INTER-MILAN 5-1: IL GIORNO DOPO.

Lo confesso, anch’io ero tra coloro che pensavano che questo Milan potesse continuare a volare.

Invece è stato come se avessimo spento i motori, come se il peso dell’importanza della partita fosse insopportabile e ci preparassimo inermi allo schianto sotto i colpi degli avversari.

Dopo poco meno di 5′ siamo già sotto 1-0. L’Inter riparte (sarà il leit motiv della partita), Theo in corsa di ripiegamento riceve una spallata da Dumfries che lo esclude da una possibile azione difensiva mentre Thiaw che sembrava riuscisse a fermare l’incedere palla al piede di Thuram, viene superato dallo stesso, con quest’ultimo che sembra rimuovere un ostacolo fastidioso postosi davanti alla sua direzione di corsa. Giunto sul fondo il 9 nerazzurro crossa al centro, la palla giunge a Di Marco che calcia male ma consegna la palla a Mkhitarian che da due passi batte Maignan.

Troppi errori in una manciata di secondi. Un Milan davvero irriconoscibile pressochè in ciascuno dei suoi interpreti.

L’Inter fa densità in mezzo al campo e presidia bene le fasce, il Milan non trova lo sviluppo centrale dell’azione che lo aveva contraddistinto nelle prime tre giornate di campionato. Certo l’Inter chiude bene ma manca il coraggio, il coraggio di un controllo aperto per superare una linea di pressione quando gli avversari sono vicini: si va in chiusura, con un controllo all’indietro anzichè in avanti, e si rigioca palla verso il punto di provenienza fino a che non si prova il lancio lungo, consegnando palla agli avversari.

Certamente non quanto richiesto da Mister Pioli che, nel pre gara, aveva dichiarato la volontà di essere più dominante: avere la palla è il primo strumento per difendere.

Dicevamo degli esterni. Nè Pulisic nè Leao, sono riusciti ad incidere. Quest’ultimo ha avuto un paio di palloni interessanti nei primi 45 minuti: controllo errato su imbeccata di Theo a tu per tu con Sommer (peraltro difficile) e una palla scodellata in mezzo dall’interno dell’area che pretendeva un esito migliore.

Pulisic verrà sostituito da Chukwueze dopo 10′ del secondo tempo mentre Leao proverà a riaccendere il motore della squadra e a farle riprendere quota, segnando il goal del 2-1, in una delle poche volte in cui l’Inter lascia spazio alle spalle della propria linea difensiva, superando Sommer in uscita imbeccato dal solito Giroud.

Torniamo al primo tempo per segnalare al 24′ l’ammonizione di Thiaw per fallo su Thuram lanciato a rete.

Ammonizione che lo condizionerà per tutta la gara in particolare nell’episodio del 2-0 realizzato dallo stesso Turham che, se è vero che è bravo a disegnare una traiettoria imparabile per Maignan, sul palo lontano, è anche vero che il giovane difensore rossonero non ha la necessaria aggressività concedendogli un metro di troppo, timoroso di commettere fallo.

Milan fragile e sterile nonostante un possesso palla alla fine del primo tempo che va oltre il 70%.

Il secondo tempo inizia come il primo, Milan in possesso e Inter schierata nella propria metà campo a difendersi con ordine.

Qualche minuto dopo il goal di Leao, che abbiamo già descritto, l’Inter ristabilisce le distanze: veloce ribaltamento di fronte e lancio da dx a sx a servire Lautaro Martinez che controlla, converge al centro, e serve l’accorrente Mkhitarian, lasciato colpevolmente solo dal sistema difensivo rossonero, controllo in corsa e tiro, deviato da Thiaw, che supera l’estremo difensore rossonero.

Milan ormai spaccato in due e Inter che trova ulteriori spazi per ripartire in velocità.

Il 4-1 arriva su rigore commesso ingenuamente da Theo mentre il goal del 5-1 porta la firma di Frattesi.

Il fischio finale giunge come una liberazione per i giocatori e per i tifosi rossoneri.

Come si suol dire è stato un Milan irriconoscibile, troppo brutto per essere vero. Di vero e reale c’è, ahinoi, questo schianto che deve, da una parte far riflettere, dall’altra essere accantonato, se possibile, da staff e giocatori.

Ora c’è da preparare la partita di Champion’s, ancora a san Siro, contro il Newcastle.

Martedì, nonostante la prevedibile invasione di tifosi dei Magpies, la Scala del calcio sarà quasi completamente rossonera.

Da mercoledì mattina si esamineranno gli errori del Derby e si penserà alla ripartenza in campionato.

Dopo la gara, com’è abitudine, le responsabilità sono state attribuite a Mister Pioli. Si sollevano dubbi sulle sue capacità, si cancella quanto di buono fatto finora, si sottolinea l’ennesima sconfitta, la quinta, negli ultimi cinque Derby.

