I DIECI U23 DA TENER D’OCCHIO AI MONDIALI IN QATAR.

Remo Gandolfi e’ nato e vive a Parma. Ha gia’ 7 libri all’attivo tra i quali il fortunato “Matti, miti e meteore del futbol sudamericano”. Ha una rubrica fissa sul popolare Calciomercato.com (“Maledetti calciatori”)e con gli amici di sempre gestisce un blog www.ilnostrocalcio.it . Quanto all’amato pallone, e’ profondamente convinto che la “bellezza” e “il percorso” contino infinitamente di piu’ del risultato finale.

Gli U23 da tenere d’occhio in questo Mondiale

Diamo un’occhiata ai “ragazzi terribili” di questo Mondiale, ovvero gli “under-23” che con la loro bravura e la loro freschezza potrebbero rivelarsi durante la competizione.

Molti di loro sono conosciuti dalla maggior parte degli appassionati.

Qualcuno invece è quasi una scommessa … ma la storia dei Mondiali ci insegna che ad ogni singola manifestazione sono emersi calciatori che prima dell’inizio della manifestazione erano sconosciuti o quasi al grande pubblico.

Senza scomodare il Pelé del 1958 in Svezia … chi non si ricorda il nostro Paolo Rossi dei Mondiali di Argentina o Totò Schillaci a quelli delle “notti magiche” del 1990?

Di certo non potrà essere un italiano in questo Mondiale visto che purtroppo saremo ancora spettatori ma siamo convinti che qualcuno di questi saprà attirare l’attenzione degli appassionati di tutto il pianeta.

Nico Williams (Athletic Bilbao e Spagna)

Non è stato facile scegliere lui con l’abbondanza di giovani talenti nella nazionale spagnola.

Ma il più piccolino dei due fratelli Williams dell’Athletic Bilbao è l’ultimo in ordine di tempo ad arrivare sulla grande scena del calcio internazionale rispetto ad esempio a Gavi e Pedri, più giovani di lui ma già più affermati e noti al grande pubblico.

Nico è solo da questa stagione un titolare inamovibile dei “Leones del San Mames” ma Luis Enrique non ha avuto bisogno di troppe partite per capire che quel ragazzo qui di talento ne ha da vendere. Rapido, eccellente nel dribbling e anche molto bravo nello smarcamento ha due caratteristiche peculiari che sono quasi in via di estinzione nel calcio attuale: è un destro di piede che ama giocare a destra (!) e sa anche crossare! Caratteristiche sufficienti per attirare l’attenzione dei tanti appassionati che seguiranno con attenzione le “Furie Rosse”, probabilmente più deboli rispetto alle ultime edizioni ma comunque in grado di creare grattacapi a chiunque.

Julián Álvarez (Manchester City e Argentina)

Un talento puro, purissimo. Emerso nelle file del River Plate e sotto la sapiente guida del “Muñeco” Gallardo è ora al Manchester City di un altro maestro del calcio, Pep Guardiola. Nel 4-3-3 utilizzato dal City è chiuso da Erling Haaland ma in ogni singola partita (o spezzone di partita …) in cui è stato utilizzato ha fatto vedere tutto il suo valore.

E’ rapido, intelligente, calcia benissimo con entrambi i piedi e ha quella caratteristica propria dei grandi numeri “9”: quella di essere spessissimo al posto giusto nel momento giusto.

Altro particolare importante: è un ragazzo che lavora alacremente per migliorare e della sua professionalità e della sua dedizione Gallardo prima e Guardiola adesso raccontano meraviglie.

Partirà quasi sicuramente dalla panchina (Lautaro Martinez sarà il titolare) ma visto che si parla di “scommesse” … scommettiamo che giocherà più spesso del previsto?

Gabiel Martinelli (Arsenal e Brasile)

Sono in tanti in Brasile a ritenerlo “l’uomo che ha rubato il posto a Gabi-gol” ma oltre ad essere profondamente ingiusto nei confronti di questo ragazzo è anche un’affermazione completamente fuori luogo.

Martinelli è un esterno, destro naturale che ama partire dal lato opposto. Letale nell’uno contro uno e con una grande visione di gioco è una delle rivelazioni del bellissimo (e vincente) Arsenal ammirato in questo inizio di stagione.

In questa stagione è stato il salto di qualità nelle conclusioni che ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e lo ha fatto diventare imprescindibile nel gioco del bravo Mikel Arteta.

Già cinque reti quando non siamo neppure a metà stagione contro le sei complessive di quella scorsa.

Sulla carta, un po’ come per Julian Alvarez, pare chiuso da Vinicius Jr. nel ruolo di esterno sinistro.

