LE PARTITE A TEMA: UN MEZZO DIDATTICO COMPLESSO

NB: In questo articolo di Cristiano Guazzotti viene presentata una seduta di allenamento composta essenzialmente da partite a tema. La proposta ha lo scopo di suscitare confronto e discussione. (“La complessità del calcio”)

Le partite a tema sono uno strumento didattico estremamente versatile e pratico, adattabile a ogni livello e categoria.

A differenza di esercitazioni isolate e frammentate, le partite a tema propongono continue situazioni reali in cui i giocatori devono adattarsi, prendere decisioni e risolvere problemi in un contesto dinamico.

È possibile non solo lavorare su aspetti tecnici e tattici, ma farlo dentro uno scenario che rispecchia fedelmente le esigenze del Gioco.

Questo potente strumento consente di sviluppare simultaneamente capacità cognitive, tattiche e condizionali, rendendo inoltre l’allenamento più efficace e aderente ai Principi del nostro Modello di Gioco.

Superamento delle tradizionali divisioni tecniche, tattiche e fisiche

È condiviso il pensiero che non sia possibile allenare bene la tecnica senza averla prima isolata, scomposta dal contesto ed eseguire in genere una progressione, dal “facile” al “difficile”. La tradizione ci racconta che per migliorare l’efficacia di un gesto sia necessario scomporlo/separarlo dal contesto o, eseguirlo in forma controllata/semplificata.

Lo stesso vale per gli aspetti fisici e condizionali dove spesso si assiste, anche nei Dilettanti e nei Settori Giovanili, a lunghe sessioni atletiche isolate dal Gioco.

Come sostengo e ho scritto più volte, ha davvero senso (o credere che sia efficace farlo) continuare a decontestualizzare e separare, se poi il Gioco in gara si presenta com’è nella sua natura: libero e complesso?

Le Partite a Tema nella pratica

Nella pratica possiamo preparare Partite a Tema in un’area di gioco che può variare in dimensioni, spazi, forme e configurazioni a seconda degli obiettivi.

Sono pratiche e versatili e si possono integrare perfettamente con qualsiasi Modello di Gioco, permettendo al Mister di focalizzarsi sugli obiettivi senza complicazioni logistiche o strutturali.

Possono essere svolte con tutta la rosa (con o senza portieri) o con un numero ridotto di giocatori andando ad aumentare, in questo caso, la frequenza delle situazioni cercate e rendere più specifico e frequente il lavoro su determinati Principi di Gioco o comportamenti.

In contesti dove, attraverso l’osservazione o la match-analysis, siamo in grado di conoscere l’identità tattica dei nostri prossimi avversari, le Partite a Tema possono essere impostate contrapponendo aspetti specifici, proprio in preparazione della partita successiva.

Possiamo definire regole specifiche d’ingaggio o di innesco al fine di andare a promuovere l’emergenza di specifici comportamenti, macro-principi o abitudini.

E ancora, tutto può essere diversificato ulteriormente con modifiche alle regole di tocco (ad esempio, massimo 2 tocchi in alcune zone), assegnazioni di punteggio variabili (un gol che vale doppio o triplo) o l’inserimento di Jolly come superiorità “premio”.

Il fine, a mio avviso, è sempre quello di creare situazioni che riproducano più fedelmente possibile le dinamiche della partita, ma con un’enfasi specifica sugli aspetti che si vogliono allenare.

In questo modo possiamo naturalmente – nel Gioco – andare a toccare molteplici dinamiche: la tecnica, la tattica, l’aspetto fisico/condizionale ma anche la sfera mentale… tutto dipende dalla nostra fantasia!

L’individualità all’interno della collettività

Nel Gioco le interazioni con compagni e avversari influenzano costantemente le scelte del giocatore.

Ogni gesto tecnico acquista significato in relazione agli avversari, ai movimenti dei compagni e allo spazio disponibile rendendo la tecnica, una tecnica efficace.

Le partite a tema rappresentano uno strumento ideale per allenare l’individualità senza separarla dalla complessità del Gioco. All’interno di questi contesti, il giocatore non lavora su una singola abilità in modo meccanico e ripetitivo, ma è costretto a prendere decisioni variabili in base alla situazione.

Pensiamo a un centrocampista che deve migliorare la gestione della pressione, potrà farlo non attraverso esercitazioni statiche o decontestualizzate, ma in una partita condizionata dove avversari e compagni modificano continuamente il contesto attorno a lui. Se un attaccante deve affinare il dribbling, lo potrà fare dentro uno scenario che lo obblighi a riconoscere il momento giusto per l’uno contro uno, anziché eseguirlo in maniera predefinita.

Allenare l’individualità in questa complessità significa cercare di fare in modo che ogni giocatore sviluppi capacità all’interno del Gioco: un miglioramento dell’individualità nella collettività.

È possibile svolgere una seduta intera di allenamento con le Partite a Tema?

L’idea di strutturare un’intera seduta di allenamento esclusivamente sulle Partite a Tema potrebbe sembrare una provocazione: è davvero possibile? E soprattutto, è efficace?

Se ben strutturata e ben pensata, una seduta intera di allenamento incentrata sulle Partite a Tema può risultare sorprendentemente completa. Di seguito una proposta pratica.

Macro-obiettivo: pressing e transizioni.

Obiettivi specifici:

  • migliorare la gestione della palla in situazioni di pressione
  • stimolare decisioni rapide
  • riaggressione forte in transizione difensiva
  • transizione offensiva con attacchi rapidi e verticali

Struttura della seduta

1. 10’ rondo – rueda de pases tecnica – mobilità dinamica – andature

Preparazione al movimento per avviare la seduta e aumentare la temperatura corporea, soprattutto in inverno.