Ora, detto che se ad un allenatore vengono riconosciuti i meriti quando la squadra vince, allo stesso modo è giusto riconoscerne le responsabilità quando la squadra perde, mi sembra però eccessivo giungere a conclusioni affrettate. La sconfitta nel Derby è pesante ma anche il valore del lavoro svolto per raggiungere la fluidità e l’efficacia di gioco mostrata finora ha un peso che non può essere trascurato.

Attendiamo la sfida di coppa con la certezza che la squadra saprà reagire alla sconfitta e alle critiche.

Non si vive celebrando vittorie ma superando sconfitte, anche quelle pesanti, anche quelle di un Derby.

Forza Milan!

6 Responses

  1. La frase di Bielsa sembrava un presagio…ma oggi è esattamente il concetto che tutti quelli che amano i colori rossoneri devono provare a fare proprio. L’analisi di Filippo è come al solito perfetta. Sono completamente d’accordo. Io in realtà avevo dei dubbi sul progetto Milan e questa partita in parte purtroppo me li ha confermati ( giocatori molto offensivi, mancanza di italiani e di leadership, rosa con giovani da verificare, carenze difensive). Ma come dice Filippo il Milan può essere molto meglio di quello di ieri pur con queste carenze. La sfida è vedere se la tecnica e la velocità di questo gruppo potrà supportare e superare l’impatto con squadre con maggiore forza fisica e aggressività come l’Inter per esempio. Con la difficoltà che come sappiamo un calcio di ripartenza è più facile rispetto a chi vuole comandare il gioco e inevitabilmente si scopre come vogliamo fare noi. Forza Milan!

  2. Non ho visto la partita, avendo letto l’articolo come se l’avessi vista e capendo le lacune del Milan. Grazie a Filippo.
    Rimettiamoci in sella e speriamo è sempre Forza Milan!!!

  3. Una tempesta perfetta nata con la perdita dei due difensori più veloci.
    Poi come sempre succede per loro tutto si incastra. Scivolone di thiaw (niente fallo ma che cazzo manco al campetto fai una cagata così), primo tiro sporco e girata dentro. Poi eurogol. Quando nel secondo la riapri e stai pressando ti prendono a campo aperto e ciao.
    Dico una cosa. Bella sta soluzione dei terzini dentro ma se hai una squadra forte che fa i cambi di campo sui piedi dell’esterno non la esasperi, specie se hai due difensori non adatti all’uno contro uno.
    Poi un rigore allucinante (ma come si fa a dare un calcione a caso così in serie A??).
    E finisce lì.
    Il quinto manco l’ho visto. Me n ero andato.
    Ultima analisi.
    Poca cattiveria.
    Un derby si combatte.
    Con la bava alla bocca.
    Mica li aiuti a rialzarsi.
    Mi piace Pioli ma questa roba la devi dare tu alla squadra.
    Piu degli schemi.
    E se pressi a centrocampo con due di 1:90 vuol dire che ti sei convinto di essere Guardiola e di avere inventato il calcio.

  4. A volte nella vita manageriale bisogna avere il coraggio di fiutare l’ aria e sapersi dire addio. Se si ha il felice intuito si salvano i bei ricordi insieme e si riparte sereni. Se il Milan A.C. vuole crescere deve trovare un dirigente che abbia intuito e sappia essere deciso. Pioli, a cui sarò sempre grato per aver fatto un pezzo importante di strada con noi, ha oggettivamente limiti più caratteriali ancorché tecnici nelle derivanti sempre a mio parere da pesanti indecisioni. A Napoli direbbero gli difetta la “cazzimma”. Qualcuno a Roma, che non cito per pietà cristiana, ha fatto carriera allenando federazione, arbitri, segnalinee, terzie quarti uomini, var incluso. A volte anche questo può servire. Anche ai giocatori.
    Non ha il cambio di passo. Serve altro.

  5. Analisi top come sempre Filippo,
    su tutto e tutti.
    La forza dell’ Inter (in tutti gli ultimi derby) di poter fare male ad ogni ripartenza è stata evidente, troppi errori nostri, purtroppo partita da dimenticare per Thiaw che sembrava in affanno ad ogni azione.
    Troppo grave dopo 4 minuti cercare un fallo quando sei in vantaggio su Thuram, in un derby se non ti chiami Paolo Maldini, e non sei sicuro mandi la palla al 3 anello.
    Concordo anche sull’episodio del secondo gol, a mio avviso (forse rischiando è vero) poteva addirittura intervenire senza lasciar scorrere la palla e comunque non lo contrasta mai.
    Poi si sa, dopo una sconfitta, soprattutto così pesante e nel derby si vedono solo gli aspetti negativi e tutto ciò che fino o a ieri sembrava funzionare non funziona più.
    Pulisc ieri male, Leao con Dumfries ha sempre fatto fatica, altre soluzioni il Milan non ne ha, Giroud fa il suo gioco ma non riesce a dare profondità di corsa perché non è una sua caratteristica e a mio avviso ci vuole, altrimenti così, partita dopo partita si fa tanta fatica.
    I nuovi arrivati al momento ” non titolari” poca sostanza.

    Detto ciò, avanti tutta e sconfiggiamo i bianconeri dei Magpies.

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