MAROCCO – PORTOGALLO 1-0: IL MAROCCO SCRIVE LA STORIA, CR7 IN LACRIME

Al termine dei quarti di finale, ancora Marocco protagonista: i ragazzi di Regragui passano 1-0 sul Portogallo di Fernando Santos all’Al Thumama Stadium di Doha. È la compagine maghrebina la vera sorpresa di questo Mondiale. La “final four” è alle porte e i marocchini, grazie alla vittoria sul Portogallo, andranno a sfidare i campioni uscenti della Francia. Dall’altro lato del tabellone si contenderanno un posto in finale la corazzata Albiceleste e i vicecampioni del mondo della Croazia. Insomma, tra le quattro candidate al titolo, il Marocco è l’underdog, nonché unica nazione africana ad essere mai approdata alla semifinale di un Mondiale.

Il gioco del Marocco è stato oggetto di aspre critiche in questi giorni, spesso definito “all’antica”. Tuttavia, l’usato sicuro pare abbia ripagato in termini di efficacia, lo dimostrano i risultati. Dopo aver rispedito in patria Belgio e Canada ai gironi, nella settimana appena trascorsa è arrivato il turno di Spagna e Portogallo. Il dato più rilevante? Nessun giocatore affrontato dal Marocco in questo Mondiale è stato capace di varcare la porta difesa da Bounou. Difatti, l’unico gol subito risale al match contro il Canada e si tratta di un’autorete.

Tornando al match tra Marocco e Portogallo: il dramma lusitano ha inizio con la seconda esclusione consecutiva di Cristiano Ronaldo dai titolari: discutibili le scelte di Santos. In panchina, insieme a Ronaldo, figuravano persino i nomi di Leao e Cancelo. Nel Marocco, invece, non ha recuperato in tempo il terzino del Bayern Monaco Mazraoui.

Nel corso del primo tempo si assiste ad una partita tendenzialmente vivace, con le due fazioni scese in campo a viso aperto. Le migliori occasioni del Portogallo capitano sui piedi di Joao Felix, ma Bounou copre bene lo specchio della porta. Il Marocco, più attendista, lascia il possesso palla ai lusitani e cerca di ripartire rapidamente attraverso l’ottimo lavoro svolto dalle sue ali: Ziyech e Boufal. Quest’ultimo, tra l’altro, particolarmente ispirato, abile nel dribbling.

Al 35’ arriva il primo squillo dei maghrebini: Amallah, smarcato nel cuore dell’area di rigore, conclude alto. Pochi minuti più tardi, Attiyat Allah crossa al centro, Diogo Costa buca l’intervento e si ostacola persino col suo compagno di squadra Ruben Días. Approfitta di questa incomprensione En-Nesyri, il quale anticipa tutti ed insacca agevolmente di testa. Ottima elevazione da parte del centravanti, stacco perentorio per l’1-0: è il gol che decide la partita.

En-Nesyri festeggia il goal che consentira’ al Marocco di accedere alle semifinali del Mondiale!

Ciononostante, basta un giro di lancette e arriva la risposta del Portogallo con Bruno Fernandes: un tiro-cross beffardo si infrange velenosamente sulla traversa. Nell’extra time del primo tempo, Attiyat Allah spreca il gol del raddoppio a tu per tu con Diogo Costa.

Nella ripresa l’assedio portoghese si intensifica, complice anche l’inserimento di Cristiano Ronaldo, Leao e Cancelo. Cambi che, probabilmente, arrivano troppo tardi. Più dinamico ed arrembante il Portogallo. La tensione e la fretta accumulate col passare dei minuti generano tentativi figli del caos: portoghesi disorganizzati e stranamente imprecisi sui passaggi più elementari.

D’altro canto, il Marocco, forte del vantaggio acquisito, si chiude a riccio. Inizialmente la compagine africana opta per una linea difensiva a 5; sul finale, l’assetto difensivo si trasforma in una trincea: 9 difendenti più Cheddira (subentrato ad Amallah) unico terminale offensivo. Lo stesso Cheddira, dopo aver sciupato diverse palle gol in contropiede (specialità della casa marocchina), viene espulso nei minuti di recupero per somma di ammonizioni.

Il Portogallo si scopre, si sbilancia ma non riesce a trovare la via del gol, nonostante i molteplici tentativi di Bruno Fernandes e Joao Felix. Ci provano anche Gonçalo Ramos e Pepe sullo scadere. L’occasione di quest’ultimo è la più nitida dell’intero match: al 97’, di testa, dentro l’area piccola, l’ex Real conclude – clamorosamente – a lato.

I lusitani rischiano più volte la beffa in contropiede, ma il Marocco non è cinico e spreca in campo aperto. Da sottolineare, ancora una volta, la prestazione di Amrabat, faro del centrocampo marocchino, presente su tutti i palloni. Dopo le ultime due uscite contro Spagna e Portogallo, il mediano della Fiorentina si candida per un posto nel migliore undici di questo Mondiale. Insieme ad Amrabat anche Bounou, portiere marocchino in forza al Siviglia, è in lizza per un posto nella miglior squadra del torneo. L’aria da bravo ragazzo è solo una maschera per il numero uno: in campo, finora, è stato l’incubo di tutti gli avversari. Altro clean sheet per lui oggi.

Finisce così Marocco – Portogallo, con la compagine africana che strappa un biglietto per le semifinali. Ad attenderli al varco la Francia di Kylian Mbappé. Una partita che andrà ben oltre il calcio. Riuscirà il Marocco ad eliminare anche i transalpini? Oltre allo squalificato Cheddira, è probabile che il Marocco debba fare a meno del suo capitano e leader difensivo Saiss, uscito in barella nel corso dei 90’. Possibilità, invece, di rivedere Mazraoui in campo.

Le telecamere a fine partita cercano prevedibilmente Cristiano Ronaldo, in preda alle emozioni. Le lacrime di un campione del suo calibro, nel suo ultimo mondiale, sono un’immagine che dà parecchi spunti di riflessione. Nonostante Cristiano sia una delle persone più influenti ed importanti al mondo, che dalla vita potrebbe avere tutto, è capace di piangere per una partita. Perché lo sport non è solo una questione di soldi: questa è la magia del calcio e delle emozioni che esso riserva, indipendentemente da chi tu sia o cosa tu faccia nella vita.

Luca Lazzaro

Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

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