4-OPEL ASIAN TOUR 1995

12 E 13 GIUGNO    DAY 7 & 8

LUNEDI’ 12 GIUGNO     DAY 7

La decisione di restare in camera non si rivela tra le piu’ felici, infatti il sonno tarda a venire cosicche’ la televisione ci tiene compagnia fino alle 5.00, con la finale di tennis del torneo di Parigi ed il Gran Premio di F1 del Canada.

Verso le 10.00 Baresi mi telefona in camera per avvertirmi che i responsabili della Lotto ci attendono ad uno dei piani sotteranei per fare un servizio fotografico in cui si commercializzano oltre all’abbigliamento sportivo della biciclette con il marchio Milan.

Il tutto dura circa un’ora cosicche’ si ha il tempo di tornare in camera, prima dell’ora di pranzo, per cercare notizie riguardo i Referendum svoltisi in Italia. Le prime informazioni sono contrastanti : c’e’ chi dice che hanno vinto i SI’, c’e’ chi invece sostiene che il numero degli elettori non abbia raggiunto il quorum per convalidare la consultazione popolare. Certo e’ che per la sopravvivenza del Gruppo Fininvest e dello stesso Milan l’esito referendario e’ troppo importante.

PS :

 (11 giugno 1995: Sono 12 i referendum abrogativi proposti, ma vincono i “No” per quelli ritenuti più importanti che riguardano la legge Mammì. Rimangono così gli spot pubblicitari durante la trasmissione di film, la Fininvest mantiene le sue tre reti e le concessionarie di pubblicità continuano a lavorare per più reti).

La partenza per l’aeroporto e’ prevista per le 14.00.

Il volo per Pechino trascorre molto velocemente grazie anche alla gentilezza e alla simpatia dell’equipaggio costituito da ragazze e ragazzi singaporiani. L’aeroporto di Pechino ha un aspetto alquanto fatiscente accentuato da un illuminazione precaria. Fortunatamente tutte le formalita’ doganali vengono sbrigate dagli organizzatori cosicche’ dopo pochi minuti siamo qui sul pullman che ci porta in hotel. L’hotel Palace e’ davvero splendido e molti sostengono sia il migliore della citta’. In ogni caso si trova in centro, molto vicino alla Citta’ Imperiale. Alle 22.00 e’ prevista la cena. Dopo la consueta passeggiata rientriamo nelle nostre camere e abbiamo la spiacevole sorpresa di trovare le linee telefoniche non ancora abilitate per telefonare. L’attesa e’ lunga ma prima di coricarci, tutti riescono a comunicare con il cosiddetto mondo occidentale .

MARTEDI’ 13 GIUGNO     DAY 8

La sveglia e’ alle 8.30. Un’ora dopo si parte per lo stadio dove alle 10.30 c’e’ l’allenamento, quindi si rientra in albergo, si pranza alle 12.45 ed alle 14.00, chi vuole puo’ andare a visitare la muraglia cinese con Mario Ielpo decidiamo di andare a vedere il Tempio lamaista all’interno del quale c’e’ una statua del Buddha da Guinnes dei primati: e’ alta da terra 18 metri e penetra nel terreno per altri 8 metri. La figura e’ stata ricavata da un unico tronco di legno di sandalo. Dopo esserci sistemati in albergo ed esserci rinfrescati con una doccia, chiamo Mario nella sua camera e gli propongo di andare a visitare anche il “Tempio del Cielo”, “The Heaven Temple”. A condurci al tempio e’ lo stesso tassista di prima, simpatico e deciso, praticamente fa uso del suo taxi e del clacson come un indio del machete nella foresta.

Purtroppo quando arriviamo il Tempio e’ appena stato chiuso e ci e’ permesso soltanto di entrare nei giardini circostanti.

Qui dentro c’e’ comunque un senso di pace incredibile nonostante vi sia numerosa gente e tanti bambini che giocano. Attraversati i giardini ci attende il nostro taxista pronto a condurci in albergo passando per alcune vie in cui si vede com’era la Pechino di un tempo e probabilmente come ancor oggi vive la popolazione povera della capitale cinese.

Dopo la cena, durante la quale avviene un episodio increscioso, che non sto a raccontare, tra me ed il mister, siamo accolti in una grande sala per un ricevimento uffficiale con le autorita’. Tra gli ospiti vi sono anche dei cantanti cinesi che eseguono alcune performance tra cui, senz’altro la piu’gradita, la canzone italiana “O sole mio”. Alle 23.00 siamo tutti nelle proprie camere.

Paolo Tarozzi (ufficio stampa) mi porta il libro scritto da suo padre in ricordo della morte della mamma. Lo leggo in circa due ore, un libro struggente, bellissimo, pieno d’amore, tenereza, dolore e altro ancora. Quando giungo all’ultima pagina credo di aver esauriito tutte le lacrime che avevo dentro di me. La notte mi attende in attesa del nuovo giorno.

