MILAN-SLAVIA PRAGA 4-2: BRUTTA GARA DEI ROSSONERI.

I rossoneri esordiscono agli ottavi di Europa League: l’avversario è lo Slavia Praga, il terreno di gioco è San Siro. Primo incrocio nella storia europea tra i due club.

Le formazioni ufficiali:

Milan (1-4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Kjaer, Gabbia, Hernandez; Adli, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud.

Slavia Praga (1-4-2-3-1): Staněk; Vlček, Holeš, Zima, Diouf; Masopust, Dorley; Douděra, Provod, Zmrzlý; Chytil.

L’arbitro designato per l’incontro è il turco Halil Umut Meler.

Primo tempo:

Pronti, via. Comincia il match e dopo neanche due giri di orologio arriva un cartellino giallo per Florenzi: decisione molto severa e discutibile dell’arbitro, considerata la posizione e la scarsa intensità del contatto. Il laterale romano era diffidato e dunque salterà il ritorno.

Le squadre si studiano, il ritmo è blando, poco entusiasmante. In fase di possesso Pioli opta per un 4-1-4-1, con Adli schierato da play davanti la difesa. Il francese risulta un po’ frenetico in avvio di gara e rischia qualche giocata, tuttavia senza conseguenze. Lo Slavia da parte sua va a pressione sul francese, e non solo, concedendogli poco spazio e tempo

Il primo squillo rossonero arriva al 10’: Giroud guadagna una punizione dal limite; va Florenzi alla battuta ma spedisce il pallone di poco alto.

La risposta dei cechi non tarda ad arrivare. Pochi istanti dopo la punizione, Diouf, lasciato solo in area da Pulisic, non si coordina bene su un cross interessante dalla trequarti e spreca un’occasione d’oro.

Il gioco prosegue con un lungo possesso per lo Slavia e al 15’ culmina con una conclusione a lato di Doudera, arrivato troppo facilmente al tiro. Sensazione di passività del Milan, che non riesce a entrare in partita.

Al 25’ arriva l’episodio che cambia il destino del match. Diouf entra in maniera scomposta, col piede a martello, su Pulisic. Rosso diretto: decisione dell’arbitro che rispecchia il metro severo adottato in precedenza.

Il Milan non riesce a far male fino alla mezz’ora. Al 33’ Leao, dal lato sinistro dell’area, si accentra e calcia a giro: il tiro è destinato a finire sul fondo ma Giroud è abile a seguire la traiettoria del pallone e insacca con la testa. È 1-0!

Lo Slavia Praga non si scoraggia. Chytil risponde subito, chiude in angolo Kjaer. Dagli sviluppi, Doudera calcia al volo da fuori e trova un eurogol. Maignan sfiora ma non basta. È 1-1, in soli 2 minuti.

La partita entra nel vivo: ci prova ancora Giroud di testa. Le due compagini rispondono colpo su colpo. Si rendono pericolosi anche Leao e Loftus-Cheek, guadagnando una serie di angoli. Insidioso Gabbia su angolo, Stanek salva sulla linea compiendo un miracolo. Il forcing rossonero si alza col passare dei minuti, lo Slavia sembra resistere.

Dalla lunga serie di angoli rossoneri, sullo scadere del primo tempo, il Milan trova il secondo vantaggio con Reijnders. Florenzi appoggia velocemente sull’olandese al limite dell’area, Tijjani si coordina in fretta e la piazza rasoterra sul primo palo: 2-1! Primo gol europeo con la maglia del Milan per Reijnders.

Nei due minuti di recupero c’è spazio anche per una sgroppata di Leao, che per poco non serve la doppietta a Giroud.

Al 47’ Loftus-Cheek cala il tris. Ancora una volta, il calcio d’angolo è protagonista. Florenzi serve l’inglese dalla bandierina, che di testa mette dentro. È 3-1. Doppio assist di Florenzi in rapida successione.

Secondo tempo:

Nel secondo tempo Pioli dà spazio a Calabria e Tomori al posto di Florenzi, ammonito, e Gabbia. La trama è la stessa del finale di primo tempo: più spazi per i rossoneri, i cechi sembrano provati. Leao sfiora il gol al 49’. Tuttavia, la squadra di Trpisovsky non rinuncia ad aggredire. Dall’altra parte il Milan cerca di aumentare il parziale per vivere un ritorno più sereno. I pericoli maggiori per Maignan arrivano sempre dai calci piazzati.

