ZLATAN, LA “PECORELLA SMARRITA” E MILAN-TORINO: IL MIO PENSIERO

Non sarà’ in campo ma Zlatan torna dopo il lungo infortunio. Torna suonando la carica: “Sono ancora Dio, torno e cambio la musica…Resto il numero 1, ho avuto pazienza perché dovevo rientrare al top, il recupero sta andando tutto secondo i piani”.

Basterà lo statement, la dichiarazione, di Ibra per riportare chiarezza, carica e lucidità nella compagine rossonera?

Ibra si dichiara onnipotente.

Io, così come penso gran parte dei tifosi rossoneri, mi sento un po’ “pecorella smarrita”.

Prima ancora di pensare alla tattica e alle alchimie delle contrapposizioni che la gara di stasera con il Torino richiedera’, il Milan deve fare i conti con i propri disagi: squadra che fatica ad occupare il campo razionalmente, duelli individuali che ci vedono spesso soccombere, l’una e l’altra strettamente connesse, amnesie individuali soprattutto in fase difensiva che regalano occasioni e goal agli avversari.

“L’apprendimento è una parte essenziale dell’essere un grande allenatore. Dobbiamo continuare a educare noi stessi e i nostri giocatori.”

Lo ha detto recentemente Pep Guardiola.

Questo deve continuare a fare Pioli.

Educare o, se preferite, formare i propri giocatori che, forse inconsciamente, si erano convinti di esser giunti a completa maturazione e che tutto, compresi i risultati, potesse arrivare anche diminuendo gli standard prestativi (NB: con prestativo non intendo solo l’aspetto fisico).

Forse questa può essere stata una delle cause che ha portato al corto circuito tra i reparti e tra i giocatori all’interno del reparto.

Pioli va sostenuto da tutti, dal management e dalla proprietà.

La proprietà : forse molti dimenticano che, storicamente, ogni cambio di proprietà porta momenti di assestamento. Perfino il passaggio tra Giussy Farina e Silvio Berlusconi nel 1986, che molti ricorderanno e che ho vissuto personalmente, non e’ stato certo facile, nonostante le prospettive fossero piu’ che rosee!

Non possiamo non tenerne conto.

In piu’, quando hai lo scudetto cucito sul petto tutti ti affrontano moltiplicando risorse ed energie.

Occorre far sì  che l’accelerazione del processo di crescita che ha portato uno scudetto, per certi versi non preventivato lo scorso anno, diventi un plus e non una zavorra.

Prima dei sistemi di gioco e della formazione che scenderà in campo, lo ripetiamo, viene altro.

Ognuno faccia in modo che l’interesse di squadra abbracci quelli personali.

Le settimane di lavoro a Milanello, successive ad una sconfitta, sono più lunghe a volte interminabili, necessitano di serena determinazione, quella serena determinazione che aiuti ad incanalare la rabbia di ciascuno nella giusta direzione: Da Zlatan e capitan Calabria all’aggregato della Primavera, dalla proprietà al Presidente, al management, a tutti coloro che a Milanello e a Casa Milan lavorano con ruoli e mansioni differenti, a tutti i tifosi.

Senza questa unione d’intenti non si riuscira’ ad invertire la rotta.

Ognuno, se può’ e per quello che puo’, diventi Ibra, ma con lucidità e presenza, concentrato sul proprio compito, in campo e fuori dal campo.

Provarci costa poco, riuscirci può valere tanto e molto di più. In molti  potrebbero ritrovare la strada maestra.

E se la ritrovano tutti…….

Forza Milan

Grazie a www.acmilannyc.com per l’immagine di copertina. Thanks!

9 risposte

  1. Ciao Filippo, questa sera, la parola d’ordine è: vincere. Sono contento del ritorno di Ibra, anche se in panchina, può dare tanto. Per quanto concerne la formazione, avrei puntato su Thiaw al posto di Gabbia, molto più veloce e duttile di Matteo. Questa sera sarà difficile,ma, sono fiducioso. Forza Milan.

  2. Buongiorno.
    Come sempre ottima disamina e concetti ampiamente condivisibili. Tattica, tecnica, schemi,applicazione e determinazione sono basilari. Però, da profano, la cosa che mi salta all’occhio in maniera evidente, è una condizione fisico/atletica carente. Se gli avversari corrono di più diventa tutto più complicato. Probabilmente sto banalizzando il problema e ci sapranno motivazioni più complesse ma alla fine, vince quasi sempre chi pedala più forte.
    Comunque sempre forza Milan.

    1. ciao Francesco, come penso avrai capito leggendo qualcosa su questo blog, dal mio punto di vista non e’ una questione atletica. Certo i parametri fisici sono gli unici misurabili e troppo spesso sentenziamo che, dopo una sconfitta, la squadra ha corso meno o gli altri andavano piu’ forte. Quello che vediamo pero’ e’ spesso figlio di aspetti cognitivi o, se preferisci mentali, ed emotivi che influenzano il posizionamento sul campo che, a sua volta, influisce sull’arrivare prima o dopo dell’avversario sulla palla: cosa arrivi prima o dopo non ci e’ dato a sapere, e’ una questione animica ha detto tempo fa un allenatore. chiudo dicendo che, spesso, sono le squadre che corrono meglio a vincere, non quelle che corrono di piu’. Grazie per il contributo e a presto.

  3. Questa rosa ha avuto un’ over performance durante il suo percorso (mi riferisco agli scorsi anni)
    Paradossalmente lo scudetto strameritato ma non pronosticabile alla vigilia (abbiamo anticipato i tempi evidentemente) ha rotto gli ingranaggi e gli equilibri, non solo tattici
    Ben venga Ibra ma qualcuno impari a crescere da solo anche se le parole del Pep sono illuminanti
    Ne abbiamo passate tante, passeremo anche questa
    Forza Milan

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