SPORTITALIA VOLA CON LA COPPA D’AFRICA: ASCOLTI AL TOP.

Picchi d’ascolto quotidiani, dati ufficiali che parlano di una partenza da 200.000 spettatori e ora sfiorano il milione con uno share costantemente in aumento. La Coppa d’Africa 2023 in esclusiva su “Sportitalia” macina record su record ed è diventata qualcosa di più di una scommessa: “Il calcio africano sta bene, è in costante crescita. L’attenzione mediatica è altissima anche in Europa, con molti top player che nei loro club sono stelle assolute, ma che sanno come in queste settimane il loro compito sia dare gioia ai popoli, che spesso vivono in condizioni di grande sofferenza”, spiega Malu Mpasinkatu.

Nato a Kinshasa ma piemontese d’adozione, primo direttore sportivo africano a ricoprire il ruolo in un club italiano (nel Catanzaro, poi nel Rieti), direttore delle Nazionali della Repubblica Democratica del Congo dal 2007 al 2012, Malu è diventato il volto sorridente che racconta la manifestazione sul canale 5060 del digitale terrestre. E’ lui che ha martellato Michele Criscitiello, plenipotenziario di Sportitalia, sul fatto che sarebbe stato un successo.

MICHELE CRISCITIELLO, PLENIPOTENZIARIO DI SPORTITALIA

“L’operazione è dovuta agli ottimi rapporti con IMG (International Management Group) sin dal 2019 quando Sportitalia acquisì i diritti dell’International Champions Cup”, spiega Criscitiello. “La federazione africana insisteva perché fossero ceduti a una tv in chiaro, ma io ero freddo: ero scettico sugli orari: le partite si sarebbero sovrapposte ai nostri programmi sul calciomercato – che in gennaio ovviamente creano un interesse smodato -, poi però abbiano approfondito. Il fischio d’inizio della fase a gironi era alle 15, alle 18 e alle 21. Perfetto”. 

Respinta una prima offerta dalla CAF, Sportitalia rilancia e raddoppia mettendo nel carrello anche i diritti per il 2025, quando la Coppa d’Africa si giocherà a giugno: “Ho abituato i miei promoter a un antico sistema, che funziona benissimo se lo si sa rispettare. Sai qual è? La “stretta di mano”, racconta Criscitiello con orgoglio. “Se onori gli impegni e rispetti gli accordi, la parola ha ancora un grande peso, assai maggiore rispetto a contratti, clausole, cavilli… La CAF ha tolto dal mercato i diritti televisivi ancor prima delle firme dei contratti”.

Alla fine saranno 52 le partite trasmesse, “a dimostrazione che la tv in chiaro può ancora funzionare”, continua Criscitiello. “Gli ascolti che ci premiano costantemente sono in chiave sociale e culturale: l’abitudine nostra a pagare malvolentieri, la maggiore conoscenza del calcio di quel continente e la enorme presenza di africani in Italia”.

Non ha dovuto fare campagna acquisti per le telecronache: i professionisti di “SI” sono allenati grazie alla palestra del campionato Primavera e quelli argentino, brasiliano, saudita e della coppa portoghese, tutti eventi esclusivi della rete. Intenso invece lo scouting per talenti africani maschi a femmine che si alternano in video nei pre e nei post partita, l’intervallo e gli approfondimenti ad altri orari: giornalisti e giornaliste, conduttori e conduttrici, modelle e talenti africani. In testa ai quali, appunto, c’è Malu Mpasinkatu.

“Mi cercano in molti per interviste, opinioni e altro, ma io non sto celebrando un trionfo personale: i risultati degli ascolti per la Coppa d’Africa su Sportitalia appartengono alla gente. E’ un prodotto genuino che piace, noi teniamo un profilo molto basso. Erano anni che suggerivo a Michele di mandarla in onda, un giorno dello scorso autunno mi telefona e mi dice: ho una sorpresa per te. Poi però ha subito aggiunto, ridendo: ma chi ci guarderà? No, ti sbagli: ci seguiranno in molti. Gli africani tengono moltissimo a questa Coppa, è il nostro Mondiale perché ad oggi abbiamo solo 5 squadre ai Mondiali, la Coppa è il nostro evento. Intorno e dentro agli stadi si mescolano cultura, folklore, partecipazione e un’apertura mentale assai diversa da quella occidentale. Da noi anche  Mauritania-Namibia è big match, non c’è distinzione. Lo spirito e le nuove realtà sono modelli di curiosità, di attrattiva: è una festa, chiunque partecipi suscita interesse, coinvolgimento”.

MALU MPASINKATU

Gli ascolti sembrano quasi una conseguenza di una kermesse che – per la sua unicità – attira molta simpatia anche tra chi non è africano: “Gli italiani conoscono molto bene l’allegria e in queste settimane hanno percepito quanta se ne viva in Africa. C’è un altro aspetto importantissimo, però, che è di natura sportiva: in questa Coppa si vede che i giocatori danno l’anima, in più hanno atteggiamenti e comportamenti diversi da quelli che siamo abituati a vivere: si rialzano dopo gli scontri di gioco, stanno al loro posto, sanno che i simulatori non piacciono…”. 

In effetti è difficile che una squadra africana non susciti simpatia: ricordo da bambino il Marocco ai Mondiali nel 1970 (prima a partecipare e prima ad arrivare in una semifinale, nel 2022 in Qatar), poi lo Zaire nel ’74, il Camerun nell’82, il Ghana di Asamoah, Muntari, Appiah… Oggi conosciamo e sappiamo distinguere anche da lontano: hanno sorpreso nei gironi Capo Verde, Guinea Equatoriale, Angola “ma Namibia e Mauritania agli ottavi era veramente impensabile”, aggiunge Malu. “L’Algeria eliminata ha rischiato il linciaggio, l’allegria è stata messa da parte, e anche la Tunisia fuori ha suscitato polemiche e proteste dei tifosi”. 

Malu spiega bene che “il messaggio che sta passando è che il livello del nostro calcio è salito in maniera vertiginosa, non ci sono più squadre materasso, non ci sono più goleade. E’ cresciuta la tattica, il senso del collettivo. Quest’anno l’80% dei calciatori partecipanti gioca in Europa, continente che ci ha regalato fior di allenatori per le Nazionali”.

Chiedo a Criscitiello se l’incastro della Coppa d’Africa a gennaio con il mercato di riparazione in corso, grande specialità della casa, non abbia aiutato i record di ascolti di Sportitalia, ma lui scuote la testa e non le manda a dire: “Casomai il contrario! E’ stata una sessione di mercato ridicola, indecente, schifosa, il peggior mercato di gennaio degli ultimi 20 anni… Il successo della Coppa africana vive di luce propria”. 

La conclusione doverosa è dedicata a Bruno Bogarelli, grande manager della televisione sportiva per decenni, scomparso in questi giorni. Fondò e diresse Sportitalia vent’anni fa, nel 2004: “Ho avuto il privilegio di poterlo andare a trovare in ospedale”, dice emozionato Criscitiello, “uno dei pochi che hanno avuto accesso alla sua camera al di fuori del cerchio familiare. Se sto vivendo questa vita, è merito suo. Lo porterò nel cuore e nelle idee: tra luglio 2023 e gennaio 2024 ho perso il mio vero padre e Bruno che è stato come tale, per la mia professione”.

BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.

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