JUVENTUS-MILAN 0-1: LO STACCO DI GIROUD VALE LA CHAMPIONS!

È giunta la penultima giornata di Serie A per i rossoneri, in palio l’accesso alla prossima Champions League. È domenica sera, all’Allianz Stadium va in scena Juventus – Milan.

Dopo le sconfitte di Roma e Atalanta, al Diavolo viene servita la qualificazione su un piatto d’argento: 1 punto contro la Juventus sarebbe sufficiente per approdare aritmeticamente in Champions con una giornata d’anticipo.

Dopo una stagione parecchio altalenante, caratterizzata da momenti bui a più riprese, è tempo di gettare le basi per l’anno venturo. Il destino di una società, di una squadra e di un’intera tifoseria passa da questo match spartiacque.

Il morale dei bianconeri non è dei migliori: la successione di eventi negativi tra cui la penalizzazione e l’eliminazione dall’Europa League hanno sicuramente inciso sui risultati del campionato come, per esempio, il 4-1 subito contro l’Empoli la scorsa giornata.

Il Milan non può e non deve sbagliare, tanto per l’importanza della partita quanto per riscattare le delusioni stagionali.

Mister Pioli schiera il consueto 1-4-2-3-1 con Maignan in porta; Calabria, Thiaw, Tomori e Theo a comporre la linea difensiva. A centrocampo Tonali e Krunic. Sulla trequarti, alle spalle di Giroud, scelti Leao, Diaz e Messias.

L’orologio rintocca le 20.45, inizia il match. Il ritmo nella prima parte di gara risulta essere piuttosto blando: arrivano giusto un paio di conclusioni velleitarie dei rossoneri che non impensieriscono Szczesny. Al quarto d’ora, per la Juventus, ci pensa Cuadrado ad impegnare Maignan: il francese si fa trovare pronto e respinge.

La manovra del Milan (e la partita in sé) fatica a decollare, complici i molti errori d’impostazione e in disimpegno di entrambe le squadre. Una partita apparentemente statica, ma che nasconde l’insidia dietro l’angolo attraverso le ripartenze.

Più di un brivido scorre lungo le schiene dei tifosi milanisti quando prima Giroud e poi Krunic (quest’ultimo non particolarmente in giornata) rischiano di mandare in porta la Juventus.

Ma l’episodio chiave arriva al 40’ quando d’improvviso, da uno spiovente partito dal destro di Calabria, svetta Giroud sulla difesa juventina. Palla all’angolino ed è vantaggio Milan, 0-1! Da manuale del calcio lo stacco aereo del francese, il quale raggiunge quota 17 gol in stagione. Meglio dello scorso anno. Come un vino: più invecchia e più è buono.

Nel secondo tempo la squadra di Pioli si concede qualche leziosità di troppo, perdendo palloni velenosi che, fortunatamente, non costano caro ai fini del risultato. Le squadre appaiono visibilmente stanche e l’intensità dei contrasti sale. Una partita fisica, condita da contrasti energici e da pochi fischi arbitrali.

Leao, mai entrato realmente nel vivo della partita, viene imprigionato dal tandem CuadradoGatti, ragion per cui sul finale Pioli decide di farlo rifiatare e di rimpolpare il reparto difensivo schierando Ballo Tourè al suo posto. Grande prestazione, invece, di uno scatenato Brahim. Sul finale spazio anche per Origi, Saelemakers (molto pericoloso nelle ripartenze), Pobega e Kalulu. È proprio il difensore francese appena entrato a rivelarsi fondamentale in zona Cesarini, salvando un gol sulla linea di porta.

La Juventus ha cercato di risollevare il morale dell’Allianz Stadium abbozzando un forcing finale. Dall’altra parte, invece, il Milan ha gestito bene il possesso, sapendo soffrire quando necessario pur concedendo qualche spazio per via di errori prettamente tecnici.

Arriva il triplice fischio: la partita termina, il Diavolo affonda di misura i bianconeri. Comincia la festa del popolo rossonero e di un’intera squadra che, per quanto giovane, sta maturando molto, capace di portare a casa esperienze e soddisfazioni.

Dopo la gloriosa annata dello Scudetto, sono arrivate una semifinale di Champions e la qualificazione per il terzo anno consecutivo alla massima competizione europea per club. Un ciclo che sta portando i suoi frutti e che, con i dovuti accorgimenti, può solo migliorare.

FORZA MILAN!

BIO: Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

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