UN GIORNO A SELHURST PARK.

Grazie ad Antonio Marchese per l’immagine in prima pagina.

Il calcio inglese, nella sua ultracentenaria esistenza, ha una storia intrisa di un’infinità di aneddoti che lo fanno somigliare sempre più ad una “matrioska” e, a tal proposito voglio raccontare una giornata trascorsa nel profondo sud di Londra. Esattamente al Selhurst Park Stadium, casa da sempre del Crystal Palace (le famose “aquile”).

Nell’agosto di 4 anni fa avevo programmato un viaggio a Londra con la famiglia, per cui, prima di partire, detti un’occhiata ai match che erano in programma in città.

Scelsi di assistere alla partita tra il Crystal Palace e l’Aston Villa. Per prima cosa mi feci membro del club (circa 25 sterline) per poter acquistare un biglietto di tribuna centrale (circa 45 sterline).

La mia scelta fu dettata dalla curiosità di andare a vedere una partita in uno stadio di periferia dal sapore tipicamente britannico, sia per la sua storia che per la sua struttura e ubicazione.

Selhurst Park infatti è dal 1924 la casa del Crystal Palace, società la cui data di fondazione è alquanto controversa : Fondato ufficialmente nel 1905, i suoi tifosi ne rivendicano la nascita nel 1861 e il suo nome prende spunto dal grande palazzo di vetro costruito nel 1851 per l’esposizione universale.

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La partenza in direzione sud di Londra avvenne da Victoria station ed il tragitto durò 30-40 minuti.

La stazione di arrivo fu Norwood Junction. Una volta sceso ricordo che respirai subito l’aria della profonda suburbia (periferia) londinese che, tante volte, avevo visto raccontata nei film. Piccole villette a schiera con giardini curati, ritmi sonnolenti e cielo che alternava sole a nuvoloni minacciosi.

Dopo una camminata di circa 15 minuti arrivai allo stadio che si trovava proprio in mezzo alle abitazioni come vuole la tradizione.

Devo dire che il “clima per le strade era molto tranquillo, i pub pullulavano di tifosi, sia del Palace sia del Villa ed ogni tanto partiva qualche canto inneggiante la propria squadra.

Una cosa molto carina era che, proprio accanto all’impianto, era presente un’area riservata alle due tifoserie con intrattenimenti e lotterie con premi in gadget e maglie.

Una volta entrato dentro lo stadio mi recai nel grande salone bar davanti all’ingresso della tribuna per poter mangiare qualcosa. Mi sedetti ad un tavolo di fronte ad uno degli schermi Tv e fu qui che feci un incontro molto interessante: di fianco a me si sedette un tifoso del Crystal Palace che, sentendomi parlare al telefono si accorse che non ero inglese. Iniziammo a conversare, il suo nome era Peter e subito mi chiese da dove venissi e più che altro per che squadra tifassi. Quando risposi Milan, ricordo che rimase molto ammirato e mi disse che la sua squadra purtroppo non aveva ottenuto grandi successi se non una Full Members Cup nel 1992. Colsi l’occasione al volo per saperne di più di questo torneo, ai più sconosciuto, di cui avevo vagamente sentito parlare.

Mi spiegò che il torneo fu istituito nel 1985 e durò fino all 1992 a seguito della squalifica delle squadre inglesi dalle coppe internazionali dopo i drammatici incidenti dell’Heysel. Vi partecipavano le compagini di Prima e Seconda divisione inglese (l’era della Premier League non era ancora iniziata) in quanto membri a pieno titolo della Lega e con diritto di voto.

Solo quattro squadre della Prima divisione durante le sette edizioni del torneo non parteciparono mai alla competizione: Arsenal, Liverpool, Manchester United e Tottenham Hotspur.

Peter mi raccontò dello storico successo del 1991: La finale di Wembley vinta dal suo Palace per 4-1, dopo i supplementari, contro l’Everton con una doppietta dell’allora astro nascente Ian Wright, passato in seguito all’Arsenal.

I CLUB CHE HANNO VINTO LA FULL MEMBERS CUP: CHELSEA(1985-86 e 1989-90), BLACKBURN(1986-87), READING(1987-88), NOTTINGHAM FOREST(1988-89 e 1991-92) E IL CRYSTAL PALACE(1990-91)

Fui molto colpito dall’emozione e dall’orgoglio che trasparivano dalle sue parole, malgrado si trattasse di una competizione minore. Mi fece capire ancora di più quanto la passione per i propri colori possa essere radicata in tifoserie meno vittoriose.

Intanto il match si stava avvicinando, salutai il mio nuovo amico inglese e presi posto nella poltroncina di tribuna da dove potevo ammirare il caratteristico stadio e il manto erboso. La tifoseria del Palace era incredibilmente rumorosa con tanto di accompagnamento di tamburi che la facevano assomigliare ad una curva nostrana.

La partita fu molto combattuta e mi colpì subito un ragazzo, nelle file dell’Aston Villa, dotato di dribbling secco e grande veduta di gioco…non mi ero sbagliato…era Jack Grealish attuale giocatore del Manchester City e cardine della nazionale inglese.

L’incontro fu risolto da un diagonale di Jordan Ayew che regalò la vittoria al Palace.

Al fischio finale uscii dallo stadio e mi precipitai allo store per acquistare la maglia del Palace (quell’anno tra l’altro molto bella) e poi, seguendo la fiumana di persone feci ritorno alla stazione per tornare a Londra.

In treno ripensai alla giornata e, devo dire, da amante del calcio inglese da oltre 50 anni, quanto sia emozionante vivere la partita in uno stadio di periferia, in un’atmosfera molto old England, lontana anni luce dai grandi impianti, delle squadre londinesi più famose, costruiti recentemente.

Una cosa è certa: a Selhurst Park e negli impianti similari si ha la possibilità di fare incontri interessanti con tifosi a cui piace scambiare quattro chiacchiere e che possono sempre insegnarti qualcosa.

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997  lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70  e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .   

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