ARGENTINA – AUSTRALIA 2-1: L’ALBICELESTE VOLA AI QUARTI, AFFRONTERÀ L’OLANDA

Argentina – Australia non è un match come tanti, è il numero 1000 di un certo Lionel Messi. Le due compagini arrivano a quest’incontro avendo totalizzato entrambe 6 punti nei rispettivi gironi. L’Australia si ritrova agli ottavi di finale per la seconda volta nella sua storia, la prima fu nel 2006. Per l’Argentina, questo Mondiale, è occasione di riscatto per riacciuffare quel tanto ambito trofeo che manca dal 1986. L’Albiceleste intende riscattare inoltre la finale persa nel 2014 e l’eliminazione anticipata del 2018 causata dalla Francia, vincitrice del torneo.

Il match è per larghi tratti dominato dall’Argentina e di fatti sono loro ad avere la meglio ed uscire vittoriosi. Dopo una fase di studio iniziale piuttosto piatta, Messi sale in cattedra siglando l’1-0 al primo tiro in porta. Per la Pulce si tratta del primo gol ai Mondiali nella fase ad eliminazione diretta. A raddoppiare nella ripresa ci pensa Julián Álvarez, grazie ad un pressing vincente in sinergia col compagno De Paul. Sul finale, l’autogol di Enzo Fernández fa risorgere le speranze australiane. Sfortunato il centrocampista del Benfica che devia nella sua porta un pallone violentemente calciato da Goodwin.

Inutili i tentativi dei Socceroos, l’Albiceleste si impone per 2-1 ai danni di un’Australia che è sembrata crederci solamente dopo aver subito il doppio svantaggio.

Il racconto della partita:

1° TEMPO

La partita, come detto in apertura, comincia con un piglio statico, a tratti soporifero. Fino alla mezz’ora nessuna scintilla, tanti falli, ritmo frammentato. Gli argentini lamentano un tocco di mano in area di rigore, ma l’arbitro non sanziona l’intervento e lascia proseguire. Il primo tiro arriva da Papu Gomez al 17’ ma il pallone viene calciato abbondantemente fuori dallo specchio della porta. L’Argentina punta sulla qualità dei suoi singoli, l’Australia sulla fisicità.

La partita si sblocca al 35’ quando, il terzino australiano Behich, concede ingenuamente una punizione da posizione favorevole. Sugli sviluppi di questa punizione, Mac Allister serve in area Otamendi che appoggia per il mancino chirurgico di Leo Messi: palla rasoterra all’angolino ed è 1-0, esplodono i tifosi della selección. Nonostante il pallino del gioco fosse in mano ai biancocelesti da diverso tempo, il vantaggio arriva al primo tiro in porta della partita dopo oltre mezz’ora.

2° TEMPO

Nel secondo tempo Scaloni gioca la carta Lisandro Martínez al posto di Papu Gomez, passando alla difesa a 3. La prima parte della seconda frazione è contraddistinta da un ritmo lento e attendista. Otamendi rischia di rimettere in gioco l’Australia con un debole retropassaggio verso Emiliano Martínez, ma l’estremo difensore è attento ed evita – per un soffio – l’intervento dell’attaccante australiano.

La situazione al 57’ si capovolge: l’Australia, in possesso palla, consegna la palla al portiere durante il disimpegno. Tuttavia, Ryan non riesce a controllare la sfera ed è vittima del pressing asfissiante di De Paul, finendo per perdere il pallone. Su quello stesso pallone, incustodito, a centro area, si avventa Julián Álvarez, che sigla in scioltezza il 2-0.

Qualche minuto più tardi, Messi sfiora l’eurogol: la sua serpentina termina con il recupero in extremis di Degenek. Al 70’ Scaloni dà spazio a Tagliafico e Lautaro, sostituendo Acuña e Álvarez, autore del gol del raddoppio. L’Australia, dal canto suo, prova a dare una scossa aggiungendo dinamismo, tecnica ed atletismo: dentro Goodwin, Hrustic e Kuol. Cambi azzeccati, ma forse tardivi. I nuovi innesti danno freschezza e qualità alla trama australiana.

Il risultato dei cambi arriva al 77’ quando Behich, cavalcando la fascia sinistra, mette al centro un cross apparentemente innocuo. Otamendi allontana la sfera ma senza convinzione; sulla respinta arriva proprio Goodwin, il quale scaraventa in rete il pallone del 2-1: decisiva la deviazione di Enzo Fernández.

La partita si riapre e l’Argentina corre ai ripari: fuori Molina e Mac Allister, dentro Montiel e Palacios. Forze fresche, maggiore attenzione in difesa. L’Australia inizia a spingere, ancora con Behich. Il terzino australiano porta a spasso la difesa dell’Argentina: a negargli la gioia di un gol strepitoso è il grande intervento di Lisandro Martínez.

L’Australia ci crede, l’Argentina respinge gli attacchi e prova a chiuderla. Al 89’ Leo Messi ne ha ancora per spingere, si mette in proprio e dribbla tutta la difesa australiana, servendo Lautaro Martínez a tu per tu contro Ryan: la punta dell’Inter non riesce ad inquadrare – clamorosamente – la porta. La stessa dinamica si ripropone nei minuti di recupero: Lautaro sciupa ancora l’occasione di chiudere il match.

Fiato sospeso sino all’ultima azione: cross al centro, buca l’intervento la difesa dell’Argentina. La palla arriva tra i piedi di Kuol: l’attaccante australiano si gira ma trova un super Emiliano Martínez a fare da schermo.

Si chiude così, col brivido, il secondo ottavo di finale. L’Argentina passa 2-1 sull’Australia, rea di averci creduto solamente troppo tardi. L’Albiceleste affronterà l’Olanda ai quarti. Tra le due compagini che si sfideranno nel prossimo turno, emerge già una differenza: la cattiveria sotto porta. L’Olanda, con poche occasioni nitide, è riuscita ad essere cinica e a portare a casa il risultato siglando 3 reti. L’Argentina ha creato più palle gol, capitalizzando meno. Quello che ci aspettiamo il 9 dicembre? Un incontro ad alta intensità.

Luca Lazzaro

Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

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