EURO ’24 – GRUPPO D: POLONIA, PAESI BASSI, AUSTRIA, FRANCIA

Nel gruppo D incrocio tra Olanda e Francia, che se la vedranno anche con Polonia e Austria.

FRANCIA

La Francia è alla sua undicesima partecipazione ai campionati europei, che sono stati vinti dai Blues due volte: nel 1984 nell’Europeo di casa il primo successo, il secondo, in maniera rocambolesca, contro l’Italia nel 2000.

Nel girone di qualificazione i Galletti si sono classificati primi, davanti all’Olanda. Un cammino senza sconfitte, con un solo pari, quello ininfluente contro la Grecia. La Francia ha realizzato 29 gol e subito solo 3 reti. Arriva in Germania con l’aurea di papabile favorita e da vicecampione del mondo. Didier Deschamps ha preso in mano la nazionale dal 2012, all’indomani della pessima prestazione in Polonia e Ucraina.

Con lui la nazionale transalpina ha avuto una crescita importante, grazie anche a un settore giovanile che produce talenti a profusione. Il punto più alto è stato il successo mondiale del 2018, ma non bisogna dimenticare il secondo posto a Euro 2016. Nell’ultimo europeo ha scialacquato il doppio vantaggio con la Svizzera e ha perso ai rigori.

La rosa dei convocati è di valore assoluto e ci sono ben sei “italiani”, protagonisti nel nostro campionato: Maignan (Milan), Theo Hernandez (Milan), Pavard (Inter), Rabiot (Juventus), Giroud (Milan), Thuram (Francia). E’ tornato tra i convocati Kantè, in difesa Deschamps potrà contare su Upamecano.

In nazionale anche il blocco Real che ha vinto la Champions League: Mendy, Camavinga e Tchouaméni. Kylian Mbappè sarà la bocca di fuoco in attacco, il terminale offensivo in grado di decidere la partita in qualsiasi momento. Vincere è la sola parola concessa a questo gruppo, che cercherà di rifarsi dopo le ultime due sfortunate edizioni.

OLANDA

L’Olanda ha vinto l’Europeo nel 1988 quando la nazionale era guidata dal santone Rinus Michel, battendo in finale l’Unione Sovietica con le reti di Ruud Gullit e Marco Van Basten.

Partecipa per la sua decima volta al campionato europeo e viene da periodi altalenanti, da una mancata qualificazione ad un mondiale (2018) e da una prova soddisfacente nell’ultima competizione a cui ha partecipato (2022).

Ronald Koeman faceva parte di quella squadra che a Monaco di Baviera sollevò il trofeo e segnò in semifinale contro la Germania Ovest. A lui il compito di guidare il nuovo corso del movimento calcistico olandese, da sempre contraddistinto dalla filosofia del calcio totale.

Nelle qualificazioni è finita dietro alla Francia, perdendo entrambi i match contro i transalpini, all’andata addirittura in maniera rovinosa (0-4). Il ct Koeman ha stilato la lista dei convocati, fatta di un buon mix di giovani e veterani. Alcuni di loro giocano nel nostro campionato (De Vrij, Dumfries e Reijnders), in particolare hanno colpito le prestazioni dell’atalantino Teun Koopmeiners, finito nei radar di parecchi club italiani e non solo. Poi ci sarà l’esperienza di Van Dijk in difesa, il talento non sempre espresso di De Jong a centrocampo e i gol di Depay. Attenzione a Weghorst, che può essere una buona soluzione in gara in corso (chiedere all’Argentina di Messi). Una nazionale da decifrare, che non parte da favorita ma che può stupire. E chissà se la Germania non porti ancora una volta bene…

AUSTRIA

Quattro le partecipazioni dell’Austria ai campionati europei, terza consecutiva. Nonostante il suo passato glorioso, soprattutto quello che rimanda al Wunderteam, la nazionale austriaca ha partecipato all’europeo per la prima volta soltanto nel 2008, nell’edizione di casa.

Negli ultimi anni i bianchi sono cresciuti e alcuni giocatori sono diventati elementi chiave nei club europei. Ottimo il cammino di qualificazione, un solo punto in meno del Belgio. Una squadra ostica, quindi, che renderà dura la vita delle sue avversarie. Recentemente ha battuto la Serbia in amichevole.

Nell’ultimo europeo ci ha fatto soffrire agli ottavi, in una partita risolta da Chiesa e Pessina soltanto ai supplementari. Ralf Rangnick è il ct e a qualcuno questo nome dovrebbe ricordare qualcosa. L’allenatore tedesco ha preso la guida della nazionale austriaca nel 2022 ed ha centrato subito l’obiettivo della qualificazione a Euro 2024.

Tra i convocati c’è Marko Arnautovic, che quest’anno all’Inter ha dato il suo contributo nella vittoria dello scudetto della seconda stella. Stefan Posch del Bologna è il secondo selezionato nella lista dei provvisori 28 calciatori. Non ci sarà purtroppo la stella Alaba,  ma importante sarà l’apporto di Sabitzer e Laimer a centrocampo. Questa squadra può passare agli ottavi, magari puntando al terzo posto, che consentirebbe il ripescaggio. Riconfermare gli ottavi sarebbe già un ottimo risultato.

POLONIA

La Polonia è alla sua quinta partecipazione europea e segue un pò l’andamento dell’Austria, visto che l’esordio risale soltanto al 2008. Da allora, i polacchi sono sempre presenti alla fase finale del campionato. E’ finita terza in un girone alla sua portata, dietro ad Albania e Repubblica Ceca e ha dovuto passare attraverso gli spareggi per arrivare in Germania. In finale ha avuto la meglio soltanto ai rigori del Galles. Non proprio il miglior biglietto da visita per questa competizione.

Michal Probierz ha assunto la guida della Nazionale maggiore nel 2023, dopo essere stato il selezionatore dell’under 21. Ha preconvocato 29 giocatori con una colonia di polacchi che proviene dal nostro campionato, ben 10. I portieri Szczeny e Skorupski, i difensori Walukiewicz, Bereszyński e Dawidowicz, i centrocampisti Zielinski, Zalewski, Urbanski, e gli attaccanti Swiderski e Milik.

Ci sarà il veterano Lewandowski che proverà con i suoi gol a portare il più avanti possibile una nazionale che avrà l’arduo compito di tener testa ad altre tre formazioni in gran forma.

BIO: Vincenzo Pastore – Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.

Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.

Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”

Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.

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