… ma ce lo hanno insegnato da piccoli … alla fine i “buoni” giocano sempre e uno spazio importante siamo certi che saprà ritagliarselo.

Darwin Nuñez (Liverpool e Brasile)

L’Uruguay è una delle “mine vaganti” di questo Mondiale. Suscita emozioni e pronostici contrastanti. C’è chi vede il piccolo e glorioso Paese Sudamericano fuori giù al primo turno e chi lo pronostica almeno tra le prime otto.

Di sicuro per fare strada saranno fondamentali i gol di questo ragazzo che dopo aver stupito tutti nel Benfica si sta rivelando come uno dei più forti attaccanti del campionato più competitivo del pianeta: la Premier inglese.

Attaccante completo, con una buonissima tecnica di base, mobile, forte fisicamente e abile nel gioco aereo. Non solo. La sua capacità di aprire spazi si potrà rivelare determinante per favorire gli inserimenti di due eccellenti centrocampisti come Bentancur e Valverde.

Resta un punto interrogativo: Diego Alonso, l’allenatore delle “Celeste” avrà la forza di sacrificare almeno uno dei due idoli nazionali Cavani e Suarez per far posto al giovane Darwin?

Jude Bellingham (Borussia Dortmund e Inghilterra)

E’ il più giovane della nostra lista con i suoi diciannove anni.

Il punto è che da tre stagioni gioca da titolare! Prima nel Birmingham, nella serie cadetta inglese, e poi nel Borussia Dortmund in Germania che per lui spese la bellezza di 25 milioni di sterline (record per un diciassettenne).

L’estate prossima possiamo stare certi che per lui si scatenerà un’asta senza precedenti tra le più grandi squadre del pianeta. D’altronde, se si pensa alla definizione “centrocampista completo” quel ragazzo qua, nato a Stourbridge nel giugno del 2003, ne è in questo momento uno degli esempi più fulgidi. Baricentro alto, movenze che ricordano Pogba ma le caratteristiche classiche del centrocampista box-to-box, che puoi trovare al limite della propria area a sradicare un pallone dai piedi di un avversario, un secondo dopo partire in progressione palla al piede, aprire il gioco sulla fascia e farsi trovare in area a concludere. Un Roy Keane prima maniera, un Johann Neeskens per gli appassionati più attempati e uno Steven Gerrard per i suoi connazionali … con una differenza: tecnicamente questo ragazzo è più forte di tutti loro.

Noa Lang (Bruges e Olanda)

E’ uno dei meno conosciuti del gruppo ma non per questo meno interessante.

Viene dal Bruges e lo scorso anno giocava insieme a Charles De Ketelaere e qualcuno da quelle parti afferma che il Milan dal Bruges “ha preso quello sbagliato”.

E’ profondamente ingiusto nei confronti di un talento purissimo come quello del longilineo neo-milanista ma di sicuro c’è che il ventitreenne Noa Lang ha davvero tutte le carte in regola per sfondare ai massimi livelli.

E’ un trequartista puro, di quello che amano muoversi tra la linea dei centrocampisti e la punta centrale. Tocco di palla raffinatissimo e visione di gioco di altissima qualità. E’ abbastanza leggerino fisicamente e molti nelle movenze lo hanno paragonato addirittura a Neymar. Personalmente lo trovo molto simile a Martin Odegaard, il regista norvegese dell’Arsenal. Nelle gerarchie di Van Gaal non parte al momento fra i titolari ma per lui vale il discorso fatto per Alvarez, Nuñez e Martinelli … se sono davvero bravi come crediamo prima o dopo la loro chance arriverà.

Eduardo Camavinga (Real Madrid e Francia)

Probabilmente senza gli infortuni di Kantè e Pogba non sarebbe neppure entrato nei 26 di Didier Deschamps per questo mondiale.

Ma la sua maturità, sorprendente per un ragazzo che ha compiuto vent’anni da pochissimi giorni, ha convinto il franco-basco allenatore della Francia ad inserirlo nella rosa.

Gioca preferibilmente da centrocampista centrale “basso” viste le sue doti in interdizione e l’intelligenza tattica nel muoversi da “schermo” per i centrali difensivi.

Ma Kamavinga è molto di più. Ha un sinistro educatissimo, abile nei cambi di gioco quanto negli spazi stretti. E’ dotato di un eccellente tiro della distanza grazie al quale è già andato in gol con il Real Madrid al suo esordio ufficiale e alla sua seconda presenza con la Nazionale francese. Pur essendo molto più longilineo (è 183 cm) ricorda nell’eleganza dei movimenti Clarence Seedorf, il grande centrocampista olandese di qualche anno fa.

