MICKY VAN DE VEN, IL GIGANTE OLANDESE.

Il Tottenham di Ange Postecoglou è una delle sorprese più piacevoli di questo inizio di stagione: l’addio del pilastro Harry Kane aveva lasciato un buco apparentemente incolmabile, ma gli Spurs hanno dato sfoggio non solo di un’efficace fase offensiva grazie ad un Son Heung-min in grande spolvero e al neo acquisto James Maddison, finalmente approdato in una big dopo 5 anni al Leicester.

Ciò che però rende il Tottenham una squadra decisamente diversa rispetto alla scorsa stagione è la fase difensiva: i 63 gol subiti e il conseguente mancato accesso alla zona Europa hanno lanciato un forte segnale alla dirigenza, che ha completamente rivoluzionato il reparto arretrato. L’arrivo di Guglielmo Vicario a spodestare il senatore Hugo Lloris ha decisamente pagato sinora, ma l’acquisto dal Wolfsburg di Micky Van de Ven per l’importante cifra di 40 milioni di euro ha dato nuova linfa alla backline dei londinesi, che sembra tornata ad essere quella insuperabile del duo belga Vertonghen – Alderweireld.

DESCRIZIONE DEL PASSATO

Micky Van de Ven, difensore centrale olandese classe 2001, viene visionato ed ingaggiato dal Volendam all’età di 11 anni per completare il suo percorso nelle giovanili.

Wim Jonk lo fa esordire in prima squadra a poco più di 18 anni nell’ottobre 2019, nella partita di Keuken Kampioen Divisie (2° divisione olandese) contro il PSV U21. Sin dal suo ingresso in campo dimostra buona versatilità sostituendo nella ripresa il terzino sinistro Smal e facendo intuire di poter occupare senza fatica quella porzione di campo.

Un’altra caratteristica che subito salta all’occhio è la personalità: nonostante salti la prima parte della stagione 20/21 per un infortunio al piede, torna conquistandosi il posto da titolare e nel finale di campionato viene nominato capitano – il tutto poco prima di compiere 20 anni.

Diversi club importanti tengono d’occhio il giovane talento olandese, ma a spuntarla è il Wolfsburg che nell’agosto 2021 sborsa 3,5 milioni di euro per vederlo in maglia biancoverde.

Dopo una prima annata difficile tra ambientamento, competizione e infortuni in cui vede poco il campo, la stagione 22/23 lo vede protagonista assoluto: è titolare inamovibile nello scacchiere di Kovač – che lo impiega anche come braccetto di sinistra – e registrando 1 gol e 2 assist.

Nell’estate 2023 arriva il salto di categoria: il Tottenham punta su di lui per rifondare il reparto difensivo e dare a Romero una spalla su cui contare.

FASE DIFENSIVA

Il recente infortunio di Van de Ven ha mostrato a tutti quanto cruciale sia stato il suo acquisto: uscito anzitempo nella partita contro il Chelsea, gli Spurs hanno subito 5 gol tra il secondo tempo contro i Blues e il Wolverhampton.

L’olandese finora ha provato in media 1,7 contrasti a partita vincendone circa il 67%, ossia 2 ogni 3.

Potrebbe sembrare una statistica modesta, ma dobbiamo tenere in considerazione che il Tottenham in fase difensiva crea densità nella zona di centrocampo, andando spesso a contrasto con i mediani (Bissouma e Sarr) e i terzini (Udogie/Davies e Porro).

Per lo stesso principio, anche in quanto a intercettazioni Van de Ven si aggira attorno alle 0,38/90 minuti, solo meglio di Son Heung-min: se si considerano le statistiche del suo partner difensivo Cristian Romero (2,35 contrasti e 1,68 intercettazioni/90 min), si può capire quanto sia l’argentino ad occuparsi di “sporcarsi le mani”.

DISTRIBUZIONE E CARATTERISTICHE FISICHE

Dove il difensore olandese eccelle davvero è in quelle caratteristiche che descrivono perfettamente il centrale moderno: prestanza fisica e distribuzione.

Per essere alto 1,93 m, Van de Ven raggiunge una velocità di punta impressionante: 35,97 km/h (l’anno scorso si è piazzato 9° tra i calciatori più rapidi in Bundesliga).

È estremamente abile sia nel primo controllo che in fase di impostazione, i dati parlano da soli: da quando è in Inghilterra ha provato in media 67 passaggi a partita con una percentuale di completamento del 95%, completando in media 3,64 passaggi progressivi ogni partita (vale a dire quei passaggi in cui il pallone avanza di almeno 10 metri).

La buona tecnica di base gli permette di essere sicuro con il pallone tra i piedi e i suoi compagni di squadra lo sanno: Van de Ven infatti non solo riceve 0,77 passaggi progressivi a partita (valore ben sopra la media nel suo ruolo), avanza anche spesso palla al piede facendo salire efficacemente la squadra (circa 0,9 volte a partita).

PRO E CONTRO

Difensore estremamente moderno, Micky Van de Ven ha in versatilità, rapidità e costruzione dal basso i suoi punti di forza: il suo essere mancino naturale è certamente una comodità per Postecoglou, che ha fatto del gigante olandese il suo riferimento difensivo dandogli la responsabilità di iniziare la manovra offensiva.

Tuttavia i margini di crescita ci sono eccome: Van de Ven sa di poter migliorare nei lanci lunghi, e forse è proprio per questo che li tenta raramente; inoltre, nonostante l’altezza possa far presagire ad una certezza sulle palle alte, l’olandese non vince tanti duelli aerei (poco più del 50%). E forse anche l’aspetto degli infortuni può destare qualche preoccupazione: il problema al bicipite femorale riscontrato contro il Chelsea lo terrà fuori per tutto il resto del 2023, ma non è la prima volta che si ferma ai box per diverso tempo. Già ai tempi del Wolfsburg nel 2022 un fastidio alla coscia gli compromise il finale di stagione.

Il classe 2001 è riuscito tutto sommato in poco tempo ad imporsi nel campionato più competitivo d’Europa, portando solidità ad un reparto difensivo – quello del Tottenham – fino ad ora troppo ballerino.

BIO Alessandro Scognamiglio:

  • Nato a Caserta nel luglio 2000, mi appassiono sin da piccolo al calcio e alla geografia.
  • Laureato in Culture Digitali e della Comunicazione a Napoli, scrivo per Sottoporta e CatenaccioeContropiede

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