Al 60’ per lo Slavia esce Chytil, entra lo slovacco Schranz. Proprio quest’ultimo, cinque minuti più tardi, raccogliendo un cross su palla inattiva, trafigge Maignan con un destro all’incrocio. Male Theo che perde l’uomo. Un fulmine a ciel sereno questo 3-2, dopo i 20 minuti passati in totale controllo del match.

Dopo il gol, entra Jovic ed esce Loftus-Cheek per provare a riempire di più l’area avversaria.

L’impressione che continua ad attanagliare i tifosi milanisti è che i cali di concentrazione siano sempre più preoccupanti. In superiorità numerica, è inammissibile prendere due gol. Squadra monocorde, alcune disattenzioni che preoccupano, che irritano il pubblico che inizia a far sentire il proprio dissenso e che, soprattutto rischiano di rovinare non solo la singola prestazione, ma l’intero percorso.

Lo Slavia, dopo il gol, acquista fiducia e inizia a credere nel pareggio. Il Milan non trova spazi e continua a non trovare spazi. Gli errori di Kjaer – che potevano costare caro – a dieci dalla fine, sono la testimonianza di quanto raccontato finora.

Pioli cerca di dare una scossa inserendo Okafor per Giroud e Bennacer per Reijnders. Nei cechi Jurecka e Boril per Provod e Zmzrly.

All’84’ Leao serve il neo entrato Jovic in area, ma il serbo calcia a lato. Un minuto dopo, ancora Leao, si accende dopo una bella iniziativa di Pulisic. Il portoghese elude la marcatura del difensore e tenta lo scavetto. Pulisic tocca il pallone e lo spinge in porta prima che la palla calciata da Leao varchi la linea. Il gol è dell’americano: 4-2.

Il match finisce così, sul 4-2. Partita fortemente condizionata dall’espulsione di Diouf che, anzichè dare coraggio e spinta ai rossoneri favorisce la determinazione e l’organizzazione difensiva dei cechi. Il vantaggio c’è, ma bisognerà fare attenzione e non prendere sottogamba la partita del ritorno. Resta il doppio vantaggio e poco altro. Per arrivare a Dublino ci vuole molto di più.

Ora testa all’Empoli, all’Europa League si penserà tra 7 giorni in Repubblica Ceca.

Forza Milan!

Luca Lazzaro e Filippo Galli

BIO: Luca Lazzaro nasce nel 1998 a Catania, Sicilia. Consegue il diploma al Liceo Linguistico, per poi proseguire gli studi all’Università di Catania, guadagnandosi il titolo di Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Il mondo del giornalismo sportivo lo affascina, tanto da avvicinarsi a ciò attraverso le sue due più grandi passioni: il calcio e le moto. Da qui nasce l’adesione al progetto Talent Scout sul calcio giovanile; le collaborazioni con Voci di Città per la MotoGP e Filippo Galli per il Milan. Alla fine del 2023 svolge la professione di social media manager e inizia la collaborazione con L’Urlo.

2 risposte

  1. Nella ormai cronica e disarmante altalena di prestazioni di quest’anno il Milan incappa nell’ennesima prestazione sotto tono. Due partite Lazio e Slavia vinte grazie a molta fortuna e ai lampi di classe di Leao. Personalmente, continuo a vedere un giro palla lentissimo dietro. A meno che la strategia sia quella di addormentare avversari e pubblico. Vedere passeggiare in campo in attesa della fine senza capire che bisognava azzannare la partita per non rischiare un’altra Rennes al ritorno è stato davvero triste.
    Purtroppo è una squadra che vive sui talenti individuali ma che è stata costruita così con una evidente carenza di forza fisica cattiveria e determinazioni nelle due fasi. Inutile chiederle a chi non le possiede.
    Secondi in campionato e in corsa per l’Europa League: paradossalmente i numeri dicono altro. Ma io non ricordo due partite di fila giocate ad alto livello senza rischiare. Ma il calcio può sempre sorprenderci. E qualche campione, anche se a corrente alternata alo abbiamo. Vedi Leao. A volte basta un campione. A volte… Non ci resta che tifare! Forza Milan ❤️

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