SHEFFIELD: LA CITTÀ DELL’ACCIAIO CHE HA DETTO NO AL CALCIO MODERNO.

Gaz è il protagonista di una delle storie che ha stregato e appassionato gli spettatori, rimasti incollati allo schermo per seguire le vicende del disoccupato più famoso di Sheffield.

Gaz rischia di perdere la custodia del figlio, poiché in arretrato con le spese di mantenimento della ex moglie. Ecco quindi il lampo di genio, la soluzione un po’ drastica, ma efficace.

Ispirato da un gruppo di spogliarellisti professionisti che si esibiscono in città, l’uomo decide di dar vita a uno spettacolo di spogliarello maschile coinvolgendo altri disoccupati, di diverse età, ciascuno alle prese con la sopravvivenza quotidiana e le difficoltà della vita.

L’impresa all’inizio sembra impossibile, Gaz incontrerà molti ostacoli dati dagli altri partecipanti allo show, ma alla fine lo spettacolo, sulle note della celebre You Can Leave Your Hat On, sarà un successo senza eguali, provocando una sorta di inversione di tendenza della working class della città di Sheffield.

Questa è la trama del famosissimo film “Full Monty”, pellicola del 1997 diretta da Peter Cattaneo, ambientato nella città di Sheffield.

Il film è la metafora perfetta cucita sullo stemma di una delle due squadre di Sheffield, che proprio la scorsa stagione è stata promossa dalla Championship alla Premier League, tornando così a giocare nel massimo campionato inglese.

Sheffield, città situata nel South Yorkshire, più comunemente chiamata la città dell’acciaio, deve il suo nome al fiume Sheaf che taglia in due la contea. Dopo lo sviluppo e il giovamento della Rivoluzione Industriale, la città fu investita dalla Grande Depressione, la crisi economica che colpì molte città britanniche.

In città tutti si dovettero rimboccare le maniche per non soccombere alla crisi, a cavallo tra il 1950 e il 1960 molti tra i quartieri più poveri della città vennero distrutti, per far posto a cantieri, acciaierie e case popolari destinate agli operai. La manodopera era l’asse portante che teneva in piedi l’economia cittadina. Attorno al 1980 ci fu una concorrenza spietata e l’incremento della tecnologia portò alla chiusura di moltissime acciaierie, creando crisi, disoccupazione e povertà. Sheffield cadde nel baratro, portandosi dietro anche le due squadre di calcio della città.

Alla fine degli anni novanta avvenne qualcosa davvero inaspettato. Mike McDonald, il presidente dello Sheffield United propose a Dave Richard, presidente dello Sheffield Wednesday, di unire i due Club e fondare una sola squadra, che avrebbe potuto giocarsela con tutte le squadre di blasone della Premier League.  L’accordo tra i due presidenti prevedeva la costruzione di un nuovo stadio vicino all’aeroporto della città, in una zona mineraria. Si pensò persino alla nuova divisa della squadra, rosso-blu, squadra che avrebbe rappresentato la città di Sheffield, in barba alla crisi economica e alle super potenze come Manchester United, Arsenal o Liverpool.

I tifosi delle due squadre di Sheffield reagirono, come da previsioni, molto male, istituendo anche un sondaggio in cui il 97% si dimostrò contrario alla fusione. Gli Owls del Wednesday e i Blades dello Sheffield dissero no al calcio moderno e milionario e vollero mantenere le loro origini.

La gente di Sheffield era consapevole che per entrambi i Club sarebbero stati anni bui, le due squadre infatti rimasero indebitate per milioni di sterline, precipitando nelle serie minori.

La dignità della città, rimasta povera nel periodo della Grande Depressione, era però rimasta intatta. Il calcio a Sheffield ha sempre mosso sentimenti forti, volti a quel senso di povertà che ormai è diventato quasi un vanto da quelle parti.

Se il Wednesday arranca un po’, lo United ha riportato la città dell’acciaio ai massimi livelli, ancora in Premier League.

Questo folle intreccio di storie è la rivincita della classe operaia, della città dell’acciaio, come nella locandina del film, quando Gaz indossava la maglia dello United su una collina di Sheffield, guardando la città da un’altra prospettiva.

BIO: Antonio Marchese è uno scrittore freelance e creatore di contenuti. Produce podcast, video storytelling e scrive libri (nel 2019 pubblica Il Calcio tra le Case).

  • Un giorno decide di fare le valigie e lasciare la sua casa di Milano per esplorare il mondo e intraprendere una serie di viaggi, che lo porteranno a stabilirsi a Londra, città dove vive tuttora.
  • Nell’aprile del 2020 fonda Il Calcio a Londra, piattaforma social (Facebook, Instagram, Twitter, Youtube) da cui si sviluppa il sito web www.ilcalcioalondra.com.

3 Responses

  1. Interessante articolo ma avete dimenticato lo storico SHEFFIELD FC la prima squadra di calcio al mondo in quanto fondata nel 1857, che milita nella settima divisione Inglese, e che non intende, pur avendo avuto diverse richieste, neppure salire tra i club professionistici inglesi.
    Il loro motto è “ The Football is a game”.
    Come so queste cose ???
    Mi ci sono gemellato nel 2007.
    Per altre info leggi qui
    http://www.anni60sheffieldfc.it/storia

    1. Ciao Marco, come ti ho scritto in privato, non ci siamo scordati dello Sheffield F.C. e conosciamo la sua storia. Tra l’altro nei prossimi giorni partiremo in auto, direzione Edimburgo, e passeremo anche dall’ Home of Football Stadium, la casa dello Sheffield F.C.
      Grazie del contributo e a presto!

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