“Reaching for something in the distance So close you can almost taste it”
Ventotto anni. Una generazione intera ha atteso questo momento.
Nel 2019 abbiamo sfiorato l’apice: i quarti di finale al Mondiale, un’eco di gioia con il retrogusto amaro del “non ancora”. Poi, il vuoto lasciato dalle aspettative deluse prima nel 2022 e poi nel 2023: anni in cui la distanza tra noi e quel sogno sembrava di nuovo troppo grande. Un abisso fatto di dubbi, critiche, invisibilità.
Ora però la semifinale è lì, davanti a noi. Possiamo toccarla, l’abbiamo raggiunta.
“Sometimes my tries are outside the lines
We’ve been conditioned to not make mistakes”
Ci hanno insegnato che l’errore è inaccettabile, che non c’è spazio per il tentativo.
Ci hanno insegnato che un passaggio sbagliato pesa più di un’intera partita giocata bene e che un gol mancato può cancellare mesi di lavoro. È questa la nostra cultura.
Ogni passo falso nel calcio femminile pesa il doppio e un tiro fuori misura o una qualificazione mancata possono mettere in discussione non solo la prestazione, ma persino la dignità come professioniste.
In passato, siamo inciampate nei nostri stessi errori. Abbiamo visto obiettivi vicini sfuggirci tra le dita. Ogni occasione mancata ci ha lasciato addosso il sapore amaro del “quasi”, il giudizio tagliente di chi guarda senza capire cosa significhi lottare in un sistema che ti perdona poco e ti giudica presto.
“Staring at the blank page before you
Open up the dirty window”
Per troppo tempo, il calcio femminile italiano è rimasto una pagina bianca. Non perché mancassero le storie, le vittorie, le cadute ma perché nessuno voleva scriverle. Un panorama nascosto dietro un vetro appannato sporco di pregiudizi e di silenzi,
Adesso però le finestre si stanno aprendo e dentro entra aria nuova. C’è un pubblico che guarda e una generazione che sogna. Una generazione che vede chiaramente e non è più disposta a tollerare una pagina vuota.
Qualcuno potrà ancora decidere di non vedere come hanno fatto i principali quotidiani sportivi italiani che nonostante questo risultato storico delle Azzurre hanno preferito dedicare le loro copertine ai rumors dell calciomercato maschile.
Qualcuno potrà ancora scegliere di restare dietro quel vetro, far finta che nulla stia cambiando.
Ma non importa perché le Azzurre hanno preso in mano la penna e hanno deciso che quelle pagine non saranno mai più bianche.
“Let the sun illuminate the words that you could not find”
Dalle finestre che sono state aperte non entra solo aria nuova ma anche la luce del sole che illumina i volti di coloro che per anni sono rimaste nell’ombra. Le parole che prima non trovavamo ora risplendono chiare e fra tutte emerge la più importante: riconoscimento.
“Feel the rain on your skin
No one else can feel it for you”
In mezzo alla pioggia, alla fatica, alle sconfitte passate, queste ragazze non si sono mai fermate.
E ora questa pioggia assomiglia a quella di quando eri bambina, d’estate mentre giocavi a calcio nel parco e ti bastava un pallone per sentirti invincibile. All’improvviso iniziava a piovere ma a te non importava, non cercavi riparo, anzi, giocavi ancora più forte, ti divertivi ancora di più. Intanto la maglia inzuppata s’incollava alla tua pelle.
Oggi quella sensazione è tornata, solo la maglia è diversa: è azzurra e ha uno stemma che non è solo un simbolo ma un’identità. Oggi quella maglia zuppa di sudore e sogni è la seconda pelle che hai conquistato in ogni allenamento, scelta e sacrificio.
Sentire questa pioggia sulla propria pelle vuoldire esserci per davvero e restare. E nessuno può farlo al posto tuo.
“Live your life with arms wide open
Today is where your book begins
The rest is still unwritten
The rest is still unwritten
The rest is still unwritten”
Con le braccia aperte per abbracciarsi al fischio finale. Con le braccia aperte al futuro. Così, l’Italia è pronta a vivere ogni pagina che verrà. Non importa dove si fermerà questo sogno: ciò che hanno fatto non può più essere cancellato.
Il destino deve ancora essere scritto ma ciò che conta è che questo libro sia stato aperto.
Adesso, non resta altro che cantare con queste Azzurre.

BIO: LAURA ZUCCHETTI
Gen Z di nascita ma vintage nei modi, parlerei per ore di sport e questioni di genere. Vivo il calcio femminile da tifosa ma con lo sguardo da psicologa sociale per riflettere sulle sue contraddizioni e opportunità figlie della realtà nella quale siamo immersi.
Una risposta
Guarda il bicchiere mezzo pieno!i giornali non li legge quasi più nessuno.solo pensionati che hanno un abitudine antica e che sono ancora pieni di pregiudizi.
L importante è parlante dove la gente fa più ricerche…poi chi vuole leggere,legge.
Io scriverei a quel signore che ha in mano la televisione e che fa vedere programmi imbarazzanti per la società e magari un po più di pubblicità in televisione del calcio femminile sarebbe meglio,perché se il Milan arriva in fondo alle competizione,ogni dieci minuti mette la pubblicità gratis.la famosa democrazia del 2025.
Forza sempre tutto lo sport!