NAPOLI – MILAN 2-2 : NON BASTA LA DOPPIETTA DI GIROUD.

Ci risiamo: altro appuntamento, altro big match. Il Napoli di Garcia ospita il Milan di Pioli allo stadio Diego Armando Maradona. I recenti confronti tra le due formazioni sorridono al Milan, uscito indenne dal triplice scontro di aprile.

Il Napoli, in cerca di vendetta, punta a una maggiore continuità di rendimento. Il Milan deve rialzare la testa ed evitare di incassare la terza sconfitta consecutiva tra campionato e Champions. L’obiettivo di entrambe è non perdere di vista l’Inter, capolista solitaria a 25 punti. La direzione del match è stata affidata al fischietto esperto di Orsato.

Le scelte dei due allenatori per il grande appuntamento della decima giornata di Serie A:

Napoli (1-4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Mario Rui; Elmas, Lobotka, Zielinski; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia.

Milan (1-4-3-3): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Musah, Krunic, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao.

Primo tempo

Napoli e Milan non se le mandano a dire: il ritmo dei primi minuti è forsennato, azioni offensive da entrambe le parti. Le retroguardie riescono a contenere le iniziative avversarie con qualche difficoltà.

Dopo l’avvio scoppiettante arriva l’ennesimo campanello d’allarme per il Milan: al 15’ Kalulu è costretto ad abbandonare il campo per infortunio a seguito di uno scontro con Elmas. Al suo posto l’esordiente Marco Pellegrino, che viene subito sottoposto a un duro test: sicuramente non un esordio facile.

Al di là del singolo episodio, la questione infortuni è sempre più preoccupante. Sempre più frequenti. E non è uno scoop il fatto che il reparto difensivo sia stato trascurato nel corso dell’ultima sessione di mercato.

Al 22’ è il Milan a sbloccare il risultato: Pulisic pesca Giroud in area, che di testa piega le mani di Meret: è 0-1. Otto minuti più tardi il francese raddoppia su assist di Calabria: 0-2! Altro gol, altro colpo di testa. Ancora una volta l’azione vincente parte dalla destra e non dalla fascia di Leao e Theo. Un’anomalia rispetto a ciò che siamo abituati a vedere.

Il Milan è arrembante; il Napoli è confuso ma trova il modo di giocare le sue carte. Politano spreca un’assist al bacio di Kvara, divorando un gol a porta vuota. Le difese continuano a vacillare ma è il Milan a fare la partita nel primo tempo. Il Napoli, un po’ frettoloso, ci prova con due conclusioni da metà campo.

La squadra di Pioli crea tanto e spreca altrettanto. Reijnders pecca di lucidità in un paio di occasioni: al 39’ non vede l’inserimento di uno sgusciante Leao e al 41’ non capitalizza l’assist di Theo a pochi passi dalla porta partenopea.

Allo scadere, dopo un bello sviluppo corale, ci prova Musah: risponde presente l’estremo difensore napoletano. Il Diavolo va più volte vicino allo 0-3 ma senza riuscire a portare il colpo che potrebbe essere decisivo.. Ciò che resta di positivo della prima frazione – oltre i due gol – è il fraseggio offensivo: la qualità nel giocare tra le linee che era venuta meno.

Secondo tempo

Il secondo tempo si apre con alcune sostituzioni: Sponda Milan esce Pulisic per un guaio muscolare ed entra al suo posto Romero. Garcia opta per un triplice cambio: dentro Simeone, Olivera e Ostigard; fuori Elmas, Mario Rui e Rrahmani.

Il Napoli entra in campo più convinto, aggredendo le corsie laterali con più determinazione. Al 50’, infatti, Politano sfrutta un’indecisione di Pellegrino, lo salta con eleganza e deposita il pallone sotto la traversa alle spalle di Maignan: 1-2.

I rossoneri non rinunciano a fare loro la partita nonostante l’apprensione per il gol subito. Leao cerca di mettersi in moto, prima sprecando un contropiede e poi servendo nell’area piccola Theo, che non riesce a coordinarsi. Pochi secondi più tardi Kvara va a un passo dal 2-2 dopo un’uscita incerta di Maignan.

Al 63’ su una punizione generosamente concessa da Orsato, per cui Romero è stato anche ammonito, Raspadori trova il gol del pareggio: è 2-2. Un tiro potente e molto angolato sul palo del portiere. Un bel gesto tecnico e qualche punto di domanda sul piazzamento di Maignan.

