MILAN – EMPOLI 0-0: IL TURNOVER NON PAGA, PAREGGIO A RETI BIANCHE.

Torna in campo il Milan a distanza di pochi giorni, reduce dal sonoro 0-4 in casa del Napoli. I rossoneri, complice il ritorno della difesa a 4, ritrovano entusiasmo e sicurezza. Una prestazione da incorniciare che ha riportato in auge il bel gioco e lo spirito di squadra dello Scudetto.

Per gli uomini di Pioli, in ottica Champions, era perfettamente pronosticabile un ampio turnover. Riposano: Kjaer, Krunic, Leao, Diaz e Giroud. Al loro posto, dentro: Thiaw, Saelemaekers, Pobega, Rebic e Origi.

STATISTICHE PRE-MATCH:

Il Milan ha vinto le ultime quattro partite di campionato contro l’Empoli, ma non è mai riuscito a vincerne 5 consecutive contro i toscani (tra il 2003 ed il 2006 arrivò a 4 successi consecutivi Ancelotti).

Il match di andata è terminato 1-3 in favore dei rossoneri, con finale al cardiopalma. Decisive le reti di Ballo Tourè e Leao nell’extra-time, replicando all’1-1 di Bajrami arrivato al 92’.

L’ultimo clean sheet dell’Empoli contro il Milan risale al 21 ottobre 2007: allora gli azzurri si imposero per 1-0 a San Siro; mentre, l’ultimo successo, risale al 23 aprile 2017.

La sfida del venerdì sera vede come protagonisti i tre giocatori che nella Serie A 22/23 hanno percorso più metri in avanti palla al piede: Parisi (3035m), Theo (2741m) e Leao (2699m). Scontro ad alta velocità sulle fasce.

Suona la carica il Milan, desideroso di volersi consolidare nelle posizioni di vertice e chiamato all’ultimo verdetto prima di entrare ufficialmente in clima Champions.

LA CRONACA DELLA PARTITA:

PRIMO TEMPO:

Il Milan scende in campo col seguente schieramento, (1-4-2-3-1): Maignan tra i pali; difesa con, da dx a sx, Calabria, Thiaw, Tomori, Theo; centrocampisti,Tonali e Bennacer; Saelemaekers, Pobega, Rebic a supporto della punta centrale Origi.

Il match non decolla in avvio e, col senno di poi, pare non decollare mai. La fase iniziale propone tanta densità, pochi sbocchi e molti retropassaggi, in attesa della giusta intuizione, del pertugio necessario ad avanzare.

La prima occasione del match arriva al 14’ sui piedi di Rebic. Il croato, pescato perfettamente da Tonali, scaglia un tiro potente da dentro l’area di rigore centrando in pieno Perisan. Nulla da fare.

Scorribande da ambo le parti, prontamente recuperate dalle rispettive difese. Tanti contrasti, pochi fischi da parte del direttore di gara. La soluzione più gettonata è il lancio lungo verso Origi; tuttavia il belga non ha vita facile per poter controllare la sfera adeguatamente.

Il primo tempo si chiude con poche emozioni e altrettante occasioni. Possesso palla prevalentemente rossonero, ma ciò non cambia il parziale: 0-0.

Da segnalare, oltre l’occasione di Rebic, l’ammonizione di Pobega al 38’.

SECONDO TEMPO:

Nel secondo tempo il Milan alza i giri del motore affacciandosi minacciosamente e con più frequenza nell’area di rigore toscana.

Dopo appena 10’ della ripresa, si verifica un potenziale episodio chiave. Al centro delle polemiche rossonere, il contatto tra Fazzini e Theo in area di rigore. Il Sig. Marcenaro, dopo un rapido consulto VAR, decide di lasciar proseguire.

Scelta, di cui si discuterà parecchio, considerando il metro di giudizio adottato questa stagione. Il direttore di gara giustifica la propria scelta: “tocca prima la palla”, si legge dal labiale, riferendosi al giocatore dell’Empoli. Tuttavia, questa dinamica, osservando le immagini, lascia ben più di qualche dubbio.

L’Empoli accusa la pressione milanista, ma l’offensiva rossonera non riesce ad affondare il colpo. Lavoro difensivo massiccio da parte della formazione di Zanetti, che cerca anche lo spunto giusto per costringere il Milan a rallentare i ritmi.

Al 60’ altro episodio: su uno spiovente rossonero si avventa Ebuehi che maldestramente sembra colpire di mano. Marcenaro ferma il gioco per assegnare il rigore ma, successivamente, dopo il check al VAR, il tocco non viene considerato determinante.

Due minuti più tardi, Calabria e Bennacer lasciano il campo per far spazio a Florenzi e a Brahim Diaz. Successivamente, Pioli, inserisce l’artiglieria pesante: dentro Leao e Giroud, fuori Rebic e Origi: un Milan a trazione anteriore.

Saelemaekers prova l’incursione centrale come a Napoli, ma senza esito. Al 84’ viene sostituito da Charles De Ketelaere. Pericoloso invece Brahim Diaz all’ 87’, bravo Perisan a chiudere anche in questa occasione.

Entra bene in partita Florenzi, dapprima colpendo il palo da posizione ravvicinata (sintomo del grande apporto offensivo) e poi per l’assist “fantasma” servito a Giroud, il quale aveva insaccato di mano all’89’. Rete giustamente annullata.

Il copioso recupero (7 minuti, diventati poi 9) non cambia il punteggio nonostante gli sforzi dei rossoneri nell’agguantare i tre punti. Il forcing finale è collettivamente piaciuto, ma queste sono partite da chiudere con largo anticipo.

Perdere punti è fisiologico avendo tanti impegni ravvicinati. La sensazione è quella che, senza il nostro miglior undici, si perdano più certezze del previsto, non riuscendo più ad incidere sotto porta.

Match, nel complesso, condotto prevalentemente dalla formazione rossonera che non ha trovato la via giusta per penetrare un’ordinata “trincea” azzurra. Dopo un primo tempo opaco, il Milan è venuto fuori schiacciando nella propria area gli uomini di Zanetti, ma ciò non è bastato.

Inutile piangersi addosso per i due punti sprecati: adesso subito testa alla Champions!

BIO: Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

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