Mohammed Kudus (Ajax e Ghana)

Altro giocatore mancino di grande qualità. Una delle sue caratteristiche principali è la duttilità, figlia proprio della scuola “Ajax”. Può giocare infatti in tutti i ruoli dal centrocampo in su, addirittura da prima punta all’occorrenza vista la sua forza fisica e la sua abilità nel proteggere il pallone.

Ma è nella rapidità e nella bravura nell’uno contro uno che sa eccellere.

In questa stagione è letteralmente esploso con l’Ajax di Amsterdam che i suoi “cuccioli” sa come crescerli. I suoi exploit, soprattutto in Champions League, hanno attirato l’attenzione di diverse grandi squadre europee. Il Mondiale potrebbe essere la vetrina perfetta per il salto di qualità definitivo.

Al suo fianco giocherà con ogni probabilità l’altro Williams dell’Athletic Bilbao, Iñaki che con la sua velocità e la sua capacità di attaccare la profondità potrebbe rivelarsi il perfetto alter ego per Kudus.

… Erik Ten Hag, attuale allenatore del Manchester United, è uno dei suoi più grandi ammiratori e avendolo già avuto all’Ajax sa esattamente come ottenere il meglio da lui …

Enzo Fernández (Benfica e Argentina)

Un altro calciatore argentino e un altro scuola “River Plate”, cresciuto e forgiato da quel grande allenatore che è Marcelo Gallardo.

Enzo Fernández è l’ennesimo calciatore di questa lista che pare “chiuso”, almeno sulla carta, da giocatori più esperti e affidabili come Rodrigo De Paul, Leandro Paredes o Exequiel Palacios.

Il punto è che in tutti e 26 i calciatori convocati da Scaloni per questo Mondiale non esiste un centrocampista più completo.

Un altro “box-to-box” o un “8” come definiscono in Argentina quel giocatore che deve equamente distribuirsi tra la fase di filtro e quella di creazione del gioco.

Il suo impatto al Benfica è stato superiore ad ogni aspettativa e non c’è nessuno da quelle parti che non sia convinto che quello in terra di Portogallo sia solo un passaggio in una carriera destinata in uno dei più grandi club del continente.

Joško Gvardiol (RB Lipsia e Croazia)

E’ l’unico difensore della nostra piccola lista ma su questo giocatore non siamo certo gli unici a scommettere. E’ un talento purissimo, assai più maturo di quanto raccontino i suoi venti anni di età. Gioca da difensore centrale e sa sdoppiarsi alla perfezione nel ruolo di arcigno marcatore e di primo referente al momento di impostare l’azione offensiva.

Nei tackle sembra un calciatore uscito dal campionato inglese anni ’80 mentre in fase di impostazione si fa notare grazie ad un sinistro di grande qualità.

Solo un paio di mesi fa il Chelsea è arrivato ad offrire oltre 80 milioni di sterline per il suo cartellino … rifiutate senza nessun tentennamento dal Lipsia.

Già due anni fa, prima del suo passaggio alla compagine tedesca, il Leeds United di Marcelo Bielsa cercò di acquistarlo dalla Dinamo Zagabria, squadra nella quale ha mosso i primi passi nel calcio professionistico. … e se lo voleva il “El Loco” ci sono ben pochi dubbi sulle qualità di questo ragazzo.

8 Responses

    1. Ciao, sarà una competizione molto equilibrata quest’anno. L’unico che secondo me farà la differenza e farà vedere il suo valore aggiunto è Eduardo Camavinga. Tutti gli altri non metteranno piede sul rettangolo di gioco perché hanno allenatori troppo metodisti

  1. Ciao Marco. Sono Remo. No, la maggior parte di loro partirà dalla panchina e qualcuno si è “infilato” nei 26 convocati addirittura a sorpresa e all’ultimo momento. … Ma proprio quello è il motivo di questa segnalazioni! La ricerca del “nuovo”, del giovane inatteso che diventa a sorpresa uno dei protagonisti della manifestazione. Entrando nello specifico credo che forse solo Kudus, Gvardiola e Bellingham saranno nell’undici titolare alla prima partita. Ma gli altri hanno tutti “talento” e sono certo che, magari non tutti, ma molti di loro sapranno ritagliarsi il loro spazio.

  2. Lo conoscono in pochi ma Garang Kuol classe 2004 nazionale australiana, ha una storia davvero incredibile e se assaporerà il campo da gioco ci divertiremo

      1. Ciao Filippo,occhio perché nella tua lista ne mancano 2 di cui sentiremo parlare presto.. Moukoko Germania (18 anni) e Simons Olanda (19 anni)

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