Il ritmo della partita aumenta, diventa frenetico. Il Milan reagisce, Leao impegna Meret da fuori al 67’. Lo stesso portoghese, qualche minuto più tardi, fa spazio a Okafor, mentre Giroud a Jovic.

Il francese non prende per niente bene il cambio, consapevole di poter dare ancora molto a questo incontro. La sua rabbia è eloquente sotto gli obbiettivi delle telecamere.

Dentro anche Florenzi al posto di Pellegrino (problemi fisici) nell’ultimo scorcio di partita. Theo, per l’occasione, scala difensore centrale, come il fratello. Formazione inedita quella degli ultimi minuti.

Sul finale Romero fa espellere Natan, ma il Milan non capitalizza i cinque minuti di recupero in superiorità numerica. Al 91’ Calabria, da pochi passi, con la testa, non trova la porta azzurra. Lo scenario quasi si ribalta all’ultima azione: Kvara salta Calabria, conclude verso la porta ma Maignan chiude la saracinesca e difende, quantomeno, il punto del pareggio.

La vigilia è stata accompagnata da malumori, dubbi sulla posizione di Pioli e sulla sua leadership ma quello che si è visto in campo, per tutto il primo tempo, è stato un Milan sontuoso, che ha messo a tacere i più scettici e ha ribadito di poter dire la sua nella corsa allo scudetto. Di fronte c’era un Napoli che, seppur privo di Osihmen, veniva da un duplice successo in campionato e champions’ e quindi con una condizione emotiva certamente migliore di quella dei rossoneri. La mole di gioco espressa dagli uomini di Pioli, soprattutto nel primo tempo, è stata notevole.

Detto questo non possiamo negare che si sia corso qualche rischio di troppo e sia mancata lucidità in alcuni momenti. Le fragilità mostrate sono certamente anche dovute alla necessità di continui cambiamenti nell’assetto difensivo. Alla fine possiamo dire che le squadre si siano aggiudicate un tempo ciascuno.

Questo Milan non è ancora abbastanza maturo da riuscire a cavalcare a dovere i momenti positivi e ad affondare il colpo quando se ne presenta l’occasione. A voltesi perde in leziosità e cali di concentrazione.

Sguardo al futuro: sabato prossimo c’è l’Udinese a San Siro e non sono ammessi passi falsi, per non perdere altro terreno nei confronti di chi ci sta davanti e per arrivare allo scontro decisivo con il Psg nelle migliori condizioni.

Forza Mian!

Luca Lazzaro e Filippo Galli.

BIO:Luca Lazzaro nasce nel 1998 a Catania, Sicilia. Consegue il diploma al Liceo Linguistico, per poi proseguire gli studi all’Università di Catania, guadagnandosi il titolo di Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Il mondo del giornalismo sportivo lo affascina, tanto da avvicinarsi a ciò attraverso le sue due più grandi passioni: il calcio e le moto. Da qui nasce l’adesione al progetto Talent Scout sul calcio giovanile; le collaborazioni con Voci di Città per la MotoGP e Filippo Galli per il Milan. Alla fine del 2023 svolge la professione di social media manager e inizia la collaborazione con L’Urlo.

2 Responses

  1. Ottimo articolo. Mi trovo d’accordo nel racconto della partita e nei commenti generali. Una partita che ancora una volta ha messo in luce le due facce di questo Milan. Sontuoso e a tratti spettacolare, ma poi anche fragile e un po’ lezioso. La difficoltà a realizzare il volume di occasioni è purtroppo una costante. Mancano concretezza e cattiveria. E purtroppo queste sono qualità difficili da acquisire. Giroud sta facendo davvero gare ottime e generose ma è chiaro che intorno segnano in pochi e non abbiamo un ricambio all’altezza. Qualche dubbio sui cambi è venuto anche a me. Ma solo sui nomi di chi è subentrato. Leggo critiche feroci a Pioli per aver tolto Giroud e Leao…a dieci minuti dalla fine. Invece , credo si debba censurare le reazioni di questi campioni e della loro mancanza di rispetto per i loro compagni di squadra. In questo senso l’aver tolto una figura come Maldini lascia Pioli piuttosto solo a gestire il tutto. Sarebbe importante avere una figura di grande competenza e di aiuto. Non Ibra, per favore.
    Alla fine si poteva anche perdere. Per questo non credo sia il caso di rinunciare a sperare. Ben sapendo che questo è un Milan ancora imperfetto proprio per la rosa e forse ancora da migliorare sul piano tattico. Ma Pioli è bravo. Sto ancora con lui. Forza Milan!

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