7 Responses

  1. Grande Filippo! Sei stato uno dei miei eroi degli anni 90.
    Però non puoi gettare il sasso e nascondere la mano 🤣🤣 Cosa è successo con il mister??

  2. Un bellissimo resoconto di quella turne’..Fa capire la tua persona, la voglia di conoscere , e il risultato si vede oggi. Sempre documentarsi nei posti dove hai avuto la possibilità di visitare. E la curiosità di conoscerti., aumenta sempre di più, oltre che a parlare di calcio di conoscere la persona. ( chiaramente senza essere invadente).E l’episodio del libro di Tarozzi del quale sono amico Facebook mi ha emozionato.Complimenti per il racconto, sembrava di essere lo. Un caro saluto Filippo. CLAUDIO BUTRICCHI

  3. Grazie Claudio per il tuo commento e soprattutto grazie Filippo per aver pubblicato questo tuo ricordo che mi riporta indietro di quasi trent’anni, quel libro è sempre con me, è come la mia coperta di Linus ovunque vada lui mi segue, un libro che è come un diario pieno di amore, pieno di dolore e passione. Chi volesse leggerlo può farlo su internet si trova ancora: Le Altre Stelle edito Rizzoli 1985 di Giuseppe Tarozzi. Buon Natale a tutti i Milanisti

  4. Bella questa foto. Peccato Battistini fosse stato ceduto alla fiorentina altrimenti sarebbe stato bello vederlo in posa anche lui con questa maglia.
    Sono stato tifoso del Milan, fino a quando ho dovuto prendere atto della differenza di stile di vita tra chi sta in quel mondo e il mondo in cui vivo io.
    Alle medie in compagno interista che aveva la fortuna di essere portato a S.Siro mi raccontava delle tue gesta e ti presentava come il più forte in campo. Quel ragazzino ai tempi era il mio migliore amico e dai suoi racconti sei diventato il mio giocatore del Milan preferito. Preferenza che mantengo tutt’oggi che di calcio non so più nulla e nulla voglio sapere.

    Avevo avuto una occasione da bambino di poterti incontrare all’oratorio di Carnago ma per qualche motivo che non ricordo non riuscii ad esserci e ritagliai da Forza Milan la tua foto e quella di Donadoni e le diedi ad un mio compagno che me le riportò autografate.
    Ho avuto l’occasione di incontrarti, nel 2006, presso una nota villa di Carnago in cui ai tempi alloggiava la mia futura suocera indonesiana (seppi poi che avevate cenato insieme e gli raccontasti dei tuoi viaggi in quelle terre) e riuscii a dirti che eri stato uno dei miei calciatori preferiti perché temevo di non essere creduto se ti avessi detto che sei stato per me il N.1
    Stasera mi stavo facendo un giro su YouTube per vedere la finale che avete vinto contro il Barcellona e altri video, compreso quello della vittoria sul Como di Dirceu (altro giocatore fortissimo) e Borgonovo…
    Per me il Milan migliore è quello con Wilkins, Hateley, Di Bartolomei, Colombo, Virdis (ma anche quello precedente con Scarnecchia, Damiani, Icardi) che ha dato del filo da torcere alla capolista fino alla rottura del menisco di Mark. La finale di coppa campioni è una storia a sé, ricordo come incitavi Nava a fine partita. Il calcio pero stava già iniziando un processo che non saprei definire ma che ha disumanizzato ulteriormente la distanza tra quel mondo e il mio.
    Una delle ultime cose belle.

    Bei tempi gli anni ’80, ma forse solo perché a differenza di allora almeno ero giovane e a 51 anni mi torna in mente quando sul diario delle medie e delle superiori segnavo il risultato delle partite che disputavate e di come a volte influisse anche sul mio umore, soprattutto in base all’esito delle pagelle. Si poteva anche perdere ma niente era peggio dei voti se fossero stati bassi.

    Belle le tue parole su Stromberg in una tua recente intervista in inglese. Altro giocatore che ho seguito e stimato moltissimo.

    Come dicevo, ho 51 anni e anche se non mi sento fortunato a non essere più un ragazzino, ritengo che quanto stanno imponendo ai giovani di oggi è a dire poco riprorevole.
    Trovo profondamente ingiusto che per un certo periodo ai ragazzi sia stato imposto un trattamento farmacologico (sperimentale) che gli consentisse non di evitare “la malattia” e nemmeno di “non trasmetterla al nonno” ma di essere la condizione necessaria per poter accedere agli allenamenti e ai campi da gioco.
    Tutto questo non ha avuto alcun senso scientifico.

    I tempi sono cambiati, ma i campioni sono rimasti quelli che affrontano il monto in cui vivono in modo dignitoso non inventandosi scuse quando c’è da affrontare un contrasto.

    Io spero che anche a certi livelli qualcuno inizi a dire “Basta, lasciate stare i nostri ragazzi! Hanno il diritto di giocare e non di dover fare da cavie.”

    Lo spero.

    Cordialità,
    Raimondo

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