2. Attivazione aerobica: partita a tema “La doppia zona”

Questa è una semplice attivazione aerobica. Campo organizzato come da figura, diviso verticalmente in 2 zone. Si gioca un 4v4 in ciascuna metà campo, con 2 palloni contemporaneamente. I portieri gestiscono i 2 palloni.

  • Regole:
  • Si gioca a 2 tocchi con il“gioco e mi muovo”.
  • I giocatori inizialmente non possono uscire dalla propria zona.
  • In caso di disparità numerica, volendo, un giocatore (il play, vertice basso, trequartista o difensore centrale di una difesa a tre) può muoversi liberamente tra le 2 zone.
  • Dopo un numero prestabilito di passaggi consecutivi, una squadra potrà concludere a rete.
  • Quando in una zona viene segnato un gol o la palla esce, le 2 zone si fondono in una partita libera.
  • Dopo il successivo gol o pallone fuori, il campo torna diviso nelle 2 zone e vengono introdotti rapidamente 2 nuovi palloni per riprendere il gioco.
  • Per praticità, i palloni possono essere lasciati all’interno delle porte e saranno i portieri a rimetterli in gioco rapidamente.

3. Transizioni: partita a tema “Seconda palla a sorpresa

Rispetto alla precedente partita a tema estendiamo l’area di gioco come da disegno, fino al limite delle aree in lunghezza e tutta l’ampiezza in larghezza.

Regole:

Si gioca senza vincoli. Improvvisamente il Mister o un suo collaboratore, introduce un nuovo pallone per un giocatore della squadra in Fase di Non Possesso (la squadra che sta difendendo). Da quel momento si gioca con il nuovo pallone introdotto. La squadra che ha “perso” palla dovrà effettuare un’efficace transizione difensiva.

4. Riaggressione e conclusione: partita a tema “7 secondi”

Ci spostiamo a tutto il campo, se il numero di giocatori e lo spazio che abbiamo a disposizione lo permettono. Altrimenti, possiamo lavorare su spazi più ridotti.

Regole:

Anche in questo caso si gioca senza vincoli. Ogni volta che una squadra perde il possesso (i Blu nel disegno) ha 7 secondi per riconquistare la palla con aggressività mentre l’altra squadra ha 7 secondi per provare ad andare in porta con un’efficace e rapida transizione offensiva “verticale”, sfruttando il probabile momento di confusione e disorganizzazione dell’avversario.

5. Partita libera

Cerco sempre di terminare le mie sedute con la partita libera, un mezzo allenante a tutti gli effetti, un elemento di fondamentale importanza nella complessità del Gioco.

Con la partita libera, pur mantenendo la libertà della partita libera senza vincoli, il Mister potrà osservare, in contesti reali, l’efficacia di quanto appreso durante la seduta.

Infine, voglio proporre un ultimo esempio extra per dimostrare ulteriormente quanto le partite a tema siano un mezzo versatile e funzionale.

Partita a tema per la comunicazione: “Comunicazione vincolata”.

Si tratta di una partita libera con la quale possiamo lavorare su tutto ciò che vogliamo: sistemi di gioco – contrapposizioni – Princìpi di Gioco ecc. ecc..

Ci sono vincoli SOLO sulla parte comunicativa fra i giocatori:

Prima fase: si parla CONTINUAMENTE, si DEVE parlare e comunicare VERBALMENTE tantissimo e continuamente (comunicazione forzata);

Seconda fase: SILENZIO TOTALE (cognitivo – postura –tecnica – linguaggio del corpo – comportamenti individuali in fase di possesso e di non possesso. Il compagno cosa mi comunica con la sua postura o con il suo movimento???).

Se abbiamo, ad esempio, qualche problema di comunicazione in squadra l’attenzione e l’enfasi saranno sulla prima fase.

Mentre per la seconda fase, in silenzio totale, si dovranno curare tutti gli aspetti non verbali ad esempio: postura – intesa – linguaggio del corpo – intuizione ecc. ecc..

Per tutte le proposte viste è possibile organizzare il numero di serie e il recupero in base al carico fisico che si vuole aggiungere.

Il Settore Giovanile e la condivisione degli spazi

In generale, una Prima Squadra può (forse) disporre dell’intero campo durante gli allenamenti. Quando ciò non è possibile (come accade spesso nelle categorie del SGS), possiamo adattare l’allenamento, ad esempio utilizzando metà campo in senso longitudinale e variando gli spazi delle partite a tema proposte.

Considerazioni finali

Le partite a tema sono un mezzo didattico estremamente completo, attraverso il quale possiamo lavorare sugli obiettivi della seduta senza frammentarli e scomporli in blocchi separati con particolare riguardo al mondo dei dilettanti dove, in linea di massima, il tempo a disposizione è sempre poco.

Spetta al Mister, con la sua fantasia e capacità, trovare le giuste configurazioni, i vincoli adeguati e le finalità più adatte per trasformare le partite a tema nel mezzo didattico ideale di cui la squadra ha bisogno.

Praticità, duttilità e variabilità, sono solo alcuni dei punti di forza di questo mezzo didattico complesso, capace di rispecchiare fedelmente le situazioni reali di Gioco che i nostri calciatori troveranno in gara.

BIO: Cristiano Guazzotti – Allenatore UEFA B (Patentino C + Licenza D)

Ossessionato dallo studio continuo di questo meraviglioso sport per cercare di portare in campo idee moderne e attuali. Sono convinto che il Gioco sia Complesso per natura e all’interno di questa Complessità abbiamo l’obbligo di allenare.

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