Con una squadra decisamente rafforzata dagli acquisti di gennaio, oggi tutti e quattro in campo, l’Under 23 rossonera fa la partita contro il Rimini ma non va oltre lo 0-0. Ora, trovati forse l’equilibrio e l’esperienza, serve fare gol con urgenza. E forse un giro a Solbiate farebbe bene a Camarda e a tutta la squadra
Ci eravamo lasciati con il puntometro che segnava un malinconico uno su nove dopo il pareggio di MF ad Ascoli per 2-2. Il puntometro, lo ricordiamo per i nuovi lettori, è un indice sintetico di recente invenzione (nostra) che misura quanti dei punti disponibili (nove) sono stati conquistati dalle tre principali squadre maschili del Milan: Primavera, Milan Futuro e Prima squadra.
Questa settimana il puntometro è in deciso rialzo: cinque su nove. Eppure non possiamo essere soddisfatti. Dopo il pareggio della Primavera (1-1 con la Cremonese), passata in vantaggio con Bonomi e poi raggiunta, è venuta la rocambolesca vittoria in rimonta contro il Parma nel lunch match e, a chiudere la mattinata calcistica, la partita del Milan Futuro, su cui ci soffermeremo un po’ di più.
La squadra di Bonera si presentava con tutti i suoi nuovi acquisti: i tre che abbiamo già conosciuto (la punta Magrassi, l’esterno offensivo Ianesi e il difensore centrale Camporese) e il più recente, il terzino destro Ettore Quirini, classe 2003, ex Lucchese. Il fatto che tutti i nuovi siano stati schierati appena possibile denota innanzitutto che una delle cause principali della crisi del MF – ne avevamo parlato in un articolo assai perplesso [link: https://www.filippogalli.com/2025/01/16/milan-futuro-qualcuno-scriva-una-lettera/] dopo il 5-1 subito contro la Torres – era la mancanza di esperienza nella categoria.
La formazione, quindi: in porta Torriani, attuale terzo portiere della prima squadra e forse il pezzo più pregiato della ricchissima collezione di giovani portieri rossoneri; davanti a lui una linea a tre, atipica per la cultura difensiva rossonera ma ormai consolidata in questa squadra, con Camporese in mezzo a Coubis e Minotti; un centrocampo a cinque con Malaspina play, Stalmach e Sandri mezzali, Quirini quinto a destra e D’Alessio, che è destro, dirottato a sinistra; in avanti, Magrassi a fare il lavoro che a inizio campionato faceva Longo (sponde, sportellate e spizzate di testa) e Ianesi – di professione esterno offensivo – a circumnavigare da seconda punta. Di fronte, il Rimini con una buona posizione di classifica (ottavo a 32 punti), in cui gioca il nostro ex-Primavera Bellodi.
Che dire sulla partita, terminata 0-0? Che per la seconda volta consecutiva il Milan avrebbe meritato la vittoria contro una squadra ben più esperta, il che da un lato ci dice che il restyling della rosa sta portando i suoi risultati, anche sui giocatori già presenti che sembrano più rinfrancati: i difensori centrali (e Coubis in particolare) sembrano avere trovato nell’esperto Camporese un solido capo-reparto, ma tutta la squadra beneficia degli acquisti recenti; dall’altro che mancano ancora cattiveria e precisione in attacco. Magrassi, in particolare, è un giocatore alto e forte fisicamente, che partecipa con generosità al gioco ma che, per segnare, andrebbe servito nell’area piccola, in prevalenza con palle alte. Sulla coscienza del quale Magrassi, inoltre, c’è da segnalare un rigore (procurato da Quirini) sbagliato, o meglio parato dal portiere riminese Colombo, che avrebbe potuto modificare almeno temporaneamente le sorti della partita.
Nel secondo tempo Bonera ha fatto qualche cambio: ha tolto D’Alessio dalla fascia sinistra per sostituirlo con il mancino naturale Bozzolan; ha sostituito un centrocampista, Sandri, con un esterno offensivo, Sia, disegnando un 1-3-4-3 che aumentava il potenziale offensivo, restituendo fra l’altro il brillante Ianesi al suo ruolo naturale di esterno destro: tutti cambi perfettamente ragionevoli, che tuttavia non hanno prodotto il gol tanto atteso e meritato che avrebbe sbloccato partita e classifica.
E così, a forza di pareggi, la classifica continua a piangere e il rischio retrocessione si fa più concreto. Il Milan Futuro resta terzultimo, a quattro punti dalla Lucchese e a cinque da Spal e Pontedera (e dalla possibile uscita dalla zona playout). La squadra è stata certamente molto rinforzata nel mercato di gennaio, anche se resta allergica al gol: la domanda che credo ci facciamo in molti è se, con tutte le punte della prima squadra (Morata, Abraham e Jovic) disponibili come è avvenuto domenica 26 gennaio, un giro a Solbiate Arno non potrebbe fare bene a Francesco Camarda e, conseguentemente, alla nostra squadra Under 23 in crisi di astinenza da gol.
Si è rivisto in panchina, intanto, Silvano Vos, il centrocampista olandese classe 2005 che aveva lasciato a bocca aperta pubblico e addetti ai lavori in occasione del suo debutto all’andata contro il Carpi, tanto da far pensare a una rapida promozione in prima squadra, salvo poi scomparire dai radar per poi rientrare a intermittenza, forse – immaginiamo – a causa di uno o più infortuni. Viste la fisicità e la personalità del giocatore, l’auspicio è che possa quantomeno ritrovare continuità nel Milan Futuro, dove sembrava davvero fuori categoria, in attesa di ulteriori sviluppi.
Per ora è tutto. Con il Milan Futuro ci rivediamo sabato 1 febbraio contro la Spal, per quello che è a tutti gli effetti uno spareggio-salvezza e che converrà provare seriamente a vincere. Magari “with a little help from our friend”, Francesco.

BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.
2 risposte
Speriamo che in prima squadra arrivi un 9 capace di fare tanti gol così da liberare camarda e farlo giocare con continuità nel milan futuro
Che senso ha, calcisticamente parlando, mandare Camarda al Monza? Che garanzia ha il Milan che possa giocare? A questo punto era meglio Milan Futuro, almeno il farlo giocare aveva l’obiettivo di farlo crescere, anziché segnare per forza. Nonostante i difensori della serie C siano grandi e grossi, si farebbe le ossa giocando…