SEVEN SISTERS: LA TERRA DI MEZZO TRA IL RESTO DI LONDRA E IL TOTTENHAM.

Un viaggio speciale

Oggi vi accompagneremo nel North-London portandovi nel pittoresco e contraddittorio quartiere di Seven Sisters, culla di una delle due squadre che accendono il Nord della città, il Tottenham. Ci si mette in marcia di buon’ora per approfittare di una giornata dal cielo terso. Partendo da Westminster ci siamo incamminati verso la stazione di London Victoria, una passeggiata piacevole di circa 10 minuti, utile anche per smaltire la Full English Breakfast, colazione a base di uova, bacon e parecchie calorie.

Il viaggio

Saliamo sulla metro, precisamente sulla Victoria Line, linea azzurra, destinazione Walthamstow. Usciamo dalla stazione dell’Underground, a 8 fermate da Victoria. Eccoci finalmente nel quartiere di Seven Sisters.

Per i più pigri e frettolosi vi forniamo le indicazioni precise per arrivare al nuovo stadio del Tottenham via mezzi: dalla fermata del Bus Stop D, salite sul Bus 279 e scendete allo Stop T, fermata Tottenham Hotspur Football Club.

Noi, complice la giornata splendida e la voglia di avventura, ci incamminiamo a piedi.

La Londra profonda

ll quartiere ricalca in pieno la Londra profonda, quella lontana anni luce dagli sfarzi del centro: i fruttivendoli africani già dalle prime luci dell’alba adibiscono i loro baracchini di frutta fresca, papaya, mango e platani. I kebabbari ci riportano agli odori e ai sapori dell’ultimo viaggio a Istanbul, i negozi che vendono il pollo fritto sono economicissimi e l’olio che sfrigola da mattina a sera è una tentazione costante, ma non lasciatevi sopraffare e lasciate spazio nello stomaco per il jerk chicken jamaicano, che si vende agli angoli di strada.

Camminando verso lo stadio, s’incontrano moltissimi uomini di religione ebraica, vestiti di nero, con il loro immancabile peot, con la classica kippah sul capo, lunghi capelli ai lati del viso, nel pieno rispetto della tradizione.

Tra sinagoghe e baracchini

Tra le sinagoghe e i baracchini di frutta, rimaniamo colpiti dall’integrazione e dalla mescolanza di colori. Superato il semaforo, ci addentriamo nella zona musulmana, comunità minore rispetto a quella ebraica ma anch’essa molto presente. Proviamo a chiudere gli occhi per qualche istante: sentiamo parlare tante lingue, ma non l’inglese, eppure siamo a Londra.

Il quartiere di Tottenham ha sempre vissuto sulla scia della rivalità con l’Arsenal, altra squadra del Nord di Londra. I Gunners hanno un’altra storia e nel quartiere di Highbury si ha un tenore di vita certamente più agiato.

Contrasti e birre

Continuando a camminare ci troviamo dinnanzi a una serie di contrasti incredibili, i classici pub inglesi si incastrano tra chiese e off-licence, dove si iniziano a spillare le prime birre della giornata. La zona di Park Lane, attorniata da vecchissime case vittoriane, fa da spartiacque tra la terra di mezzo e il territorio marcato dagli Spurs, tra i tetti inizia fare capolino l’immensa struttura del nuovo stadio.

Pub

Alla nostra destra, troviamo lo storico Pub degli Spurs, il famoso No.8, situato al 724-726 di High Road N17 0AG. All’interno del locale c’è una sala da biliardo vecchio stile; non essendo dei bravissimi giocatori ci avviciniamo al bancone in legno e ci limitiamo ad ammirare la meravigliosa spillatrice in ottone per le birre. Di fianco a noi fanno baccano due vecchi lupi di mare che brindano chissà a che cosa e ridono a squarcia gola, uno di loro ha tatuato sul braccio destro il galletto, simbolo degli Spurs. Con un certo timore reverenziale ci avviciniamo e gli chiediamo cinque minuti del loro tempo, lui si alza e con fare minaccioso ci offre una birra e ci invita a sederci.

James Scott

L’origine degli Spurs la si deve a James Scott, giocatore molto eclettico che militava nel club nei primi del ‘900 che oltre a giocare a calcio era anche uno scultore; James realizzò infatti una statua bronzea di un gallo con le zampe su una palla.

Il nome esteso, Tottenham Hotspur, deriva da Harry Hotspur, un aristocratico dell’epoca medievale, appassionato di combattimenti tra galli, sulle cui zampe era solito mettere gli speroni, per avvantaggiarli nel combattimento. Da qui nacque il soprannome di Spurs, tradotto letteralmente Speroni.

Immagini indelebili

Rimanendo affascinati da questa storia, ringraziamo i nostri nuovi amici, che nel frattempo ordinano altre quattro birre. Usciamo dal pub con la consapevolezza che momenti così rimangono immagini indelebili che tra qualche anno finiranno nell’album dei ricordi, da custodire e raccontare. Ritorniamo alla luce del sole che, nel frattempo, si è nascosto dietro alle nuvole che minacciano pioggia.

Lo stadio del Tottenham, il New White Hart Lane, appare imponente dinanzi ai nostri occhi. Siamo pronti!

BIO: Antonio Marchese è uno scrittore freelance e creatore di contenuti. Produce podcast, video storytelling e scrive libri (nel 2019 pubblica Il Calcio tra le Case).
Un giorno decide di fare le valigie e lasciare la sua casa di Milano per esplorare il mondo e intraprendere una serie di viaggi, che lo porteranno a stabilirsi a Londra, città dove vive tuttora.
 
Nell’aprile del 2020 fonda Il Calcio a Londra, piattaforma social (Facebook, Instagram, Twitter, Youtube) da cui si sviluppa il sito web www.ilcalcioalondra.com.
 

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