STRUTTURA, LOGICA E FENOMENOLOGIA DEL CALCIO            

Il calcio è classificato quale gioco aperto, di invasione, di contrasto, collettivo.           

Esso si gioca con la palla, con i compagni, contro avversari.

Queste interazioni, cooperative e oppositive, determinano gli spazi e i tempi di gioco, che sono dinamici, evolutivi e in continuo cambiamento.

Ogni giocatore deve essere educato, fin dall’inizio del suo percorso calcistico, a saper giocare con queste variabili in ogni fase del gioco.

UN PO’ DI STORIA

Cominciamo da quaranta anni fa:

“Negli sport di situazione, aciclici, con elevati livelli di incertezza, il miglior maestro per l’allenamento è la gara” (Cramer,1987). Ma “se la gara è il miglior allenamento è anche vero che un buon allenamento deve per forza avere il carattere di una gara” (Northpoth, 1988).

 È chiaro ed evidente che questo approccio nel corso del tempo (sperimentando, calibrando, perfezionando) si è evoluto sempre di più, superando lo scetticismo dei sostenitori di altri modelli, non solo per la validità intrinseca, ma soprattutto perché anch’esso si è dimostrato vincente (giocatori permettendo, che devono essere presi in considerazione in ogni caso. Vale per tutti gli approcci: tradizionale, integrato e sistemico)

Di seguito, ulteriori considerazioni che venivano fatte negli anni 80/90 del secolo scorso da fisiologi e scienziati dello sport che cominciarono a dedicare le loro ricerche ai giochi di situazione

Poi è arrivato tutto il resto, in special modo “IL CAMPO”.

”L’obiettivo di ogni allenamento calcistico deve essere il  miglioramento delle capacita d’agire del calciatore” (Bisanz-Gerisch, 1990).

Quest’affermazione serve a ridimensionare l’ importanza dei fattori di condizione per evitare una loro sopravalutazione eccessiva nell’allenamento.

In un mirato allenamento calcistico si cercherà di favorire un esercizio della velocità d’azione che si orienti alla pratica del gioco tenendo sempre conto di tutti i fattori di prestazione e del livello psicofisico, tecnico-tattico e sociale.

Le seguenti citazioni dimostrano che la teoria specifica dell’allenamento calcistico (a cui faceva riferimento anche Velasco) si deve basare sulle esigenze specifiche del gioco. (Gerisch, 1990).

Da queste citazioni risulta che l’allenamento calcistico della condizione deve assimilarsi alla pratica del gioco e possibilmente integrarsi ad essa.

L’allenamento non è perciò fine a se stesso ma segue l’obiettivo di “migliorare la capacità di giocare e di ottimizzare la capacità d’agire”

POI SONO ARRIVATE LE NEUROSCIENZE

L’allenamento situato, incarnato (svolto nel medesimo contesto esperienziale) determina: Apprendimento duraturo nel tempo perché provoca nel cervello delle modificazioni strutturali.

Questo fenomeno genera un aumento del numero dei dendriti con i quali i neuroni creano connessioni.

Nuovi collegamenti dendritici determinano nuovi  comportamenti.

E dimostrato scientificamente, e senza ombra di dubbio alcuno, che per rendere efficace l’allenamento (comprensione profonda del gioco) bisogna coinvolgere quelle classi di neuroni che si attivano durante la partita. Tutto il resto è fitness.

“Solo il movimento intenzionale è allenante”.  

Per questo che la dimensione tattica (prendere decisioni per risolvere problemi rispetto al contesto e al compito) e quella tecnica (mezzo per la risoluzione del problema), assume maggior importanza rispetto alla dimensione fisica.

La tattica (nell’accezione di cui sopra) dovrebbe essere la guida di tutto il processo di allenamento, sollecitando il giocatore a essere attivo mentalmente, facendogli acquisire concetti che appartengono non solo alla sfera del “saper fare”, ma soprattutto a quella del “sapere cosa fare con il saper fare” Victor Fadre”

L’ambiente di allenamento deve essere formato da tutti gli elementi in cui entra in relazione il giocatore, solo così si mobilitano i neuroni visuo-motori (canonici e specchio) necessari.

Ambiente è dove i miei giocatori si muovono e come si comportano

Ambiente parte fondamentale del processo di apprendimento per favorire la comprensione di come, cosa e perché si muovono o si devono muovere i calciatori

Ambiente coerente per lo sviluppo delle intenzioni Rapporto ambiente/compagni/avversari per sviluppare i propri principi di gioco.

Una risposta

  1. Bellissimo articolo.
    In alcuni passaggi riposiziona concetti rispetto ai quali siamo spesso distratti.
    “Solo il movimento intenzionale è allenante” è una spada nella roccia.
    Complimenti

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