IL CALCIO IN PUGLIA, PIÙ OMBRE CHE LUCI

Trani è una ridente cittadina del nord-barese, nota per la sua cattedrale sul mare e per il suo porto turistico. In un tempo, ormai lontano, l’omonima squadra ha conosciuto l’ebbrezza del grande calcio. Erano gli anni della Grande Inter di Helenio Herrera e  la compagine tranese viveva i momenti migliori della sua storia con due partecipazioni nel campionato di Serie B del 1964/1965 e 1965/1966. Di quegli anni di gloria si annoverano anche vittorie importanti, come il successo sul Napoli – sì, proprio sugli attuali Campioni d’Italia – e sul Bari che praticamente costò ai Galletti la retrocessione in C. Sono passati sessant’anni e da allora c’è poco da ricordare, se non una promozione gettata alle ortiche nella stagione 1991/1992 all’ultima giornata contro il Puteolana Campania allorquando la squadra militava in Serie C/2. Poi una triste nenia fatta di fallimenti, rifondazioni e progetti a mezz’aria con l’attuale Soccer Trani, ultima espressione di una denominazione multiforme, che milita in Promozione.

È per questi ultimi motivi che non seguo il calcio locale.

L’ultima volta che sono stato allo Stadio Nicola Lapi è stata nella stagione 1994/1995 a vedere un Trani-Castrovillari e un Trani-Nocerina, ai tempi in cui attorno alla squadra c’era un progetto, maggior attaccamento. Resto disilluso ed è la situazione che vivono molti tifosi in Puglia, come quelli di Barletta e Andria, che hanno visto stagioni importanti nella serie cadetta e che hanno potyto assistere partite importanti di Coppa Italia.

Per fortuna che in Puglia c’è il Lecce.

La squadra salentina disputerà nella prossima stagione il suo quarto campionato consecutivo in Serie A, ma la permanenza nella massima categoria non era per nulla scontata. Si sapeva, sin dall’esordio di questo campionato, che sarebbe stata un’annata complicata e lo 0-4 casalingo subito dall’Atalanta ha messo in salita il cammino degli uomini di Gotti che l’anno prima avevano ottenuto la salvezza subentrando a D’Aversa. I risultati altalenanti, e soprattutto la pesante sconfitta in casa contro la Fiorentina (0-6), hanno messo in cattiva luce l’operato del tecnico dai modi gentili che è stato esonerato dopo Lecce-Empoli 1-1.

Al suo posto è arrivato Giampaolo.

Con il tecnico abruzzese la squadra pareva aver invertito la marcia. Dopo il vincente esordio di Venezia nello scontro diretto, il Lecce ha ottenuto un pareggio in extremis contro la Juventus con Rebic, una sentenza per i bianconeri, e hanno vinto lo scontro diretto con il Monza. A febbraio è iniziato il periodo di crisi che ha messo in dubbio mister Giampaolo. La vittoria è arrivata soltanto il 18 maggio alla penultima contro il Torino che ha dato ossigeno alla classifica e all’ambiente. Il Lecce ha poi legittimato la salvezza con l’impresa di Roma contro la Lazio. La rete di Coulibaly ha dato ai salentini la terza salvezza consecutiva. La società di Saverio Sticchi Damiani è in salute e può contare sulla bravura ed esperienza di Pantaleo Corvino, il responsabile dell’area tecnica, autentico scopritore di talenti. Ha perso nel mercato di gennaio Dorgu ma ha saputo trattenere il montenegrino Krstovic. Vedremo cosa succederà nella finestra estiva di mercato.

Si ripartirà da Giampaolo, almeno questo impone la clausola di rinnovo automatico in caso di salvezza, ma a Lecce si stanno facendo valutazioni.

Bari vive da anni una situazione complicata.

La piazza è esigente ma i risultati nelle ultim due stagioni hanno lasciato molto a desiderare. L’anno scorso i Galletti si skno salvati soltanto ai play-out grazie allo 0-3 contro la Ternana. Dopo l’esonero di Mignani si sono alternati ben tre allenatori, Marino, Iachini e Federico Giampaolo, con quest’ultimo che è riuscito nell’impresa di evitare la retrocessione.

La stagione regolare appena conclusa ha invece mostrato le difficoltà offensive della squadra. Lasagna e Novakovich non hanno dato certezze lì davanti e Moreno Longo ha dovuto rilevare la mancanza di carattere dei suoi, soprattutto nei momenti chiave della stagione che non hanno portato la squadra a disputare i play-off, obiettivo della dirigenza De Laurentiis. La situazione societaria resta complessa, con continui rumours di vendita o di acquisizioni di quote societarie, ma Luigi De Laurentiis resiste, nonostante le manifestazioni di dissenso da parte della tifoseria. “Qui non è Napoli” è diventato il leitmotiv della delusione e della rabbia di un popolo che da tempo manca l’appuntamento con il grande calcio.

Il girone C della Lega Pro presentava in questa stagione cinque squadre pugliesi.

Eccezionale è stato l’exploit dell’Audace Cerignola che per lungo tempo ha cullato il sogno di ottenere la promozione diretta in Serie B. Ha disputato i play-off e ha perso nettamente in semifinale contro una squadra più attrezzata e abituata a queste competizioni, il Pescara. Il club dimostra una crescita costante e si sta rivelando una delle realtà più importanti del calcio pugliese.

Chi ormai si conferma a pieno titolo in Lega Pro è il Monopoli che è arrivato terzo nella regular season.

Buona la prima stagione tra i professionisti dell’Altamura che si è salvato senza affanni.

Non se la passano invece bene due nobili del calcio pugliese: Foggia e Taranto.

Il Foggia, che ha galleggiato a ridosso della zona play-off, si è fatto risucchiare nella zona retrocessione e ha dovuto disputare i play-out per salvarsi. La società è stata commissariata per infiltrazioni mafiose, con il presidente Canonico che il 31 marzo ha espresso una dichiarazione di disinteresse. Per la prossima stagione ci sono, dunque, grossi dubbi. Comune e società hanno evaso tutti gli adempimenti del caso e ora la palla passa alla proprietà.

Zemanlandia resta un lontano ricordo…

Se Foggia piange, Taranto non ride.

Forse quelli più grandi di me ricorderanno le sfide in B con il Milan e un clamoroso 3-0 casalingo per gli ionici nel giorno di Sant’Ambrogio. Taranto sta realizzando, tra mille peripezie, i lavori infrastrutturali per i Giochi del Mediterraneo del 2026, un evento che da queste parti suona come riscatto e che avrà un impatto capitale sull’intero territorio. Il calcio è lo specchio di una città agonizzante per i mali della grande fabbrica e per le diverse difficoltà economiche che attanagliano diversi settori. Il campionato dei rossoblù è stato fallimentare, culminato con l’esclusione dalla Lega Pro lo scorso marzo, dopo le diverse sanzioni e i punti di penalizzazione. Serve un progetto serio che riesca a riportare il Taranto laddove merita di essere, nelle categorie superiori, perchè quasi sicuramente la squadra ripartirà dall’Eccellenza con una penalizzazione di tre punti, e in un contesto di profonda incertezza, questa sarebbe già una buona notizia.

BIO: VINCENZO PASTORE

Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.

Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.

Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”

Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.

Una risposta

  1. Un bravo a Pastore per la fluidità della sua narrazione e per e la precisa e dettagliata analisi storica. E un bravissimo per la sua passione per il Milan che io coltivo sempre con lo stesso trasporto da una settantina di anni . Da veterano giornalista (circa 40 anni di attività) vedo in lui un collega di valore

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