SHEFFIELD UNITED E SHEFFIELD WEDNESDAY: LA CADUTA DI DUE GIGANTI

Sheffield, ottobre 2025 – La città del primo club di calcio della storia vive oggi una delle pagine più nere della propria tradizione sportiva. Sheffield United e Sheffield Wednesday, due simboli del football inglese, stanno attraversando una crisi profonda, parallela e, per certi versi, speculare. Ultime e penultime in Championship, le due squadre non solo arrancano in classifica, ma mostrano sintomi evidenti di un malessere strutturale, che va ben oltre i novanta minuti di gioco.

Sheffield United: dal sogno Premier all’incubo retrocessione

Fino a pochi mesi fa, lo Sheffield United sembrava pronto a tornare protagonista in Premier League. La stagione 2024/25 si era conclusa con il terzo posto in classifica e l’accesso alla finale playoff, poi persa contro il Sunderland. Una delusione, certo, ma anche il segnale di una squadra solida, organizzata, affamata.

E invece, l’inizio della nuova stagione è stato un crollo verticale. Nelle prime nove partite, i “Blades” hanno raccolto una sola vittoria e ben otto sconfitte. Risultati disastrosi, che hanno portato all’esonero di Rubén Sellés e al ritorno in panchina di Chris Wilder, figura storica del club. Ma neppure il cambio di guida tecnica ha invertito il trend: la squadra appare fragile, disorganizzata e demoralizzata.

Le difficoltà sono evidenti: la fase offensiva è sterile, la difesa soffre ad ogni transizione, e il morale dei giocatori è sotto i tacchi. L’immagine simbolo di questo crollo è la recente espulsione dello stesso Wilder, furioso per una rimonta subita in casa dopo un vantaggio iniziale. Il gesto ha raccontato più di mille parole: frustrazione, impotenza, pressione.

E dire che la retrocessione dalla Premier nel 2024 sembrava già essere stata digerita. Invece, quella ferita si è riaperta con violenza. Oggi, lo Sheffield United non solo è ultimo in classifica, ma rischia di ritrovarsi inghiottito in una spirale da cui uscire sarà tutt’altro che semplice.

Sheffield Wednesday: crisi totale, dentro e fuori dal campo

Se il momento dello United è critico, quello dello Sheffield Wednesday è probabilmente ancora più preoccupante. Non tanto (o non solo) per i risultati, anch’essi deludenti, ma per la situazione fuori dal campo, che rischia di compromettere il futuro stesso del club.

Il club ha accumulato ritardi nei pagamenti degli stipendi per diversi mesi, generando tensioni all’interno dello spogliatoio e proteste furibonde da parte dei tifosi. L’ente che governa la EFL ha avviato procedimenti disciplinari per la mancata osservanza delle regole finanziarie, e ha imposto restrizioni sui trasferimenti: il club non può acquistare pagando commissioni, e le prossime finestre di mercato rischiano di essere blindate.

La squadra, già tecnicamente in difficoltà, è apparsa destabilizzata anche sul piano psicologico. Gli effetti si sono visti sul campo: sconfitte pesanti, atteggiamento dimesso, e soprattutto il clamoroso episodio del 4 ottobre, quando la partita contro il Coventry è stata interrotta dopo un’invasione di campo da parte dei tifosi, esasperati per la gestione societaria.

A questo si aggiungono i problemi strutturali: la North Stand dello stadio di Hillsborough è stata chiusa per motivi di sicurezza, con il club costretto a operare in condizioni logistiche complicate.

Wednesday non è più semplicemente in difficoltà sportiva. È un club in crisi sistemica. I giocatori sembrano smarriti, la tifoseria è allo stremo, e l’attuale proprietà non ha ancora fornito garanzie né sul piano economico né su quello gestionale. L’aria che si respira a Hillsborough è pesante, e la retrocessione in League One non è più solo un rischio: è uno scenario sempre più concreto.

Due drammi, una città

Sheffield è una città abituata a vivere il calcio con passione, con identità forti, con il calore unico dei derby tra Blades e Owls. Ma oggi quel fuoco si è trasformato in cenere. Entrambi i club stanno toccando con mano il peso delle scelte sbagliate, delle fragilità gestionali, e del logorio mentale che si accompagna a una discesa così rapida.

La classifica è solo l’indicatore finale di un disagio più profondo. Lo United ha risorse e struttura per tentare una risalita, ma deve farlo subito, senza perdere altro terreno. Lo Sheffield Wednesday, invece, rischia il collasso se non interviene in fretta una nuova guida solida, credibile e in grado di sanare i conti.

Cosa serve? Reazione. In campo, certo — con vittorie che ridiano ossigeno — ma soprattutto fuori: chiarezza, progettualità, investimenti. Serve anche una tifoseria che, pur con tutta la rabbia comprensibile, continui a sostenere le squadre finché la speranza è viva.

BIO: Federico Locarno, 20 anni, è uno studente di Management dello Sport con una grande passione per il calcio. Scrive articoli circa da due mesi e  si dedica con entusiasmo e curiosità ad esplorare e analizzare il mondo del calcio, sia quello attuale che quello passato. Condividendo quotidianamente i suoi pensieri e approfondimenti sul calcio tramite Instagram e LinkedIn.

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