MILAN-NAPOLI 1-0: IL CUORE (rossonero) HA LE SUE RAGIONI CHE LA RAGIONE NON CONOSCE.

Articolo di Filippo Galli e Luca Lazzaro

L’ATTESA

Trascorrevo le festività pasquali a Rapallo, in Liguria, quando Santo (@santo_maggio), un amico rossonero di origini napoletane, residente a Lipsia, in Germania, mi inserisce involontariamente, e quindi senza darmi alcun preavviso, in una chat whatsapp di tifosi milanisti!

Incuriosito leggo e ascolto i messaggi. Vengo travolto dalla passione con cui i partecipanti esprimono le enormi aspettative per il doppio confronto di Champions con il Napoli. Chiamo Santo che, nel frattempo, voleva togliermi dalla chat, chiedendogli di restare.

Certo non ci voleva la chat del gruppo “IL VERO MILANISTA” per immaginarlo ma, di sicuro, la chat le ha rese chiare e immediate!

Ne ho parlato con Sabina, la mia compagna, ed entrambi, all’unisono ci siamo detti:

“Dai, mercoledì andiamo allo stadio!”. Decidiamo così di andare allo stadio, non a vedere la partita ma a vivere le sensazioni del pre-gara attorno allo stadio!

Quindi, ieri, mercoledì, giorno della gara, alle ore 18.25 siamo partiti in auto da Monza in direzione del capolinea periferico della metropolitana Lilla. Alle 18.50 saliamo in metro in direzione del capolinea opposto: Stadio San Siro!

Alcuni tifosi mi riconoscono ma il primo a rompere il ghiaccio è un papà tifoso napoletano che ricorda al figlio milanista le sfide degli anni 80.

Alle 19.25 risaliamo in superficie: eccoci nel piazzale dello Stadio ed ecco apparire San Siro, “la Scala del calcio”, in tutta la sua maestosità.

Osserviamo la gente, ascoltiamo le chiacchiere, i discorsi, ci mescoliamo ed interagiamo con loro. Mi chiedono selfie e foto e questo, inutile nasconderlo, mi fa enorme piacere!

Poi c’e’ chi mischia presente e passato e la fa decisamente con competenza!

Speranze, convinzioni, dubbi, timori, spavalderia ed ansia, si, tanta ansia!

Insomma c’è tutto il campionario di emozioni, le stesse percepite nella chat, a cui la passione per la propria squadra “condanna il tifoso”. Immagino sarà lo stesso lato Napoli.

Sono le 20.00 ed è ora di rientrare a casa.

Per arrivare in tempo e godersi la sfida in Tv.

LA SFIDA

Tensione ed entusiasmo ballano mano nella mano alla Scala, le note sono quelle di Milan – Napoli. La tensione nasce dal confronto ostico; d’altronde, il risultato del campionato non è materiale sul quale potersi cullare. Sul fronte opposto, l’entusiasmo. Esso deriva dall’importanza della partita perché, finalmente, dopo un lungo calvario, il Diavolo è tornato lì dove merita di essere.

Le lancette dell’orologio rintoccano le 21: è l’ora del fischio d’inizio. Stomaco in subbuglio ed occhi spalancati, chi da casa e chi dagli spalti. Pioli propone il miglior undici a disposizione; Spalletti adotta soluzioni alternative data l’emergenza infortuni.

Le emozioni forti del pre-partita si consolidano nei primi 60’’: salta il cuore in gola quando Krunic salva sulla linea la conclusione di Kvaratskhelia. La paura per il rischio corso si trasforma in tenacia nel resistere agli attacchi dei partenopei, molto aggressivi nella prima mezz’ora. Un Milan apparentemente assopito, a differenza del calore dei tifosi vispi ed energici.

Il risveglio parte dalle lunghe leve di Leao e cresce con il passare dei minuti. In questa fase si scaldano gli animi, l’arbitro lascia correre parecchio favorendo l’aggressività.

La magia che determina la partita arriva dai piedi di Brahim Diaz che innesta un contropiede spettacolare per la rete di Bennacer. Esplode di gioia San Siro, un boato che fa tremare l’intero stadio. Fioccano urla e abbracci, anche tra sconosciuti. Il comune denominatore è quella maglia, quella sciarpa, quello stemma, che dona un immediato senso di grande fratellanza e appartenenza tra chi lo indossa. È lo spettacolo del calcio.

L’adrenalina dei tifosi viene percepita anche dai giocatori, come se venisse trasmessa per osmosi, e il ruggito di Theo contro Lozano ne è la dimostrazione.

Il motivo? Una “semplice” rimessa laterale guadagnata, sintomo dell’enorme carica emotiva che ha spinto i ragazzi a lottare su ogni pallone, curando ogni dettaglio.

Solo qualche minuto più tardi, sullo scadere della prima frazione, Kjaer scuote ancora gli animi. Il suo colpo di testa, potente, si stampa contro la traversa, facendo sobbalzare dal divano e dagli spalti il popolo rossonero.

Il secondo tempo è meno fluido, più spezzettato. Continua l’intensità fisica ma stavolta il direttore di gara comincia ad estrarre i cartellini dal taschino. Emotivamente l’ansia sale, il Napoli spinge come in avvio di gara. Il Milan tiene botta. L’impressione che dà San Siro è che tutti e 75.000 gli spettatori stiano aiutando a proteggere la porta di Maignan, protagonista di diversi interventi sensazionali, da manuale.

La grinta, la forza ed il coraggio sono in crescendo, specie dopo l’espulsione di Zambo Anguissa rimediata da due controffensive di Theo. Peserà sicuramente la sua assenza al ritorno, così come quella di Kim (diffidato, ammonito nella ripresa).

Il Diavolo non rischia, non affonda il colpo; gestisce il vantaggio nonostante la superiorità numerica, consapevole di poter dire la sua anche al Maradona. Due squadre che hanno interpretato la partita a viso aperto: match ricco di emozioni da entrambi i lati. Bel calcio, tanta qualità.

Sul finale animi tesi per un presunto rigore non fischiato a Saelemaekers: scatta l’ira dei tifosi e del capitano Calabria.

Quest’ultimo, rimedia un evitabile cartellino giallo per le veementi proteste all’indirizzo del direttore di gara a partita conclusa. Ciò non cancella la grande prestazione messa in campo ma, anzi, dimostra quanto fosse sentito l’incontro.

il Milan trova il bis a distanza di 10 giorni. I partenopei stanno all’erta, i milanisti volano sulle ali dell’entusiasmo: l’errore da non fare è abbassare la guardia. Tra sei giorni si scriverà il secondo capitolo di un pezzo di storia del calcio italiano.

In attesa del ritorno, una chiosa storica targata Winston Churchill: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”.

Avanti a testa alta. Forza Milan!

5 Responses

  1. Bellissimo articolo, speriamo bene e incrociamo le dita,per i nostri bellissimi colori sempre, nel bene e nel male, forza grande MILAN

  2. Bellissimo pezzo, quello del viaggio in metro’ per andare a san Siro e vedere l’atmosfera che si respira. Probabilmente, essendo stato dall’altra parte della barricata per una volta hai voluto ritornare adolescente e provare le nostre sensazioni. Testimonianza della tua semplicità!

  3. Ciao Filippo,Grazie per quelle che Sei e Grazie per quello che Sei stato ! Ho la tua età e ti ho sempre seguito e amato,tu e Franz eravate la migliore coppia difensiva ,forse di sempre nel Milan stellare.
    Buona Vita,sergio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche