CALCIATORE E IMPRENDITORE: GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE

Nei precedenti contributi mi sono soffermato sinteticamente su alcuni strumenti di pianificazione e protezione patrimoniale che qualsiasi calciatore può mettere in campo durante la carriera agonistica.

In questo articolo, invece, tratterò le molteplici opportunità che ciascun calciatore può cogliere qualora, una volta appese le scarpette al chiodo, desideri avviare un’attività d’impresa.

Sebbene non sia affatto raro incontrare calciatori che abbiano maturato competenze economiche, legali e/o di management, è opportuno che essi si facciano comunque affiancare da veri e propri professionisti del settore poiché eventuali errori, dettati più dall’inesperienza che dalla mancanza di competenze, sono dietro l’angolo.

Soprattutto quando si dispone di ingenti patrimoni, infatti, può accadere facilmente che talune scelte non vengano ben ponderate, oppure vengano prese con superficialità o, peggio ancora, facendo affidamento su consigli di persone inesperte o finanche aventi interessi confliggenti con quelli del calciatore.

Quindi è opportuno che lo sportivo (ex) professionista, alla pari di un qualsiasi altro imprenditore di sé stesso, si faccia affiancare da un professionista qualificato (meglio se si tratta di un Family Officer) in grado di comprendere le sue esigenze e di guidarlo nel complesso e mutevole mondo dell’impresa, soprattutto nell’ipotesi in cui il suo progetto imprenditoriale sia ambizioso e non voglia lasciare nulla al caso.

Con specifico riferimento al post carriera del calciatore, occorre sottolineare che alcuni strumenti già trattati nei precedenti contributi, come l’intestazione fiduciaria di beni e il trust, possono ugualmente trovare applicazione anche in questa diversa fase della sua vita, in quanto vanno a soddisfare esigenze di privacy, riservatezza e passaggio generazionale, che questi possa comunque avvertire.

Inoltre, è bene che il calciatore, anche quando ha ormai appeso le scarpette al chiodo, abbia cura e attenzione verso il patrimonio personale guadagnato sui campi di calcio, non solo nell’interesse proprio ma anche di quello dei suoi familiari, onde evitare di ritrovarsi, in un futuro non troppo lontano, in un’inaspettata situazione di difficoltà finanziaria.

Volendo focalizzare l’attenzione sul mondo imprenditoriale, il calciatore che intende avviare o ha già bene avviato un business, grazie alla scelta della più opportuna forma giuridica di veicolo societario, così come di governance, ecc., potrebbe ritrovarsi nella situazione in cui è opportuno mettere in campo le più corrette strategie di pianificazione fiscale e di protezione patrimoniale.

Tra i vari strumenti a disposizione di chiunque voglia fare impresa, e che alla lunga fanno la differenza rendendo il business vincente, è possibile annoverare la c.d. holding di famiglia, veicolo societario che può essere costituito in forma di società di capitali o di società di persone.

La holding società di capitali (ad esempio, nella forma della S.r.l. ovvero della società a responsabilità limitata) presenta indubbi vantaggi fiscali e di protezione del patrimonio.

Infatti tale veicolo societario offre un regime fiscale più efficiente, una migliore gestione della liquidità, la mitigazione dei rischi derivanti dalle società operative e la gestione di un passaggio generazionale ordinato.

Entrando più nello specifico, lo svolgimento dell’attività imprenditoriale mediante l’implementazione di una holding, se, da un lato, comporta maggiori oneri di gestione contabile, dall’altro, apporta importanti benefici fiscali, in quanto il dividendo ad essa distribuito è tassato soltanto all’1,2 per cento. In questo modo la holding diventa la c.d. cassaforte di famiglia e, quindi, la cabina di regia degli investimenti della famiglia.

Ai vantaggi fiscali bisogna poi sommare quelli civilistici, e cioè la possibilità di avere una detenzione, gestione e trasmissione unitaria del patrimonio di famiglia; di superare agevolmente eventuali problemi di stallo nella gestione delle società operative; di prevedere particolari regole di governance e di godere di una netta separazione tra patrimonio della società e dei soci, con una maggiore tutela del patrimonio aziendale.

A tutto ciò si aggiunga che il patrimonio immobiliare può essere trasferito e gestito direttamente dalla holding di famiglia oppure è possibile costituire un’apposita società immobiliare, figlia della holding.

Anche la holding società di persone (ad esempio, nella forma della S.S. ovvero della società semplice, che è una delle forme giuridiche più diffuse in Italia) offre interessanti benefici.

Tale veicolo societario presenta costi di gestione molto bassi e grande flessibilità della struttura, nonché la possibilità di rendere impignorabili e insequestrabili le quote, di inserire nei patti sociali la previsione del socio sovrano e del socio d’opera e di tutelare la famiglia di sangue nei trasferimenti a causa di morte, oltre a indiscutibili profili di segretezza.

Evidentemente, però, le strategie di protezione che il calciatore potrebbe voler soddisfare sono molteplici (riservatezza, segregazione, assicurazione, diversificazione, pianificazione e governance) ed a ciascuna di esse corrisponde uno diverso strumento in grado di soddisfarla.

Quindi, ancora una volta, appare evidente come non esista una soluzione valida per tutti i calciatori che, una volta terminata la carriera agonistica, desiderino avviare un’attività imprenditoriale.

Piuttosto, sarà necessario operare una mappatura completa dei rischi e chiarire le finalità e le esigenze del singolo, in modo da individuare la soluzione più adatta al caso concreto che, molto spesso, comporta l’implementazione non di un solo strumento, ma un mix tra gli stessi.

Bio Angelo Ginex

  • Svolge la professione di avvocato ed è dottore di ricerca in diritto tributario. Vanta significative expertise in materia di pianificazione e protezione patrimoniale, diritto tributario e diritto d’impresa. Ha conseguito la certificazione TEP Full member of STEP e Qualified Family Officer, venendo nominato Presidente Puglia di ANCP – Associazione Nazionale Consulenti Patrimoniali.
  • Oltre alla laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, ha nel suo background, tra gli altri, il corso di alta formazione in “Protezione, gestione e trasmissione dei patrimoni familiari” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con STEP, il master in “Family Office” di AIFO, il master in “Diritto tributario” de Il Sole 24 Ore e il master in “Diritto d’impresa” dell’Università Luiss Guido Carli.
  • Da tempo affianca all’attività professionale un impegno costante in ambito accademico e formativo, partecipando in qualità di docente a master e seminari organizzati dalle principali scuole di formazione presenti in Italia. È autore di opere monografiche e abituale contributor di quotidiani e riviste giuridiche sui temi della fiscalità, della protezione patrimoniale e del diritto dei trust.
  • Aiuta le famiglie italiane e internazionali a gestire, controllare e proteggere i patrimoni rilevanti e complessi, coniugando asset reali, finanziari e intangibili in un modello integrato e sostenibile.

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