intervenuti, nell’ordine: Pasquale Sensibile ( capo scout del PSG), Francesco Vallone (ex DT di Udinese, Roma e Vicenza) e Andrea Maldera, (allenatore in 2^ dell’O.Marsiglia di Roberto De Zerbi). Nel pomeriggio, terminato l’intervento di Andrea ha chiuso i lavori il coach della Germani Pallacanestro Brescia, Giuseppe Poeta. Ho seguito gli speech del mattino. Moderatore il giornalista Cristiano Tognoli. Ecco un breve riassunto:
PASQUALE SENSIBILE
Ha parlato di come lo scouting dovrebbe essere una fonte a cui il club si dovrebbe continuamente abbeverare, in particolare nei momenti di difficoltà ed in quelli di ri-costruzione. Fino a qualche anno fa si individuava il giocatore più forte nel panorama calcistico mondiale e lo si andava a prendere. Recentemente il club ha cambiato politica affidando ad un allenatore come Luis Enrique la guida di questo nuovo corso. Si è così fatto a meno di giocatori come Messi, Neymar, Sergio Ramos, Verratti, poi di Mbappè, all’inizio c’era scetticismo ma poi la scelta è risultata vincente al di là di come andrà la finale di Champions’ di sabato 31 maggio.
Incalzato dal moderatore Pasquale ha parlato del suo rapporto con Walter sabatini e di quanto sia stato importante per la sua crescita: “Era una continua sollecitazione alla ricerca del particolare, alla ricerca del dettaglio emozionale, umano, valoriale, del giocatore che, oggi, con dati e tecnologie, si tende sempre più a trascurare. Questi dettagli possono invece impreziosire tutti i dati statistici. Non dobbiamo mai dimenticare che selezioniamo esseri umani!”. Sabatini diceva sempre che una volta fatta la scelta inizia il lavoro, c’è tutto il tema dell’accompagnamento che spetta all’allenatore, allo staff, possibilmente con una società a supporto. Una delle convinzioni di Sabatini era che: “Occorre rompere gli equilibri, la staticità interna è quella che produce risultati mediocri. Convinzione che apparteneva anche a Gian Battista Pastorello, altro mentore di Pasquale, che era solito dire:”Ci dobbiamo preoccupare quando ci accorgiamo che la ruota gira solo perchè c’è l’1% di pendenza”.
Tornando al PSG, Pasquale ribadisce l’importanza che la visione parta dai vertici e venga, a ciascun livello, condivisa dai vari responsabili. A questo proposito tesse le lodi di Luis Enrique che ha avuto gran merito nel portare il cambio di visione sul campo. Un uomo educato e rispettoso, reso ancor più sensibile, dalla tragedia famigliare che ha dovuto affrontare. Un uomo di grande personalità senza mai sconfinare nell’arroganza come invece è stato accusato da qualcuno (e poi vediamo gesti stupidi fatti passare per comportamenti di personalità).
Oggi si celebrano i titoli conseguiti (anche se al PSG sono la normalità) ma si dovrebbe esaltare il processo che ha permesso di raggiungerli.
Tognoli, in chiusura, gli chiede perchè in Italia gli allenatori non fanno giocare i giovani. La sua risposta, in estrema sintesi, sottolinea la mancanza di sostegno e protezione da parte della società, nei confronti del tecnico, rispetto all’impiego dei più giovani che, chiaramente, possono essere un rischio. Il PSG a questo proposito ha dato mandato al reparto scouting di reclutare tre giocatori con un limite massimo di 24 anni.
La chiosa finale è la seguente: “Una grande squadra senza una grande società difficilmente vince!”
FRANCESCO VALLONE
Francesco riprende quanto detto da Sensibile rispetto al giocatore che viene selezionato: quando lo si acquista si acquista il 50%, il resto spetta al Club, all’allenatore, allo staff e a tutti gli addetti ai lavori.
Rispetto al suo ruolo di Direttore Tecnico, ne sottolinea l’importanza e come le mansioni si differenzino rispetto a quelle del DS che, solitamente, è concentrato sulle questioni di mercato, player trading ecc…e non ha tempo ed energie per aiutare le componenti del club ad avere una linea tecnica condivisa possibilmente dalla 1^ squadra al Settore Giovanile. Le due figure lavorano a stretto contatto.
Sottolinea l’importanza della conoscenza da parte dello scout non solo nel saper individuare le varie caratteristiche di un giocatore ma di come queste caratteristiche possano essere funzionali allo stile di gioco di un allenatore o, meglio, di un club. A questo proposito presenta una slide con le competenze necessarie allo scout. (vedi immagine seguente)

Tra gli obiettivi per velocizzare e ottimizzare il lavoro c’è anche quello di raggiungere un’ uniformità di linguaggio e quindi comunicativa.
ANDREA MALDERA
Andrea all’inizio ci parla delle differenze notate tra la Premier League e la Ligue1 (Brighton e O.Marsiglia). In Premier almeno 16 squadre partono con l’ambizione di arrivare tra le prime, le partite sono più aperte e meno leggibili. La Ligue1, sottovalutata, è composta da squadre che conoscono bene la propria identità e i propri limiti. Questo fa sì che le squadre ti affrontino con un blocco difensivo bassissimo. Questo disposizione ci ha messo molto in difficoltà e abbiamo dovuto lavorare molto su una sorta di costruzione molto alta praticamente a ridosso dell’area avversaria.
Tognoli a questo punto gli fa una domanda sulla presunta intransigenza tattica di Mister De Zerbi.
La risposta di andrea è netta: “Roberto è ultra esigente con sè stesso, si sfonda! Roberto è ultra esigente con lo staff, ci sfonda! Ma lavora sempre in stretta connessione con il Club, a volte confliggendo, ma senza mai mancare di rispetto”.
Anche le presunte esigenze rispetto al mercato, continua Andrea, sono sempre in linea con il budget del Club. Non pone il suo modo di giocare davanti alla qualità del giocatore. Prova ne sia quanto accaduto con Rabiot. Nonostante il giocatore non avesse, propriamente le caratteristiche per inserirsi nel suo stile di gioco, non vi ha rinunciato ma ha apportato modifiche affinchè Adrien esprimesse tutto il suo potenziale. Roberto è sempre stimolato e stimolantre al miglioramneto, ha certamente una forte personalità ma, se così non fosse, verrebbe travolto dalle difficoltà del campo e da quelle esterne al campo.
Andrea ha proseguito l’intervento nel pomeriggio ma non sono riuscito a rimanere perdendo anche l’intervento di coach Poeta.
CHIUSURA
Una mattinata densa di spunti e un momento importante per il confronto con allenatori e addetti ai lavori. Di seguito le slide consegnate da DSP relative alle varie competizioni calcistiche.



















