MILAN – JUVENTUS 0-1: UNA NOTTE DA DIMENTICARE A SAN SIRO.

Dopo la pausa nazionali fatta di scandali, gossip e indagini, torna – finalmente – ­la Serie A.

Chiacchiere a parte, è ora che torni il campo protagonista. Parliamo di calcio giocato, ciò che interessa a noi. Il Milan si prepara ad affrontare un tour de force nelle prossime tre settimane, in ordine: Juventus, PSG, Napoli, Udinese, ancora PSG e Lecce.

Una serie di appuntamenti ravvicinati, ad alto coefficiente di difficoltà. I rossoneri avranno tempo di rifiatare solamente dopo l’11 novembre, in occasione della prossima sosta nazionali.

Il Milan ospita la Juventus a San Siro, crocevia importante, specie per il momento in cui ricade lo scontro. Tra gli obiettivi del Diavolo ci sono sicuramente quello di mantenere il primato in classifica e iniziare al meglio il susseguirsi di impegni.

Le formazioni ufficiali:

Milan (1-4-3-3): Mirante; Calabria, Thiaw, Tomori, Florenzi; Musah, Adli, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao.

Juventus (1-5-3-2): Szczesny; Weah, Gatti, Bremer, Rugani, McKennie; Locatelli, Rabiot, Kostic; Milik, Kean.

Parecchi stravolgimenti negli organici dei due allenatori: il Milan deve fare a meno di Maignan (espulso a Genova) e Theo (squalifica per somma di ammonizioni). Non riesce a recuperare, invece, Loftus Cheek. In porta va Mirante a causa del forfait di Sportiello.

La Juventus non è da meno, con Danilo e Alex Sandro ancora acciaccati e perciò assenti. Ai due brasiliani si aggiunge lo squalificato Fagioli. Il tandem titolare Vlahovic – Chiesa non è al top della forma e si accomoda in panchina, pronti a subentrare a gara in corso.

IL MATCH:

L’arbitro Mariani dà il via alla partita: sin dall’inizio è palpabile la voglia di entrambe le squadre di aggredire l’avversario per portare a casa i tre punti. La Juve più attendista il Milan con un calcio più propositivo.

L’incontro non tarda ad accendersi: prima un tentativo da fuori di Reijnders al 5’ e poco più tardi ci pensa Giroud, su assist di Leao, a impegnare seriamente Szczesny. Il numero uno polacco salva il risultato con la punta delle dita.

La Juventus riesce a rendersi molto pericolosa in ripartenza grazie alla fisicità di Kean. In più di un’occasione sia i centrali che i terzini del Milan sembrano non contenerlo. Intorno alla mezz’ora Kostic e Rabiot vanno vicini al gol, mancando lo specchio della porta per questione di centimetri.

La conduzione di gara dell’arbitro fa storcere il naso ai rossoneri nella prima frazione.La distribuzione dei cartellini non sembra essere equa.

Movimenti poco fluidi, gioco spezzettato e ripetutamente interrotto a causa dei numerosi contrasti.

Al 40’ arriva l’episodio chiave del match: Thiaw, da ultimo uomo, un po’ ingenuamente, trascina giù Kean, lanciato verso la porta. Mariani non esita: cartellino rosso diretto e Milan in inferiorità numerica. Mister Pioli sostituisce Pulisic con Kalulu (al rientro dall’infortunio) a ripristinare l’assetto difensivo.

Cinque minuti più tardi, allo scadere del primo tempo, la fortuna gira dalla parte dei rossoneri. Kean sbaglia l’appoggio in rete da circa un metro, a porta spalancata. La clamorosa occasione sprecata consente ai tifosi di tirare un momentaneo sospiro di sollievo.

Nel secondo tempo il Milan, in particolare nella prima parte, non rinuncia ad attaccare, prendendo dei rischi. La partita, com’era prevedibile, cala d’intensità e col passare dei minuti cresce il malcontento su entrambe le panchine. Il gioco si sporca: di certo il match non passerà alla storia come una delle migliori rappresentazioni del calcio italiano.

La Juventus al 63’ trova il vantaggio decisivo: 0-1. Il gol dalla distanza è firmato da Locatelli, complice una sfortunata e decisiva deviazione di Krunic (subentrato ad Adli) che mette fuori causa Mirante. Dopo il gol, è la Juventus a fare la partita. Bianconeri abili a gestire e a non concedere nulla.

Il tempo scorre, l’ansia sale. La fisicità diventa protagonista, lo dimostrano i tanti cartellini gialli: un’arma che la squadra di Allegri ha utilizzato spesso per stroncare sul nascere le iniziative rossonere.

Poco da segnalare nel Milan. Troppa fretta, molta imprecisione, pochi spunti. Una squadra che si è via via spenta e che, dopo l’avvio propositivo, non ha saputo trovare costanza e ha dovuto fare i conti con l’espulsione di Malick Thiaw. Non una performance strepitosa, né del collettivo né dei singoli.

Nota di merito su Mirante: un terzo portiere di lusso per la Serie A. Incolpevole sul gol, si è messo in mostra prima all’86’ e poi al 92’, in entrambi i casi su delle conclusioni insidiose di Vlahovic (subentrato a Kean nella ripresa).

Una partita che nel complesso ha generato poche emozioni e che, al termine, lascia qualche perplessità. Le risposte arriveranno a partire dai prossimi impegni.

Mercoledì sarà Champions’ League.

Forza Milan!

Luca Lazzaro e Filippo Galli

BIO: Luca Lazzaro nasce nel 1998 a Catania, Sicilia. Consegue il diploma al Liceo Linguistico, per poi proseguire gli studi all’Università di Catania, guadagnandosi il titolo di Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Il mondo del giornalismo sportivo lo affascina, tanto da avvicinarsi a ciò attraverso le sue due più grandi passioni: il calcio e le moto. Da qui nasce l’adesione al progetto Talent Scout sul calcio giovanile; le collaborazioni con Voci di Città per la MotoGP e Filippo Galli per il Milan. Alla fine del 2023 svolge la professione di social media manager e inizia la collaborazione con L’Urlo.

2 Responses

  1. Analisi che mi trova concorde.Aspetterei a trarne conclusioni affrettate come già successo per il derby. Come dice questo blog il calcio è complessità. E tanti elementi possono confondere le nostre valutazioni. Certamente, già dalla sua ” costruzione” insieme a molte certezze vi erano anche tanti dubbi in merito al valore di molti giocatori. Ci vuole poco a passare da talento giovane a promessa mancata o addirittura giocatore mediocre. Continuo a pensare che il Milan in attesa di due o tre inserimenti forti sia sempre un castello di carta . Può impressionare per bellezza , ma anche crollare se entra un po’ di vento. Gioventù, spregiudicatezza , entusiasmo sono la strada che si è scelto. Non è ancora tempo di abbandonare questo progetto, ma serve tanta intelligenza per capire il prima possibile a che punto stiamo.

  2. Buongiorno. Tutto sommato condivido la disamina. Ancora siamo in fase di costruzione. Non voglio muovere nessuna critica a Pioli . Io personalmente , non avrei tolto Pulisic , anche se la sua prestazione e’ stata un po’ in sordina. Ha fatto 4 gol finora e avrei approfittato del fatto che in fase di realizzazione , avrebbe fatto comodo. Ma e’ una mia personale opinione. Chi avrei tolto non lo so.
    Considero ancora una volta la forza dell’Inter che in qualunque momento della gara , da l’impressione di andare sempre a segno

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