SILVANO RAMACCIONI: “RAMA” PER TUTTI NOI.

“Grande Rama come sta? Come stai?”. Sempre indeciso tra il lei ed il tu…Così iniziano le nostre telefonate. Non sono mai riuscito a dargli del tu, ritorno sempre al lei…Perché? Non lo so, non me lo spiego. Rispetto? No, non è quello, per me il rispetto non dipende da un lei o da un tu, davvero è qualcosa che non capisco e, in fondo… che importanza ha?

A Rama non si può non voler bene e, sono certo, tutti coloro che l’hanno conosciuto gliene vogliono un mondo.

Due notizie su di lui, quelle che potete trovare anche in internet:

Rama ha iniziato la sua carriera nel mondo del calcio come segretario del Città di Castello, il suo luogo natio, ruolo che ha ricoperto dal 1963 al 1973.

In seguito, dopo un anno da direttore sportivo del Cesena in Serie A, nella stagione 1974-‘75 viene chiamato dal Perugia,per ricoprire lo stesso ruolo.

Nella stagione 1978-‘79 siede sulla panchina dei Grifoni, quella del “Perugia dei Miracoli” passata agli annali del calcio italiano in quanto i biancorossi furono la prima squadra nella storia del girone unico a rimanere imbattuta per un’intera stagione (record poi eguagliato solo dal Milan nel 1991-92 e dalla Juventus nel 2011-12). Nonostante ciò la squadra non vinse lo scudetto ma si classificò seconda proprio dietro al Milan che si aggiudicò campionato e stella.

Nel 1982 Rama approda a Milano sponda rossonera, dove ricopre il ruolo di direttore sportivo fino al 1989 e, successivamente, quello di team manager fino al 2008 per poi occuparsi dell’accoglienza della terna arbitrale nelle partite casalinghe del Milan.

Nella stagione 1991-92 riesce a bissare il record ottenuto con il Perugia tredici anni prima, con i rossoneri di Fabio Capello che conducono il campionato dal principio alla fine, rimanendo imbattuti e vincendo lo scudetto.

Persona di gran classe, cultura, ironia, insieme a “Ginko” Giovanni Battista Monti, lo storico dottore del club, si contendono il primato di miglior battutista di quella meravigliosa “squadra” che, con professionalità e buon senso, pur non scendendo in campo, tanto ha contribuito ad ogni successo.

È sua una delle battute più belle. Eravamo in tournè nel Far East, tappa a Giacarta, in Indonesia. Caldo e umidità insopportabili e Rama che con il tipico accento di chi è nato e cresciuto a Città di Castello se ne esce così: “Ma qui, con sta umidità, che fate? Ce portate i branzini al guinzaglio?”.

Scaramantico il giusto, tanto da affrontare la via che portava dal parcheggio dell’autobus, nel sotterraneo di San Siro, fino a su nello spogliatoio, facendo gli scalini a passo alternato secondo una sequenza tutta sua: due, tre, uno alla volta, attaccandoli con un piede diverso, con accurata precisione.

Rama ha amato ed ama la sua famiglia (la figlia Angela, il genero Alessio e il nipote Andrea, il figlio, Francesco, la nipote Carolina e la nuora Eleonora) e, quando alcuni anni fa, la moglie Norma si è spenta dopo aver combattuto 7 anni contro una terribile malattia, lo sguardo, gli occhi di Rama non sono stati più gli stessi: un velo di tristezza e malinconia nel suo sguardo. Cinquant’anni di matrimonio festeggiati da poco ed una vita piena di amore, complicità e molto altro.

L’ho incontrato al Puma Training Centre, l’anno scorso , perchè l’amico Gianluigi Miscio, supermilanista, mi ha chiesto di poterlo conoscere. È stato Rama ad indicare il luogo d’incontro (colgo l’occasione per ringraziare Angelo Carbone, allora responsabile del Settore Giovanile, per l’ospitalità riservataci), chiaro il suo desiderio di voler respirare calcio e stare con i giovani.

Ricordo ancora l’emozione di Rama nell’abbracciare Ricky, il figlio di Italo Galbiati, allora appena scomparso, così come l’abbraccio a Walter De Vecchi, icona del calcio anni 70 e 80, cresciuto nelle giovanili rossonere, protagonista nel Milan della Stella nel 1979, che ancor oggi lavora al servizio della formazione dei giovani calciatori.

  • DA SX A DX: GIANLUIGI MISCIO (Auguri!-anche per lui compleanno il 15 gennaio), RICKY GALBIATI, ALLENATORE DELLE GIOVANILI ROSSONERE, FIGLIO DI ITALO, E IL GRANDE “RAMA”.

Ci siamo sentiti poco prima di Natale, Rama era al supermercato: “Ciao Filippo, ciao caro, sto facendo la spesa”. “Solo pochi secondi Rama: Buon Natale, Buon Anno a lei e ai suoi cari, ci vediamo nell’anno nuovo”.

A presto Rama e Buon Compleanno!!!

Filippo Galli

12 Responses

  1. Sono Tommaso il fratello gemello di Silvano. Ho vissuto da lontano tutta la vita calcistica di mio fratello. Minuto per minuto.
    Ho gioito,ho sofferto, sempre nel cuore di Silvano.Grazie Filippo Galli sei un vero campione.

  2. Grazie Filippo! Sono la figlia Angela e ti ringrazio a nome mio, di Francesco e di tutta la famiglia, il tuo pensiero è commovente e pieno di affetto e ci riporta tutti in quegli anni magici che io personalmente ho vissuto da bambina ma che come tutti noi non potrò mai dimenticare.
    Per noi sei un grande calciatore e un grande uomo.
    Con affetto, Angela

    1. Ciao Angela, ricordo sia te che tuo fratello Francesco.Sono contento che sia riuscito a fare un ritratto di papà in cui vi siete ritrovati.
      Un abbraccio forte, a te e famiglia.
      Filippo

  3. Hai detto bene filippo all inizio…IL RISPETTO…ai tempi veniva naturale ..adesso un po’ meno… UN GRANDE RAMACCIONI…BEI TEMPIBALLA

  4. Silvano Ramaccioni è un’icona del Milan. Ho avuto l’onore di conoscerlo quando ero un ragazzino e l’educazione, la gentilezza e la simpatia mostratami in un semplice saluto era esattamente la stessa che ispirava quando inquadrato in Tv.
    Una faccia da Milan, del Miglior Milan. A lui la gratitudine di tutti i tifosi, perché i grandi club lo sono non solo in campo!

  5. Bellissima dedica Filippo. Silvano Ramaccioni è stato
    l’unico precursore del ruolo di Team Manager unito al know how da Direttore Sportivo e piena conoscenza del regolamento. L’ho sempre osservato e guardato come un’icona. Negli ultimi anni al Milan ha fatto il Dirigente Addetto agli arbitri, ne ho raccolto l’eredità e credimi spesso mi domando se quello che faccio è fatto bene e sono degno di chi mi ha preceduto. Il Milan è storia del calcio, stile e non si può sbagliare quando lo si rappresenta. Un abbraccio a Silvano Ramaccioni e alla sua famiglia. Massimo Caboni

  6. Buona sera mi chiamo Claudio Nicolini 54 anni …da sempre MILANISTA doc, anche negli anni bui della B. Il mitico Baffo del gran Signor Rama(ccioni) e’ stato un punto di riferimento in tutti gli anni in cui egli era in panchina assieme ai vari nostri allenatori. Grazie di cuore Silvano per quello che ha fatto per la nostra gloriosa squadra . Sempre Forza Milan

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