FONDAZIONE MILAN.

Il calcio è di tutti. Spesso lo sentiamo dire. Le squadre di calcio, la maggior parte, nascono e si creano sul finire dell’800 e agli inizi del 1900. Come tutti sappiamo il gioco del calcio arriva in Italia e in tutto il mondo grazie agli inglesi. Il Milan, per esempio, viene fondato sul finire del 1899 grazie all’impegno di un operaio tessile specializzato, Herbert Kilpin, che arriva in Italia, per lavoro, da Nottingham.

Perché faccio questo riferimento storico?

Per sottolineare che le squadre, tutte, nascono, si sviluppano, si modellano e si specializzano sul proprio territorio e nella propiria città. Alcune addirittura all’interno di un quartiere della stessa città. Molte prendono il nome della loro città come il Milan, Il Torino, la Roma e non vado avanti perché le conoscete tutte.

In Inghilterre, a Londra, il discorso del quartiere è ancora più evidente. Nella zona centrale ci sono il Chelsea e il Fulham (squadre dell’alta borghesia londinese). Nella zona nord, invece, le “nemiche” Arsenal e Tottenham mentre nella zona est nasce il West Ham (squadra della working class ,degli operai dei cantieri navali).

Facciamo, ipoteticamente, un salto di cento anni. Così scopriamo che oggi, le squadre di calcio professionistiche, hanno ancora un importante ruolo all’interno della loro città. Cercano, nei limiti del possibile, di ascoltare il territorio e dare risposte. Ovviamente a chi ne ha più bisogno e a chi è interessato.

Nascono per tale motivo le Fondazioni. Come nella storia del calcio arrivano e si sviluppano prima in Inghilterra e successivamente arrivano anche da noi.

Una delle squadre che, per prima, ha appoggiato in pieno questa idea è stato l’AC Milan.

Nasce, così nel 2003: Fondazione Milan. Ha, fin da subito, come obiettivo, quello di restituire alla propria comunità di riferimento, milanese e non solo, l’amore che milioni di fan e supporter hanno regalato ad AC Milan, sia sul campo che al di fuori di esso.

La loro missione, secondo le parole di Rocco Giorgianni (Segretario Generale di Fondazione Milan) è fin da subito chiara: “Vogliamo investire sulle potenzialità dei giovani con progetti sociali e sportivi che esaltino le loro capacità e sostengano i loro sogni, perché ognuno di loro abbia l’opportunità di sviluppare il proprio talento.”

Fondazione Milan oltre ad avere chiara la sua missione riesce a definire in modo concreto a chi rivolgersi e quali fini ottenere: “desideriamo costruire un mondo in cui ogni giovane possa crescere attraverso lo sport per scoprire e migliorare sé stesso.”

Quando si parla di attività per i giovani, a volte, è difficile essere concreti ed arrivare veramente a chi ha più bisogno. E’ per tale motivo che Fondazione Milan si è data una linea operativa concreta che, principalmente, si basa su tre punti:

1. Il programma Sport for Change nasce con l’obiettivo di sostenere bambini e ragazzi che vivono situazioni di fragilità e disagio economico, sociale e educativo. Situazioni che espongono ad un maggiore rischio di abbandono scolastico o, nei casi più estremi, di entrare nel circuito penale. L’obiettivo del programma è di favorire la diffusione dello sport come strumento di contrasto alla povertà educativa ed economica, incoraggiando l’integrazione e l’inclusione sociale; creare identità e senso di appartenenza nelle comunità più a rischio che vivono in contesti poveri di riferimenti socioculturali.

2. Il programma Sport for All intende promuovere e favorire lo sviluppo e l’accesso all’attività sportiva per le persone diversamente abili, favorendo la coesione sociale e l’integrazione. Il programma è realizzato in collaborazione con partner d’eccellenza nel panorama italiano, che hanno maturato un’esperienza e delle pratiche di lavoro che sono un riferimento per i territori in cui vengono implementati.

Fondazione Milan punta a rendere il mondo del calcio e dello sport, una realtà aperta a tutti, senza distinzioni o barriere all’entrata, promuovendo inclusione e tolleranza. Il supporto è offerto a progetti innovativi, principalmente incentrati sul concetto di sport integrato, ovvero praticato a gruppi misti da persone con diversi gradi di abilità. In questo modo, Sport for All ricerca una maggiore socializzazione e partecipazione alla vita della comunità per coloro che, normalmente, rischiano di rimanere relegati nel proprio ristretto contesto famigliare.

3. Il programma Assist permette di realizzare interventi sociali per migliorare la qualità della vita delle persone. Il programma Assist si ripropone di rispondere ai bisogni della comunità, e in particolare dei più vulnerabili attraverso interventi a carattere socioassistenziale.

Come si diceva in apertura, le squadre di calcio, nascono e si sviluppano sul proprio territorio. Nella propria città. Si identificano così tanto con le proprie origini che anche la loro immagine ne risente, in modo positivo ovviamente. Basti pensare al simbolo dell’ AC Milan che riporta la croce rossa in campo bianco (La croce è legata allo stendardo di Milano fin dalla sua prima comparsa nel 1160. Il rosso rappresentava la nobiltà, il bianco il popolo, uniti in questo simbolo.) Da acmilan.com

Oggi, il testimone, lo hanno preso le Fondazioni che con il loro impegno cercano di ridare al territorio, ai giovani che ne hanno più bisogno, a chi ha voglia di mettersi in gioco, l’amore che milioni di tifosi hanno regalato all’ AC Milan.

BIO: Gianandrea Bungaro

  • Nato a Milano il 17 gennaio 1964. Due giorni dopo, caso del destino, si recupera a San Siro la 9° giornata di campionato. Non è una partita come le altre, è il derby!
  • Si gioca in casa dell’Inter e vinciamo 2 a 0. Quindi può dire di essere nato sotto una bella stella: quella rossonera.
  • Si considera un giornalista sportivo (sa scrivere solo di quello).
  • Ha una Laurea Magistrale in Scienze Motorie e ha scritto “Milan, gli eroi della Bombonera” (Milieu Edizioni) e ha collaborato, scrivendo del maestro Pepe Schiaffino, al libro “Fantasia Milanista. Eroi, leggende e numeri 10 rossoneri”. (Edizioni della Sera)
  • A volte, per lavoro, segue il Milan dalla tribuna ma il cuore vorrebbe sempre portarlo in Curva Sud. 

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